martedì 19 giugno 2007

9 mesi e 1/2

ESSERE MADRE E SENTIRSI PIU' FIGLIA
a cura di Ely

Quando una coppia decide coscientemente di avere un figlio, cerca di affrontare il grande passo mediante una sorta di progetto comune sul come lo aiuterà a crescere.
Si pensa ad essere il più presenti possibile, a vivere con lui le prime importantissime esperienze positive e negative, ad essere coerenti e responsabili. Insomma, si prova ad immedesimarsi nel nuovo ruolo creando dei buoni e stabili presupposti.
E questi presupposti derivano per lo più dall'educazione ricevuta, dallo stile di vita, dalla formazione attraverso la lettura, ma soprattutto dal buon senso.
Poi il lieto evento arriva, si diventa realmente genitori e si inizia il lungo cammino di cui qualche passo è già stato compiuto.
I mesi passano, il bambino cresce e la mente inizia a porsi delle domande, a fare delle riflessioni.
Ed è nella ricerca di queste risposte che, un giorno ho capito una mia personale realtà: ad essere madre si diventa più figlia.
Mi rendo conto infatti che, spesso, quando compio un particolare gesto nei confronti di mio figlio è come se di riflesso lo stessi facendo anche un po' a me stessa. E questo, sorprendentemente, mi fa stare bene.



Credo che, subentrando nello stesso ruolo, si comprendano meglio alcune dinamiche genitoriali, ed attraverso l'accudimento del proprio bimbo si tenda a sopperire a quelle mancanze, a quelle lacune emotive che ci si porta dietro sin dall'infanzia.

Avete mai provato questa sensazione?

14 commenti:

Naima ha detto...

E' quello che succede anche a me, innanzitutto mi sento molto più vicino a mia mamma di quanto non lo fossi prima di avere le bambine. Non vorrei ripetere quello che non mi piaceva di lei, anche se a volte mi capita. E provo anche a ripetere quello che mi piaceva di lei..

Anonimo ha detto...

E già, così solitamente accade.
Spetta poi a noi creare il giusto equilibrio...

^Ranocchietta^ ha detto...

Forse è vero, forse boh...non lo so....credo dipenda da che madre Hai avuto!
C'è chi non riesce a trovare quel contatto neache dopo che lo diventa lei, è una cosa un pò triste a pensarci, ma penso che le cose non siano così automatiche!
Quando, se, sarò mamma vi farò sapere.

xlthlx ha detto...

no. nel senso, non sono madre ma ho avuto a che fare, molto da vicino, con dei bambini, anche molto piccoli. quello che cerco di fare e' prima di tutto capire chi ho di fronte e di che cosa ha bisogno. ma no, non penso che lo sto facendo a me. io sono io e la persona che ho di fronte e' tutto un altro mondo.

Anonimo ha detto...

Io mi sono accorta che essere madri e tornare,ti da la possibilità di ritrovare qualcosa che si è perso e qualcosa che non si ha mai avuto. Bisogna solo lasciarsi andare sulle stesse onde die nostri piccoli.
Baci
M. Cristina

Maddalena ha detto...

Si è successo anche a me, come a Naima. Io ho ritrovato un rapporto più sereno con mia mamma, solo dopo la maternità.
Tuttavia non ho ancora trovato l'equilibrio che vorrei, tra il rifare ciò che di lei mi piaceva e quello che invece non sopportavo proprio.

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

è successo anche a me che sono madre adottiva, una cosa che mi ha reso sgomenta perchè sono stata sempre molto critica nei confronti di mia madre, lei ne ha sofferto ma non è mai cambiata nemmeno di una virgola, e adesso tocca a me. pauuuura di essere come lei...
però sono più serena da quando l'ho accettato e mi sento anche più donna. e lei mi sta più simpatica. magari sto cominciando a perdonarla, magari sono troppo impegnata a fare la madre che a risolvermi come figlia, chissà.
a me i figli mi hanno resa migliore, oltre che stanca cronica!

Unknown ha detto...

ciao sono cristina ho 47 anni ed un figlio di 14..il mio diventare madre mi ha fatto confrontare con il mio passato di figlia di madre iperprotettiva ansiosa al punto da creare nei figli paura ed insicurezza nei confronti dell'esterno. Mi sono sentita figlia degenere solo perchè avevo la necessità di uscire conoscere essere indipendente..ma il mio carattere naturalmente proiettato all'esterno mi ha aiutata ad essere altro da lei. ora che sono madre ho compreso i problemi di mia madre le sue insicurezze il suo bipolarismo..ma ancora oggi la bimba che è dentro di me a volte ha paura..si fa prendere dall'ansia che le avevano insegnato a provare..io riesco con mio figlio ad avere un rapporto di dialogo di confronto non mi tiro indietro non uso ricatti ma ho scelto la via della PANCIA nel senso del rapporto vivo reale anche di scontro ma sempre costruttivo.sono contenta di aver avuto un figlio anche se all'inizio la paura di non essere all'altezza mi ha sfiorato..ma oggi lui è un ragazzo radioso come un sole d'estate vivo e curioso. ciao

Anonimo ha detto...

Per Monica:
certo dipende da che madre hai avuto o per lo meno da chi ti ha cresciuta, ma poi dipende da chi tu sei diventata e da quello che "tu" vuoi dare.
E sicuramente quando diventerai genitore ed entrerai in quel meccanismo, che automatico non è, ti accorgerai di quel che ritorna dal passato e di come si desideri plasmarlo.

Anonimo ha detto...

Ciao xtthlx, benvenuta tra noi!
Il tuo commento non fa una piega, ma quando sei tu il genitore ed aiuti a crescere il tuo bambino, generalmente, non sai ancora chi ti sta davanti perchè è con il tuo accudimento che la sua persona verrà fuori. Col tempo impari a capire i suoi bisogni, le sue attitudini, la sua personalità. Ma tutto quello che farai per lui sarà comunque un condizionamento.
Poi che le tue azioni siano anche una conseguenza del tuo vissuto, bè questa è una questione soggettiva.
Potresti anche non ricordarti niente della tua infanzia, ma ti assicuro l'inconscio è una bel fattore condizionante. Che lo si voglia o no.
Torna a trovarci,
Ely

Anonimo ha detto...

Ciao Maddalena,
neanch'io non ho ancora trovato il giusto equilibrio per tutto e non credo di poterlo trovare del tutto.
Cerco solo di crearlo, ma ti assicuro ogni volta che c'è una nuova sitauzione, devo sempre ricominciare da capo!
Anche perchè il mestiere di genitore non è una cosa a sè, sta in mezzo a tutto quello che facciamo durante la nostra intensa giornata, e quando ansie e preoccupazioni si sommano anche allo stress, il connubio è devastante.
Perciò forse potrei definirlo meglio come un equilibrio si, ma precario!

Anonimo ha detto...

Ciao M. Cristina
mi è piaciuta molto la tua frase "essere madri e tornare, ti da la possibilità di ritrovare qualcosa che si è perso e qualcosa che non si ha mai avuto".
E' la stessa sensazione che spesso provo anch'io. E quando mi succede e riesco a riempire quel vuoto di ciò che non mai avuto donandolo a mio figlio, trovo che questa sia una vera terapia d'amore.
PS: naturalmente non mi riferisco al donare in senso materiale!
Ma questo tu l'avevi già capito.

Anonimo ha detto...

Ciao Anna Grazia
il tuo commento parla da solo ed è vero che spesso si capiscono meglio le azioni dei genitori quando lo si diventa a sua volta.
E sono d'accordo con te, crescere un figlio ti migliora, ti fa sentire sotto esame, ti fa riflettere, ti stanca in modo cronico, ti svuota di energie ... ma ti riempie di tante, tante cose.

Anonimo ha detto...

Ciao Kriss, benvenuta anche a te!
Io sono un'ansiosa ed iperprotettiva anche se non sono stata cresciuta in questo modo. Lo sono per carattere, perchè vorrei sempre il meglio... ma ti assicuro che tra la calma di mio marito e l'atteggiamento del mio piccolo, sto imparando a lasciarmi andare un pochino alla volta.
Sai la tendenza è quella di cercare di preservarli al massimo da ciò che ci spaventa, almeno sinchè non li riteniamo abbastanza forti e maturi da affrontare da soli la loro vita. Sono cosciente che questo non è possibile e tra l'altro non è neanche giusto, ma è un impulso difficile da dominare.
Chiamiamolo di nuovo equilibrio precario, forse è meglio!

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