sabato 15 maggio 2010

Lezioni americane

di Irene Zennaro
da Washington

El Barrio en la ciudad

Prima vivevo a Georgetown: viali alberati, ricche signore con cani annoiati, SUV dai vetri oscurati, non un convenient store (il classico pakistano) nel raggio di miglia, case immense e video sorvegliate. Un’oasi di serenità a due passi dal centro, direbbe un’agenzia immobiliare, io invece mi guardavo in giro e pensavo che un luogo più WASP non l’avevo mai visto e che vivere a Pleasantville sarebbe stato sicuramente più divertente.
Poi, per sopravvivere alla noia e assicurarmi che avrei visto un po’ di quel 60% della popolazione non caucasica che vive a DC mi sono spostata a Mount Pleasant.
El barrio en la ciudad: le case unifamiliari sono coloratissime, con giardini selvaggi come i bambini che vi giocano, la prima –e alle volte la sola- lingua è lo spagnolo, la musica è assordante e decisamente tamarra e la popolazione varia dai giovani gay con la casa al neon, ai colletti bianchi con figli, a comparse di una telenovela spagnola.
E’ un quartiere più pericoloso, ma alle volte non c’è niente di più angosciante di una siepe pettinata.
Éste es mi sitio, ésta es mi gente

3 commenti:

Ludovica ha detto...

quella siepe poteva essere molto inquietante.. come mai hai fatto un cambiamento così radicale?

Anonimo ha detto...

Eeeh l'America l'America, quanto vorrei anch'io adare a vivere in America America!

Ludovico

Anonimo ha detto...

Ciao Ludovica!
avevo bisogno di sentirmi a mio agio, trovare ogni giorno motivi per sorridere.
Anche se sono cresciuta dietro parecchie siepi ho deciso che vorrei avere un giardino senza cancelli :)

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