mercoledì 1 agosto 2007

BRICIOLE D'ESTETICA


NONNE E NIPOTINI
A cura di Valdimiro Zocca

Una neurologa americana, Louann Brizendine, in un suo libro, Il cervello delle donne, tradotto recentemente in italiano, pur seguendo un indirizzo forse un po’ troppo determinista, facendo dipendere il comportamento di genere dalla varia distribuzione degli ormoni nelle donne e negli uomini, tuttavia offre spunti interessanti che possono confermare il ruolo importante avuto dal matriarcato agli albori dell’umanità.
A questo proposito, mi ha colpito la dimostrazione per via neurologica della tesi antropologica secondo la quale le antiche popolazioni umane hanno potuto assicurarare la loro evoluzione per merito della sopravvivenza delle donne per decenni, anche dopo aver smarrito la fertilità.
Infatti, sono state le nonne, le grandi madri, come le chiamano i francesi, che, nell’età della pietra, con la raccolta di cibo supplementare, avevano aumentato il tasso di vita dei nipotini , permettendo alle donne più giovani di mettere al mondo più bambini a intervalli più brevi.
Allora, mi piace credere che questa immemoriale forza del nutrimento e della protezione matriarcale, riversata sulla mia lontana infanzia dalla nonna e dalle prozie, le mie tre grandi madri, mi abbiano fatto precocemente incontrare con la magia del mito.

3 commenti:

Maddalena ha detto...

Io non ho dubbio che anche oggi, come nell'età della pietra, siano le donne: madri o nonne ad assicurare la continuità della specie, atraverso la conservazione della famiglia e quindi della magia di un mito.

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

è bello e sorprendente sentire un uomo cercare di mettersi in contato con il grande mito magico dell'essere donna...

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

contatto, volevo scrivere contatto, porca miseria la fretta di postare....chau!

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