sabato 21 luglio 2007

OFF#LIMITS


L'uomo e il mare
a cura di Diomira Pizzomiglio


L’ho raggiunto in Sardegna e per un attimo abbiamo viaggiato insieme. Lungo una strada in salita che porta al mare, piena di buche, curve dove spesso il collegamento telefonico saltava…. sulla strada per S.Teresa di Gallura lui mi ha raccontato il suo vivere, profondamente.

In modo semplice, limpido …trasparente ha raccontato se stesso e il suo lavoro e il grande amore che lo lega al mare.

Ci son stati momenti in cui mi è sembrato di non riuscire a raggiungerlo e ad un certo punto mi son detta: “Oddio, sta a vedere che la SIGNORA OFF#LIMITS non riesce ad acchiappare L’UOMO NO LIMIT”.

Eppure fra mille interferenze e problematiche legate alla rete GSM, sono riuscita a passare qualche minuto con un recod-man.

Ho incontrato e scoperto un uomo che vuole restare uomo lontano dai miti.


Umberto Pelizzari è nato a Busto Arsizio, in provincia di Varese il 28 Agosto 1965 e dalla passione per il nuoto, nel 1984 inizia a dedicarsi all’apnea, conquistato diversi record. Nel 1999 record mondiale di apnea -80 mt – in assetto costante, nel 1999 record mondiale col team Se4ctor di apnea -150- mt apnea in assetto variabile assoluto “NO LIMIT”.Nel 2001 oro mondiale per la squadra italiana di Apnea e ultimo record mondiale di apnea a Capri -131 mt - in assetto variabile.
Umberto Pelizzari è attualmente impegnato come giornalista e reporter in vari programmi televisivi di divulgazione scientifica come “Sai Perché” e “Pianeta mare” . Dal 1995 con Renzo Mazzarri (campione mondiale di pesca subacquea) si dedica alla scuola Apnea Accademy http://www.apnea-academy.com , un’associazione permanente di studiosi riuniti per approfondire la conoscenza della disciplina dell’apnea e che promuove corsi a vari livelli. C’è anche uno spazio dedicato ai bambini dai 7 ai 13 anni.

Diverse sono le sue pubblicazioni, per lo più si tratta di libri di lezioni di apnea, ma qui citiamo “Profondamente”, Ed. Mondadori, poiché non è solo l’autobiografia di un atleta, ma in questo libro Umberto Pelizzari propone un’interessante e straordinaria riflessione sulla continua e insopprimibile esigenza dell’uomo di superare i limiti imposti dalla natura, il bisogno di sperimentare nuove sensazioni, di immergersi sempre più in se stesso….”Ogni volta risalire è una scelta: sono io che torno a riappropriarmi della mia dimensione umana, metro dopo metro, per venire di nuovo alla luce…..non si scende in apnea per vedere, ma per guardarsi dentro….E’ un’esperienza mistica, ai confini col divino. Sono immensamente solo con me stesso, ma è come se mi portassi dentro tutta l’essenza dell’umanità. E’ i mio essere umano che supera il limite, che si cerca fondendosi col mare, che si immerge in se stesso e si ritrova.” http://www.umbertopelizzari.com

Nel 1999 col team Sector ottieni il record mondiale 150 mt apnea in assetto variabile assoluto “NO LIMITS”, sei diventato uomo “no-limit”, che cosa vuol dire per te?

Detto così sembra una cosa da Superman, ma questo limite l’ho raggiunto in 2 ore e se per no limit si intende performance sportive non alla portata di tutti allora penso che ci siano uomini no limit in varie discipline, dalla pallavolo al tennis,dall’arrampicata al volo….Questa parola no limit, questa terminologia sembra quasi che la stacchi dal resto dell’uomo invece andare sott’acqua è qualcosa che possono fare tutti, semplicemente. Ma come in tutti gli sport ci vuole un buon allenatore che con l’allenamento ti porti al top perché a questo livello si arriva per gradi, col tempo, l’autodisciplina e la costanza. Non ci sono ricette particolari se si hanno le capacità ci si deve allenare e molto, soprattutto mentalmente.

Quindi questo termine non te lo senti addosso?

No, assolutamente. Me lo sentivo quando facevo parte di un team che si chiama no-limit, però individualmente una persona non è così.

Uno decide di dedicarsi ad una specialità, ci mette anima e corpo, si allena duramente e arriva al top della performance. Ma resta uomo.

Tu hai fatto tanti sacrifici, duri allenamenti per godere di emozioni che durano un istante perché poi ritorni su…

Bhe non proprio un istante: torni su, respiri e poi torni di nuovo giù. Hai la possibilità di andare sottacqua in immersione anche per una giornata intera ed è bello perché sotto puoi vivere delle situazioni e delle emozioni uniche.

Che emozione ti ha da nuotare con i delfini?

Ho sempre osservato i delfini perché hanno la nostra stessa esigenza di tornare su a respirare e penso siano gli animali che più dobbiamo osservare e dai quali si possano trarre i maggiori insegnamenti.

Mi sono divertito e mi diverte nuotare con loro. Passo del tempo ad osservarli, a seguirli, a giocare con loro; credo sia importante osservarli e imitarli perché indirettamente possiamo migliorare qualche risultato.

A cosa hai dovuto rinunciare per dedicarti all’apnea e al mare.

Non ho rinunciato a nulla. I grandi sacrifici, la preparazione sono il prezzo per fare ciò che amo di più nella vita, immergermi. Ho scelto di vivere il mare e di farne il mio lavoro.

No, non credo di aver rinunciato a nulla.


Con questo lavoro si incontrano un sacco di persone, alcune proprio belle, dentro e fuori, altre orribili.

Mi piace pensare di essere in una posizione, come un fotografo che sceglie il miglior punto panoramico, il soggetto ideale per la sua foto di copertina, io scelgo i soggetti da intervistare. Alcuni si aprono e mi lasciano vedere il loro mondo, le loro emozioni al di là di quella che è la loro vita pubblica. Lasciano trasparire timidezza e sensibilità, candore d'animo e gioia di vivere, passione per quel che fanno.

Altri scelgono di uniformarsi ai modelli standardizzati proposti nei vari books.

E restano patinati, come le loro foto.

Belli ma vuoti.

Altri sono proprio orribili, ti snobbano e non ti considerano se non appartieni ad una testata di grido.

Io non lavoro per nessuno se non per me stessa e sono pagata con una moneta molto preziosa: le emozioni. Mi nutro della passione che leggo nei cuori della gente.

In certi momenti funge da doping e mi sento talmente estasiata da quanto ricevo che sono altamente stimolata a condividere col pubblico la mia scoperta.

E adesso chiudete gli occhi e ditemi, il profumo che aleggia nell’aria non è forse quello del mare?

Potete leggere l'intervista completa su www.disabili.com


http://www.disabili.com/content.asp?L=1&IdMen=111&SUBC=1565

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bella l'intervista e bello lui!mannaggia Diomira...

Diomira Pizzamiglio ha detto...

ehhhhhhh.......mannaggia sì!

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