giovedì 7 giugno 2007

La Comune


Parole di carne e sangue ovvero dietro le quinte di XII

"Tutto mi soffoca. Io non respiro. Devo uscire da questo luogo angusto. Devo uscire fuori e respirare aria, e non questi asfissianti fumi aromatici; devo vedere la luce eterna del giorno, e non le fiamme tremule di questo fuoco effimero". E' la Cassandra riportatata magicamente in vita da Bruna Lucia Giliberto nel racconto 'Danza Ebbra' che apre l'antologia XII. Parole forbite ed eleganti che dipingono l'animo di Cassandra, tra il dio Apollo innamorato di lei, il vecchio padre e le danze dionisiache.


Affascinata dalla melodia delle parole di Di carne e sangue, antologia personale di Bruna alias Ape, la ho conosciuta in rete e da lì ho scoperto il progetto di scrittura collettiva XII.




Bruna sei l'unica donna del progetto, benvenuta in questo blog tutto al femminile. Innanzitutto, come sono stati selezionati i dodici scrittori per il progetto XII?



In effetti non c’è stata una selezione, per così dire, qualitativa degli autori. Daniele Bonfanti, un bel giorno, si è svegliato con questa idea di lanciare sul forum di Lulu.com la bislacca iniziativa: creare un’antologia con i racconti dei primi XII autori che avessero risposto all’appello. Il resto già si sa: tre racconti a testa, un massimo di trenta pagine.


Quello che il lettore non può sapere è che, ripeto, non siamo autori selezionati. Siamo, semplicemente, i primi dodici. Eppure credo che questa mancata selezione non sia facilmente intuibile per chi legga l’antologia: nonostante la mancata selezione qualitativa, il livello, a mio parere, è complessivamente molto elevato. E questo ci ha reso particolarmente piacevole e formativo lavorare insieme.




So che oltre a scrivere i tuoi racconti, hai lavorato anche all'editing e alla rilettura dell'intero lavoro - quali sono state le parti di lavoro comune? vi siete scambiati reciproci consigli e commenti? come avete scelto l'ordine degli autori?


Non sono stata l’unica a occuparmi dell’editing. Daniele ha svolto un lavoro costante di rilettura del lavoro. In effetti tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità, hanno letto chi un racconto, chi un altro per la ricerca dei refusi.


Io mi sono occupata – per deviazione professionale – della revisione formale (grammaticale, morfosintattica) e stilistica dell’antologia. Ho di volta in volta sottoposto agli autori le proposte di modifica in modo tale che potessero loro stessi decidere quali accogliere e quali, invece, rifiutare. Quindi si è trattato di una vera e propria collaborazione, non di un editing imposto dall’alto.


D’altronde, visto che in linea di massima ciascuno leggeva i racconti di tutti, si è fin da subito creato un clima di collaborazione reciproca che ci ha spinti a migliorare anche sulla base dei suggerimenti altrui, qualora li condividessimo.


L’ordine degli autori, infine. In effetti a questa domanda dovrebbe rispondere Daniele, che se n’è occupato in prima persona. In principio agli autori è stato chiesto se qualcuno avesse preferenze di collocazione; a parte questo, è stato rispettato soprattutto il criterio della varietas, onde evitare che l’antologia risultasse costituita da “blocchi” tematico-stilistici. Questo è quello che so io, ma per maggiori chiarimenti dovrai chiedere al Presidente…



Ringrazio Bruna per la disponibilità e vi aspetto al prossimo post per il proseguimento dell'intervista..

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho fatto un giro dalle tue parti.Complimentissimi per tutte queste informazioni così colte,raffinate e spero un domani anche utili.
antonella

Naima ha detto...

vuoi pubblicare un libro? baci

Anonimo ha detto...

si ma come??non saprei da che parte incominciare..
c'era una notte buia e tempestosa..
besitos

Naima ha detto...

lo hai già scritto, innanzitutto? ;-))

Anonimo ha detto...

ma no appunto.un libro è un libro e crea una certa ansia..parliamone.
a.

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