mercoledì 29 settembre 2010

Lezioni americane

di Irene Zennaro



Think global, shop local


I live on the Strip. Niente casinò, limousine e donne dalla facile virtù (ma questo e’ un concetto culturalmente variabile). Mount Pleasant Street e’ il cuore del barrio e ha il suo sito internet: polveroso, pacchiano, con lucine luminose da presepe.
Qui c’e tutto quello che puoi desiderare condito in salsa latina, aperto sette giorni a settimana perché la comunidad non ti lascia mai sola. Oppure non ti lascia dormire.
Abbiamo un forno e torte glassate con stucchi barocchi, una mezza dozzina di ristoranti a conduzione famigliare anzi generazionale, con tovaglie a quadretti appiccicaticce e Ricky Martin a tutto volume, una pizzeria da asporto e un cinese (ma tutti e due messicani), una ferramenta, tre convenient store, un salone di bellezza, negozi di chincaglierie assortite e due barbieri dove nessuno taglia i capelli, ma bambini che giocano e salotti letterari.
Poi c’e’ il supermercato “Los primos” anche se nessuno li ha mai visti: 300 mq di specialità sudamericane, ortaggi bitorzoluti, latte di lama, scatolette piccantissime e colorate, il tutto nel disordine generale. “No lo se’ ” e’ la risposta più frequente, così ci si trova alla cassa con il carrello stracolmo di cose inutili (e davvero di pessimo gusto) raccolte durante l’esplorazione degli scaffali. In Bocconi nessuno mi aveva parlato di questo guerrilla marketing. Miracoli della globalizzazione, the south american way!

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