mercoledì 8 ottobre 2008

BRUCIAPENSIERI


















Ottobre
A cura di Gregorio Scalise

E siamo arrivati ad ottobre. Ma che mese è? Intanto è il numero dieci,in cifra romana è una bella X, sicuramente è un mese che prepara alle sgradevolezze dell’autunno inoltrato, alla sua luce corta e breve, per non parlare della durezza dell’inverno. Continua però l’apertura di settembre verso il nuovo e lo sconosciuto, continuano le miti pretese dopo i sogni ardenti e vasti dell’estate.
Di buono c’è che in questo ottobre abbiamo appreso che l’esperimento di Zurigo non è riuscito, i “ buchi neri” sono stati rinviati al prossimo anno, per qualche mese si tira il fiato. E a proposito dei buchi neri c’è almeno da osservare che la stampa ormai cavalca tutto e in eccesso. Qualche psicologo dell’audience, evidentemente molto ascoltato, deve aver detto, e già da tempo, che per tenere alti gli ascolti bisogna creare apprensione e paura. Tanto, poi, il giorno dopo, nessuno si ricorda niente.
Ricordo invece di aver incontrato in quei giorni molte donne che non nascondevano l’apprensione e l’ansia. Strano. Alcuni psicanalisti riferiscono che nei sogni dei loro pazienti ( uomini ) era presente il timore ancestrale di essere inghiottiti dal corpo della donna. A rigore di logica ( psicanalitica ) ad aver ancestrale terrore dovevano essere gli uomini, invece ho incontrato solo donne. Il che non è una solida base per una ricerca scientifica ( magari erano una cifra gli uomini terrorizzati e che non dicevano niente ). Ma forse i buchi neri dell’astrofisica non tengono conto dei sogni dei maschi e sono anche per le pari opportunità.
La seconda notizia ottobrina sono i vari crolli finanziari, le disquisizioni in tv, dove si capisce che nessuno ne sa niente e tutti tirano a fare un discorso, comunque vada. In ogni caso, finalmente, quelli che gufavano contro l’America possono essere contenti: ah, la fine del sogno e dell’impero americano. Il fatto è –criticamente parlando- che quando nel 1600 i padri pellegrini cominciarono a vivere quelle terre subito si accesero discussioni sul nuovo Adamo, su Gerusalemme e la terra promessa. Era il mundus novus, caspita,oppure no? Ma accanto all’idea di rinascita, le storie delle religioni ci insegnano, c’è anche l’idea di catastrofe.
E questa faccenda della catastrofe fece parte del pensiero americano, poi della sinistra e infine degli intellettuali in genere e così le pubblicazioni sulla fine non si contarono. C’era stata la fine della mitteleuropa ,poi dell’Europa e poi dell’occidente, vuoi che in Arkansas non succeda niente e tutto fili liascio? Fine e catastrofe anche lì. In uno stesso telegiornale di oggi ( il 3, per la precisione ) viene annunciata la grave e irreversibile crisi, poi c’è il collegamento, ciao xy, cosa ci dici? risponde xy: non c’è male, anzi bene, la crisi sembra essere in parte superata. Che ne dite? Passando per Perelman e Tyteca ( Trattato dell’argomentazione ) - in effetti bisognerebbe insegnare urbis et orbi alcune linee di critica del discorso- per arrivare magari ad Aristotele ( la Retorica ) , e proseguire verso Ivor Armostrong ( La filosofia della retorica ), con tappa su Hirschman ( Retoriche dell’intransigenza ),senza dimenticare il Richards de Il significato del significato, sarebbe consigliabile questo viaggio di controinformazione di buon livello.
Il fatto è che il pensiero analitico e filosofico, in genere, molte cose le ha dette, se non tutte. Certo non ha risposto ai grandi perché della vita.. ma lì ci pensa Zurigo. Analogo discorso sui misteri italiani di cui tanto si è parlato e si parla. In realtà molto si è scritto e si è spiegato e detto lo spiegabile. La disprezzata razza dei giornalisti ha prodotto una quantità notevolissima di materiale. E’ lì, sotto i nostri occhi. Come la critica del discorso. Il fatto è che come ormai ampiamente si è visto il pensiero e l’opinione si sono fermati, e il guaio è che, non potendo star fermi, per definizione, si muovono e quando si muovono oggi come oggi vanno all’indietro.
C’è da aggiungere inoltre la tv che campa di revival, passato,false celebrazioni, e di una storiografia che si basa su Sofia Loren, Papaveri e papere e sulle copertine dei vecchi magazines.
Sicchè, se le cose stanno così, e stanno così, occorre spolverare un mucchio di vecchi simpatici e confortevoli libri andati fuori circuito e che oggi sono necessari come il pane. Il tutto per evitare di cadere nei veri buchi neri che sono quelli della cultura attuale e dell’opinione.

28 commenti:

Anonimo ha detto...

meno male Gregorio che il buco nero è rimandato. Detto così però non suona bene...

PFG

Anonimo ha detto...

cara pgf, in effetti ti avevo messo ( mentalmente) fra le spaventate, ma non eri la sola.R., per esempio, era incerto se spaventarsi o no.Io ero abbastanza sicuro che era una palla portentosa. Forse avrei dovuto impostare lo scritto su questa domanda: eravate spaventate anche voi? Grazie per il commento, a presto, gs

Anonimo ha detto...

caro gs, stavolta il tuo post mi è piaciuto di meno dell'altra volta.E poi tutti quei libri da leggere sulla retorica. Per chi ci hai preso? Ti prego, scendi dalla cattedra e torna fra noi. Annarosa

Anonimo ha detto...

....interessante quella notazione psicanalitica, davvero gli uomini hanno psaura? E' vero o ci rac conti delle storie? Perchè non scrivi sulle paure e le tensioni nascoste fra i sessi? Alla prossima, Mary.Q.

Anonimo ha detto...

caro, ti preferisco quando parli dei mesi,del tempo, delle nuvole e degli incontri...Anche su ottobre c'erano delle cose deliziose da dire...la fotografia, bellissima, dell'albero mi aveva fatto bene sperare. E invece.. B ( lettrice delusa)

Anonimo ha detto...

Cara Annarosa, non mi ero accorto di essere salito in cattedra.. e quale cattedra, poi? Ma se dici così sarà anche un po' vero. Ok. scendo il primo scalino e arrivo da te. salutissimi,gs

Anonimo ha detto...

Cara Mary Q, ....ma che strano nome,sembra una cosa di una nave o di una principesse britannica.. in ogni caso la notazione psicanalitica è vera, almeno esiste nei libri come riferimento alle ossessioni, fobie, quelle cose lì...grazie per il suggerimento sulla cosa delle tensioni.. vedrò di pensarci. a presto, gs

Anonimo ha detto...

casra b, lettrice delusa, sono dispiaciuto anch'io. Non so cosa mi è preso, ho attaccato un discorso e già che c'ero..se hai pazienza ho molte cose da da dire su novembre.. mese della malinconia, della perdita,della lunga attesa, delle candele,dei fuochi leggeri e nascosti.. a novembre, allora. gs

Anonimo ha detto...

Io trovo gli interventi del poeta fra i più interessanti del blog. Sono da sola? Non credo

Luana Bertini nuova allieva on line

saluti a Patrizia Finucci Gallo

Anonimo ha detto...

cara luana, ti ringrazio molto, mi ha fatto molto piacere il tuo commento.Scrivimi quando vuoi, a presto, gs

Anonimo ha detto...

caro gregorio, io, invece, ho trovato molto interessante il tuo pezzo. Non so se leggerò Aristotele, mi sa di scuola e di muffa..ma per esempio Filosofia della retorica mi interessa ,mi ispira. Me ne potresti parlare un po'? E dove lo potrei trovare? affettuosamente a presto, Diletta

Maddalena ha detto...

Che sensazione questo post: lo scrittore è amato o odiato, ma leggendo tra le righe mi viene da pensare che i commenti negativi nascondano altro: rifiuti, mancata attenzione ... . Quanto siamo fragili noi donne ... E che successo per il poeta!

Anonimo ha detto...

cara diletta, grazie per la tua. Neanch'io amo molto l'antichistica, devo però ammettere che la Retorica di Aristotele è moderna, assiene, ad esempio, a L'arte di aver sempre ragione ( un libretto Adelphi). Quanto a La filosofia della retorica essa è del lontanissimo 1936 ( secondo me più lontana di Aristotele). C'è in questo libro una citazione formidabile: " I predicatori mirano nobilmente al niente..e lo ottengono". Ci sono stati due avvenimenti che mi hanno persuaso che questi libri sono utili come il pane, non solo l'autore della Filosofia della retorica ma anche gli altri citati nel post. Il primo avvenimento è l'esperimento di Zurigo e il secondo è l'esperimento delle finanze di New York. Ho scommesso con un amico che entro la fine del mese non sentiremo più parlare di crisi. Oggi le borse sono a + 11. Vuoi vedere che ci ho preso? L'informazione ha scelto la strada della catastrofe ( lungo adesso spiegare perchè) e in secondo luogo quei grandi giri di denaro a noi perfettamente estranei creavano dei sospetti.Da un certo punto di vista sia Zurigo che New York possono essere considerati degli esperimenti da " grande fratello", per " grandi imbecilli". Si voleva vedere sino a che punto la gente potesse credere all'impossibile e quanto funzioni il contagio. A che punto è la credulità occidentale? Si può anche dire che l'esperimento di Zurigo e poi quello di New York non riguardavano nè le particelle versus i buchi neri, nè la distruzione della borsa e degli indici, ma soprattutto la reazione delle persone. Ci credono? OK, la prossima volta gliene raccontiamo una più grossa.Ad esempio l'invasione di un nutrito gruppo di draghi sfuggiti all'estinzione e che si sono riparati dalla notte dei tempi sino ad oggi.. dietro il volto oscuro della luna. Penso che le donne che diventeranno parte importante di una nazione debbano iniziare a riflettere su una questione che in parte le coinvolge. Non solo la questione della verità, ma anche quella dell'emozione e della suggestione. Mi emoziono dunque è vero. Ebbene, cara e diletta Diletta, non sempre è così. Spero che mi scriverai ancora. gs

Anonimo ha detto...

Caro Gregorio, vorrei tanto scrivere poesie c'è un sistema un modo un libro che mi insegni? Perchè non ci fai un pò di scuola?
Se vieni qualche volta al salotto di patrizia io ci sono Titti

IleniaF ha detto...

Carissimo Gregorio,
leggerti è sempre un vero piacere.
Riesci a spaziare da un argomento ad un altro in maniera egregia e non soltanto nei tuoi post, ma anche nei commenti che lasci.
Per riallacciarmi al tuo ultimo commento, mi trovi completamente d'accordo, i mass media vogliono vedere fino a che punto possa arrivare l'isteria mondiale della gente, la stupidità ( permittimi il termine ), la facilità di credere alla qualunque cosa ci venga raccontata.
Siamo sempre lì a credere a tutto e chissà quante bufale ci vengono riportate come vere.
Bisognerebbe imparare ad essere come San Tommaso...
E'davvero stato un onore poterti avere tra noi, lasciamelo proprio dire.

Anonimo ha detto...

cara Titti,è simpatica la richiesta che mi fai, indica anche un certo pudore e il sospetto che per la poesia ci voglia un sapere.Il che è perfettamente vero.Insegnare è difficile, si può sempre però dare qualche indicazione.E cosa è questo sapere?Mi sono fatto una domanda - ma chi me l'ha fatto fare- che mi infila direttamente in un lungo discorso, qui impossibile da portare a termine. E una sintesi? Mi sto chiedendo perchè non so fare una sintesi di questo argomento.In ogni caso: un sapere dei suoni delle parole,un sapere cosa hanno scritto altri poeti,un sapere di critica ..no, troppo lungo e generico...un sapere sulla propria esistenza, emotiva e intellettuale..anche qui, facile a scriverlo..comunque è un sapere particolare, un sapere dello sguardo..un rendere estetico il mondo...bè, ormai ti ho scritto ma la tentazione di cancellare tutto è forte...non prendere alla lettera queste indicazioni, l'argomento è appassionante,ma bisogna essere più precisi. Scrivimi ancora, gs

Anonimo ha detto...

cara Ilenia,grazie davvero per le belle cose che mi scrivi. Su quello che dici - essere come San Tommaso- è un dubbio che spesso ho anch'io. In altre parole non è possibile verificare tutto, per ovvi motivi.Dovrebbero essere altri per noi a farlo. Ne tu nè io possiamo avere le informazioni di un politico o di un giornalista che vive nel palazzo.Si dovrebbero poi leggere i decreti, i provvedimenti legislativi..la Gelmini dice davvero quello che le fanno dire? L'unica cosa possibile è una linea di scetticismo generale, una specie di sospensione costante di giudizio. C'è un testo di un famoso scrittore austriaco, L'uomo difficile..il quale tenta appunto questa difficile distanziazione da uomini e cose.. anche dalle donne, per conseguenza, sicchè resta nubile, mi pare di ricordare.Così non mi resta che connsigliarti una linea di scetticismo scettico, ovvero moderato..ah che pasticcio, un caldo abbraccio, gs

IleniaF ha detto...

Grazie caro Gregorio, comprerò e leggerò sicuramente"L'uomo difficile" è probabile che mi ci ritrovi in pieno con la sua idea, soprattutto in questo periodo...
Scetticismo moderato...bè, ci proverò!

Anonimo ha detto...

...saluti anche a te Luana e scrivi più spesso

Kiss

PFG

Anonimo ha detto...

cara pgf, ho trovato nella mia posta una tua che diceva più o meno così: "...saluti anche a te,cara Luana, e scrivi più spesso. Kiss". Grazie, sono lusingato, hai trovato un bel modo per scrivermi, solo che ...Luana, non so se mi piace. Mi ricorda il titolo di uno dei libri, uno degli ultimi, del " romanziere" Umberto Eco il quale dice in una recente intervista che deve tutto a Manzoni. Non so se quest'ultimo sarebbe contento. Quanto poi al nome Luana..magari sulla Luana vera ( ma chi è?) fa un bell'effetto... ma su di me avrebbe l'aria di un trans un po' pretenzioso, che mette Chanel su tutto, anche nella minestra,e che va via su tacchi 12 magari anche inciampando. " Luana, attenta, non cadere". " Santa Madonna, ma sono proprio inscemenita.." Il tutto con voce roca. Ciao, pgf, pensami, a presto, gs

Anonimo ha detto...

cara ilenia, grazie della tua, mi ha fatto molto piacere. Tieni presente però che Karl, il protagonista di Un uomo difficile ( è un testo teatrale) non solo è un uomo, ma anche un essere della mitteleuropa..come a dire che loro avevano l'incubo della caduta dell'impero e della fine della loro civiltà che in effetti proprio in quel periodo non era male.. si fa per dire, era ottima. Noi siamo in una condizione diversa,ovvio. Mi spiace che ci sia qualcosa che non sia andato per il verso giusto visto che vi alludi, fra le righe, ma io credo che sia così per tanti, a prescindere dalle balle e dalle borse. Oggi sull'inserto de Il Corriere c'è un pezzo di Battista che parla proprio dell'informazione catastrofica. Battuto di un soffio, con lettera a Ilenia. Lui però prende per buona la faccenda delle finanziarie, io ho dei dubbi e certamente mi potrei sbagliare di grosso. Spero di risentirti,a presto, gregorio

IleniaF ha detto...

Caro Gregorio, naturalmente, e per fortuna oserei aggiungere, il mio comparare il mio stato d'animo a quello del personaggio principale, Karl, non si riferisce a nessuna catastrofe così irreparabile quale può essere la caduta o la fine di una civiltà, però in questo periodo della mia vita, sto attraversando una sorta di rivoluzione interiore, che pur se passeggera lascia degli strascichi, la quale mi ha portato a paragonarmi al protagonista del libro da te citato.
Ma dopotutto...la vita non è una continua rivoluzione?

Anonimo ha detto...

cara Ilenia, bella quell'idea della vita come rivoluzione..mi ricorda un libro del disprezzatissimo Alberoni, il sociologo, amore e rivoluzione o stato nascente, non mi ricordo più..non era brutto per niente.. fu apprezzato solo dalle donne e dalle giovani in generale.. in realtà volevo darti notizie più precise su Karl, de L'uomo difficile, non lo trvo e oggi non ho molto temo per cercarlo. Vado a mente,l'autore è il poeta viennese Hofmannstahl, L'uomo difficile è del 1921, genere commedia viennese, quindi cose diverse da quello che aveva scritto sin a quel momento e dalla commedia viennese passò poi all'opera lirica come librettista. Sono solo annotazioni, la casa editrice è l'Aldelfi, forse 20 anni fa. Per il resto bisogna proprio che vada a rivedermelo.Cosa che farò quanto prima e volentieri. a presto, gregorio

Anonimo ha detto...

cara Ilenia, niene da fare , non trovo questo Karl.. non è nello scaffale teatro, neppure fra gli scrittori austriaci..è chiaro che l'ho selezionato con cura, messo in qualche posto.. da dove scaturirà un bel mattino...e dovrò ammettere che l'avevo sotto gli occhi come la lettera rubata.cmq. l'indescisione, la non scelta,era la scelta della sua vita,sostenmeva che l'in-decidere era la cosa migliore.. una cosa a metà fra la mentalità scientifica e la fragilità, forse la paura, si potrebbe dire. Così.a presto, un saluto, gs

Anonimo ha detto...

caro gregorio, vorrei sapere da te, come poeta, cosa pensi di Caos calmo, tratto dal romanzo di Veronesi, interpretato da Nanni Moretti. Ha vinto un premio importante a Londra. Grazie,MariaCarla

Anonimo ha detto...

cara mariacarla, in effetti ho letto Caos calmo un paio di anni fa e sono anche andato a vedere il film. Cercherò di essere breve. Il romanzo è interessante, ma prolisso, si sente che l'autore deve arrivare ad un certo numero di pagine, così tutti i pretesti sono buoni ( ad un certo punto pubblica tutta la corrispondenza della moglie trovata sul di lei computer. " Trenta pagine in meno", deve aver pensato Veronesi). Quanto al film, Moretti è il solito, è appena credibile, ma ciò che è accettabile in un romanzo lo è di meno in un film. L'idea di piazzarsi su una panchina e lì stare deve parecchio al Calvino di Un barone rampante" (Cosimo, il protagonista si mette su un albero senza voler più scendere). La scena di sesso su cui autore e poi regista hanno puntato come " firma" per il film, nel film, appuntoi, è piuttosto ridicola. Nessuno dei due, Moretti e la Ferrari ( se non sbaglio) è adatto alla parte,lei più che altro sembra fuggire lungo le pareti della stanza, mentre Moretti ha tutta l'aria di un turista un po' ansimante in una visita guidata.Comunque non è brutto. gs

Anonimo ha detto...

caro gregorio poeta, ti ringrazio per la risposta..che ho letto in due momenti distinti, dimenticandomi sempre quanto avevo letto precedentemente.. scherzo, si puo? Ho letto di recente una intervista di Woody Allen a proposito del suo ultimo film che non ho ancora visto.. dice di se stesso di essere un superficiale. Dietro la maschera, niente. Cosa ne pensi? Diletta

Anonimo ha detto...

cara Diletta, ero sul blog quando è arrivata la tua.Un po' mi emoziona perchè sei dovuta...o hai dovuto? .. dubbio bestiale.. insomma sei andata a cercarmi. Woody Allen- neanch'io ho visto il film ma ci andrò quanto prima- ha 73 anni.Forse ha perso un po' i freni e dice quello che gli sembra la verità. Inutile cercare grandi pensieri o profondità, sono un essere semplice, dice, rispondendo a Beppe Severgnini che si crede in quel momento un grande intervistatore. Potrebbe essere vero e in parte lo è. Severgnini è più giovane e difende la maschera, se la tiene stretta, Woody Allen ritiene di non averne più bisogno.In fondo l'artista non è tale 24 ore su 24. E neppure - come nel caso di Woody Allen- 73 anni su 73.L'artista è tale,credo, quando lavora, manipola riflessi e prestiti culturali, inventa sul set situazioni e dialoghi. Pensa solo all'ultimo film di Antonioni , Le nuvole, mi pare.. leggerissimo sino all'evanescenza. E anche Io ballo da sola, è suo, vero?, non era poi granchè.Può essere che Woody Allen non abbia più niente da dire e secondo me da un bel pezzo. E adesso è scocciato perchè credeva di saperlo solo lui, invece si è accorto che la critica comincia a bersagliarlo. Tanto vale che dichiari di essere cretino,deve essersi detto tirando le somme. Tanto noi siamo, alla Pirandello,( ma dubito l'abbia mai letto) quello che gli altri dicono che siamo. Così si prende il lusso di dare ragione ai detrattori che, per altro, non hanno tutti i torti.Tutto qui. Grazie per la domanda, a presto, gs

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