martedì 11 gennaio 2011

Tea time

di Maria Luisa Pozzi
"100 romanzi di primo soccorso per curare (quasi) tutto" di Stéphanie Janicot

Cinque buoni propositi che mi devo regalare.

Beh, sono tanti cinque nuovi propositi. Qui c’è qualcuno che mi vuole fare diventare buona e posso capirla. Dico capirla (e uso il femminile) perché questo desiderio perverso di redimere è tipico delle donne e ci sono coinvolta anch’io sempre pronta a redimere qualcuno.
Ma questa volta ho incontrato qualcuno che vuole redimere me.
S….. direbbero le mie nipoti che usano parole non consone alle signore come me. Ma stavolta ci sta.
Beh cinque propositi sono tanti e vengo a contrattarli. Sono disposta a regalarmene due, di questi propositi.
Il primo ne vale due, e direi che il secondo ne vale ancora di più. Proporrei tre.
Quindi sono due più tre uguale a cinque e sono a posto.
Parliamo del primo proposito: smettere di dire che ho avuto un ‘infanzia difficile. Penso che siate d’accordo che un proposito così ne vale due.
Il secondo proposito o resolution all’inglese (lasciatemi essere un po’ snob – anche se le mie nipoti userebbero un’altra parola): smettere di dire di sentirmi sola.
Non dubito che anche voi pensiate che questo proposito valga per tre ( e spero bene che abbiate notato in questa frase e in quella precedente la finezza di usare il congiuntivo).
Quindi riconfermo: due più tre fa cinque e sono a posto.
Mi domando perché scrivo tutte queste c….. (direbbero le mie nipoti) e tante parentesi:
forse il cibo e le bevande natalizie mi hanno appesantito anche il cervello.
E allora vi confesso che sto barando perché ho già a disposizione una cassetta di primo soccorso.
La cassetta ha un nome “100 romanzi di primo soccorso per curare (quasi) tutto” e ha un’Avvertenza, che trascrivo:
“questa opera e adatta a adolescenti e adulti che cercano il senso della vita o che cercano una cura a tutte le patologie legate ai sentimenti e a taluni disturbi di origine somatica.”.
Per il mio primo proposito Stéphanie Janicot, l’autrice, consiglia di leggere, “La mia infanzia” di Maksim Gor’kij, o “Ellen Foster” di Kate Gibbons o “I contorni dell’alba” di Leonora Milano e spiega come questa lettura può aiutarmi.
Ci sono suggerimenti anche per il mio secondo proposito ma di queste non scrivo per spingervi a dare (almeno) un’occhiata al libro.

Buon anno a tutte

Maria Luisa

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...