di Alessandro Gallo“Passo et penso” e “Poesie da fermata d’autobus”
Venerdì 8 ottobre 2010 si svolgerà, alla libreria Il portico in via Rizzoli a Bologna, la presentazione dei libri di Alessandro Gallo "Passo et penso" e Mattia Baglieri "Poesie da fermata d'autobus con gli interventi di Gregorio Scalise e Patrizia Finucci Gallo.
È la prima presentazione che faccio davanti a un pubblico e, sinceramente non so cosa dire, non so che discorso preparare e, per una volta, vorrei stare zitto, solo per una volta, ma proprio questa non si può. Certo, non è che devo fare lunghi discorsi che attirano gente di un certo calibro intellettuale ma un minimo di impegno lo devo garantire.
Impostazione del discorso,… impostazione del discorso,… bho! Un tira e molla fra me e il mio pensiero. Il sipario si alza davanti ai miei occhi e tante persone mi fissano aspettando che apra per la prima volta la bocca. Che fare? Dire un misero “Salve” oppure “Grazie e arrivederci”? Preferisco la prima opzione sperando di continuar a dare fiato alle corde vocali.
E se va male? E se va bene? Vabbè mi butto come se stessi per fare un tuffo nell’acqua. Spero che non sia gelata. Che mi aiuti qualcuno poiché ho una tale confusione in testa che non capisco più niente, nemmeno quello che sto scrivendo ora.
Questo è lo stato d’animo che uno come me passa prima di arrivare ad un evento che ha organizzato. Alla fine spero di riuscire a tirar fuori un coniglio dalla tuba, di solito riesco ma, a volte, tiro fuori solo la testa del coniglio e mi domando dove possa esser finito il restante corpo cercandolo di qua e di là per la sala e, tutto questo, per domandarmi:”Farò un discorsetto semplice e completo o un discorsetto complicato ed incompleto?”.Non si sa nemmeno questo.
Allora venite a sostenermi, a darmi l’idea e a riaccendere il lume spento. Che qualcuno vada sulla Luna a recuperare il mio senno prima di venerdì per tutti gli Dei dell’Olimpo!
Impostazione del discorso,… impostazione del discorso,… bho! Un tira e molla fra me e il mio pensiero. Il sipario si alza davanti ai miei occhi e tante persone mi fissano aspettando che apra per la prima volta la bocca. Che fare? Dire un misero “Salve” oppure “Grazie e arrivederci”? Preferisco la prima opzione sperando di continuar a dare fiato alle corde vocali.
E se va male? E se va bene? Vabbè mi butto come se stessi per fare un tuffo nell’acqua. Spero che non sia gelata. Che mi aiuti qualcuno poiché ho una tale confusione in testa che non capisco più niente, nemmeno quello che sto scrivendo ora.
Questo è lo stato d’animo che uno come me passa prima di arrivare ad un evento che ha organizzato. Alla fine spero di riuscire a tirar fuori un coniglio dalla tuba, di solito riesco ma, a volte, tiro fuori solo la testa del coniglio e mi domando dove possa esser finito il restante corpo cercandolo di qua e di là per la sala e, tutto questo, per domandarmi:”Farò un discorsetto semplice e completo o un discorsetto complicato ed incompleto?”.Non si sa nemmeno questo.
Allora venite a sostenermi, a darmi l’idea e a riaccendere il lume spento. Che qualcuno vada sulla Luna a recuperare il mio senno prima di venerdì per tutti gli Dei dell’Olimpo!
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