SONDAGGIO NAZIONALE ROSA STANTON:
"TUTTA L'ITALIA E' PAESE?"
a cura di Ely
Oggi, con questo titolo che avrete sicuramente trovato un po' curioso, vi chiedo di voler simpaticamente partecipare ad un piccolo sondaggio di opinioni su situazioni familiari nel campo dell'assistenza sanitaria pubblica e privata, convinta che siano molto comuni a quelle di tante altre madri. Dico comuni, infatti, a prescindere dal fatto che si viva al Nord, al Sud, al Centro o nelle Isole e indipendentemente dallo "stato" sociale, economico o culturale. Di fronte a tali circostanze, infatti, le differenze non fanno la differenza. Anche se, devo ammetterlo con non poca contrarietà, a volte succede.
Ma questa, lo sappiamo bene, è un'altra storia...
"TUTTA L'ITALIA E' PAESE?"
a cura di Ely
Oggi, con questo titolo che avrete sicuramente trovato un po' curioso, vi chiedo di voler simpaticamente partecipare ad un piccolo sondaggio di opinioni su situazioni familiari nel campo dell'assistenza sanitaria pubblica e privata, convinta che siano molto comuni a quelle di tante altre madri. Dico comuni, infatti, a prescindere dal fatto che si viva al Nord, al Sud, al Centro o nelle Isole e indipendentemente dallo "stato" sociale, economico o culturale. Di fronte a tali circostanze, infatti, le differenze non fanno la differenza. Anche se, devo ammetterlo con non poca contrarietà, a volte succede.
Ma questa, lo sappiamo bene, è un'altra storia...
Ora mi spiego meglio e per farlo stilo un breve elenco composto da tre situazioni tipo da analizzare:
1) Orari e attese degli ambulatori pediatrici: vi è mai capitato di dover attendere due o, a volte, anche tre ore prima che vostro/a figlio/a fosse visitato dal pediatra? e che la febbre le/gli arrivasse proprio il sabato pomeriggio quando ormai le ore 10.00 del mattino erano passate e che, nella necessità di un consulto, ci si dovesse recare o dalla Guardia Medica (che ovviamente al 99% non è un pediatra) se non addirittura presso un pronto soccorso pediatrico perché non sicuri di cosa somministrare al piccolo, in attesa ovviamente del fatidico lunedì mattina?
Domande:
Non sarebbe il caso che in Italia si istituissero anche delle Guardie Pediatriche? Ed ancora, viste le tante brochure, guide sui farmaci e quant'altro ci è capitato di ricevere dal Ministero della Salute, perché non creare una semplice guida medica casalinga che fosse alla portata di tutti e soprattutto che aiutasse i genitori a gestire almeno i casi più semplici? Non intendo sostituire i medici, sia chiaro, ma almeno rendere consapevoli i genitori che se un bimbo sotto i 5 anni ha la febbre quando supera i 38,5° è perché sino a quell'età la sua temperatura corporea è superiore di un grado e che quindi è come se avesse 37,5°. E non parliamo poi del raffreddore: si è convinti, a torto, che la causa sia il freddo, mentre i veri responsabili sono i virus, dato che è possibile beccarselo anche in piena estate!
2) Visite specialistiche: vi racconto una mia esperienza personale. Un anno e mezzo fa, il mio bimbo che allora aveva circa 4 anni, dopo aver fatto una lunga pedalata, scende dalla bici diventa pallido, abbassa lo sguardo e mentre cerco di capire cosa gli stesse prendendo inizia a tossire in modo stizzoso. Lo prendo in braccio, gli chiedo se vuole dell'acqua, ma per qualche minuto mi sembra confuso. Poi piano piano riprende colore, anzi diventa quasi paonazzo e lentamente riprende il suo stato normale. Non vi dico che spavento e tutte le teorie ipotizzate: crisi respiratoria, calo di zuccheri, ecc. Lo porto dal pediatra che, per escludere problemi cardiaci, lo fa sottoporre a ecocardiogramma e consulenza cardiologica e sull'impegnativa scrive "lipotimia". Ma fin qui tutto ok, meglio accertarsi che non far nulla. La diagnosi: n.d.r., ovvero tutto nella norma. Allora si fa strada l'ipotesi di una crisi respiratoria ma di origine allergica alla quale segue visita allergologica, prick-test, ecc. Risultato: tre + rilevano una reazione allergica agli acari. Comunque a parte l'antistaminico alla portata di mano, l'estate trascorre con qualche lieve episodio simile ma mai uguale al primo. Arriva l'autunno e si presenta la rinite con disturbi respiratori nella notte (lievi episodi di apnea e respirazione con la bocca). Nuova consulenza specialistica, stavolta uno pneumologo, e vi sorprenderete, nuova diagnosi: asma allergica. "Però signora io le consiglierei, per evitare complicazioni future, di fare una terapia preventiva a base di cortisonici da somministrare con distanziatore (costosissimo!) e bla, bla, bla". Ma che significa preventiva: l'asma ce l'ha o non ce l'ha? Panico, ansia, angoscia, preoccupazione. L'asma è una malattia da non sottovalutare. Nuovo consulto, ma per accorciare i tempi questa volta a pagamento dal primo allergologo che lo visitò. Colloquio a luci soffuse, toni bassi, tecniche di vendita in uno studio privato, ve ne rendete conto? vi sembra accettabile? Ebbene, succede anche questo, ve lo assicuro! Insomma il suo obiettivo era semplicemente quello di indurre a comprare un vaccino per almeno 4 anni e tutta una serie di dispositivi antiacaro, tipo coprimaterasso e coprifedere con tessuti "speciali" e via dicendo. Premesso che la sola terapia immunostimolante di tipo sublinguale costava circa 400,00 euro all'anno ed il resto un altro centinaio di euro, la stessa terapia così vivamente consigliata non era né appropriata, vista la modesta reazione allergica, né consigliabile per l'età. Ma non è finita. Sciolti i dubbi su questa decisione, giusto per chiudere in bellezza, si propende, anche su consiglio del pediatra che è ormai senza parole davanti a diagnosi così superficiali e contrastanti e terapie così pesanti, per un ennesimo consulto presso un altro specialista. Anzi, questa volta, presso lo specialista. E dato che le liste d'attesa erano chilometriche si opta per l'intramoenia, cioè 75,00 di ticket. Ma a parte la cifra, che a questo punto era davvero superflua, ciò che stupirà è la sua diagnosi: rinite allergica da controllare con antistaminico e sospetta ipertrofia adenoidea. Morale della favola: il bambino aveva le adenoidi ingrossate che gli occludevano le vie nasali e che, quindi, quando si sottoponeva a sforzo dovendo respirare con la bocca e, conseguentemente, non potendo "riscaldare" l'aria immessa nei polmoni, reagiva con una specie di tosse secca verosimile alla tosse da crisi respiratoria dovuta ad asma da sforzo. Allora mi domando, e vi domando, ma erano necessari tutti questi passaggi? e per di più, se non avessi avuto delle remore e fossi stata ragionevolmente sospettosa sul vaccino, cosa sarebbe successo, visto che non esistono dei dati statistici sufficienti ad appurare l'attendibilità o meno della sua efficacia? E come la mettiamo con tutto lo stress, l'esborso economico, ma soprattutto con la pazienza di questo nostro caro inconsapevole bambino?
Domande:
Vi sono mai capitati casi simili?
E che cosa ne pensate?
3) Protocolli e protocollati: sulla base di quanto appena raccontato nel secondo punto, ho constatato che esistono troppi protocolli medici generali e che questi siano standardizzati e molto rigidi. Non parliamo poi di quando il pediatra, che fino a qualche tempo prima di diceva di usare un determinato farmaco per una sintomatologia specifica, poi ti spiazza letteralmente dicendoti che ora non va più bene per lo stesso identico caso. E tu pensi, da madre che fa di tutto per essere preparata, che forse sarebbe stato meglio se avessi studiato anche medicina!
Domande:
Siccome non è necessario che tutti diventino medici, perché non fare in modo che i pediatri facciano oltre alle loro velocissimi visite, anche un po' di informazione?
Perché non creare degli orari ambulatoriali in cui si facciano solo consulenze?
Concludendo e nella consapevolezza che esistono pediatri e pediatri, specialisti e specialisti, casi e casi, chiarisco che il mio sondaggio è un modo per comunicare fatti e opinioni che potrebbero portare alla discussione di possibili soluzioni, ad un notevole risparmio di tempo e di denaro, alla ottimizzazione dei rapporti medico-paziente-famiglia e tanto altro ancora. Anche se un po' per gioco, da qualcosa si dovrà pur iniziare...
Ed ora, a voi la parola, con un solo appunto, e cioè se poteste indicare la vostra posizione geografica, anche se non specificatamente per regione.
Confrontiamoci!
Confrontiamoci!
5 commenti:
Ti sconvolge la scopertache hai fatto, e allora siediti comoda e leggi:
Come sai sono malata di sclerosi multipla e qualche settimana fa ho telefonato al S. Raffaele per fare una visita di controllo.
Volevo cambiare ospedale.
Mi è stato risposto che le prime visite, e la mia sarebbe una prima visita nonostante ci sia già una diagnosi e una terapia in corso, vengono eseguite dal primario o dal suo vice presso una clinica privata di Milano, sarà poi curadi questi due luminari inserirmi fra i pazienti di un neurologo del reparto di sclerosi.
Il tutto detto senza bisbigliare e senza mezzi termini dalla centralinista della segreteria del centro sclerosi multipla del San Raffaele.
Però bisogna avere pazienza e provare e riprovare.
Difatti fatta qualche altra telefonata in reparto piuttosto che presso la segreteria ho avuto modo di avere questo benedetto appuntamento. Mi ha risposto, infatti, una deliziosa infermiera estremamente gentile e premurosa che si è pure adoperata per farmi avere l'appuntamento in breve tempo spulciando fra le varie agende dei medici...si è poi raccomandata di fare un ricetta sulla quale non doveva esserci scritto PRIMA VISITA!
I medici migliori non sono i più pagati.
I migliori sono quelli che gli stanno immediatamente sotto.....e lo resteranno finchè non saliranno quell'ultimo scalino che li porterà in cima.
Purtroppo pienamente d'accordo con Diomira. Io curo me e i miei bimbi dal 1996 con l'omeopatia, il mio medico allora era il dr. Mangialavori (quello che ha curato anche Tiziano Terzani), fino a che è stato relativamente conosciuto era un buon medico, adesso è un ottimo scenziato, ma un pessimo medico.
io non posso parlare dell'aspetto pediatrico perchè non ho figli, però la mia esperienza con i medici è del tutto particolare e sostanzialmente positiva:
io devo ringraziare diversi medici del S.Orsola di Bologna che mi hanno salvato letteralmente la vita, ringrazio il chirurgo che per ben due volte mi ha operato e mi è stato vicino con una serietà e una dolcezza davvero unici, ringrazio lo specialista che ancora mi segue, anche lui sempre attento e competente e dolce (la dolcezza quando ci si ammala è davvero importante e in un medico fa la differenza).
Altra esperienza positiva l'ho avuta con i medici dell'Opsedale Bellaria e in particolare il neurochirurgo che ha operato mia madre e gli ha consentito di vivere bene altri 11 anni di vita.
Purtroppo ci sono state anche esperienze negative, ma ricordiamoci che i medici sono esseri umani e possono sbagliare.
Credo comunque che, spesso accanto al medico distratto o incompetente c'è spesso una schiera (e voglio credere che sia la maggioranza) di bravi medici e personale paramedico ecc che mettono davvero l'anima in quello che fanno e cercano di farlo al meglio: io li ho incontrati sia al sud che al nord.
Care ragazze
scusate se ci ho messo un pò a rispondere ma, proprio per stare in tema, negli ultimi due giorni sono stata due volte dal pediatra. Prima per una tonsillite acuta, poi perchè sospettavo che il mio bimbo avesse la scarlattina. In effetti la diagnosi è stata esantema scarlattiniforme da virus cocaxi o cos'altro (chi è medico capirà!) ma sempre, secondo me, di una sorta di scarlattina si tratta. Ora spero che con l'antibiotico tutto si risolva ma, come spesso succcede, i dubbi restano.
Comunque a parte questo lungo preambolo...
Grazie Diomira per il tuo intervento. No, non mi sconvolge la scoperta che ho fatto anche perchè in passato certi episodi sono capitati anche a me, per esempio con un otorino che mi prescriveva rast costosissimi per allergie alimentari inesistenti presso centri analisi che dopo ho scoperto erano anche di sua proprietà. E altri episodi di diversa gravità che non sto ora qui a raccontare. Il mio articolo ha lo scopo di far parlare perchè trovo giusto che certe cose non debbano esistere e che si possa migliorare tantissimo se si trovano gli strumenti per farlo. In ogni caso son contenta che tu abbia trovato, oltre alla competenza, quell'umanità che troppo spesso manca nel rapporto medico-paziente.
Per Diomira e Maddalena
credo che ci sia un grande fondo di verità in ciò che asserite: la fama, spesso, rovina le buone intenzioni. Spero che i medici trovino il giusto rimedio prima o poi...
Per Lu'
anche se non lo specificato nel mio articolo, concordo pienamente con te
Bacioni
Ely
... e per far sì che ci sia maggiore trasparenza è giusto e doveroso testimoniare e lanciare appelli e fare sondaggi e....... quant'altro sia lecito fare per un doveroso diritto di cronaca!
Continuiamo per favore a cercare la verità, la legittimità, la MEDICINA SCIENTIFICA!
Chiediamo ai medici di essere uomini e donne di scienza, ma sempre persone attente allo spirito dei loro assistiti.
Baci a tutte. D.
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