lunedì 17 maggio 2010

I love shopping

di Tamara Nocco

Nata contaminata
Io credo che la contaminazione sia un dovere morale, ma non solo, credo che sia l'unica via di scampo all'estinzione. Non amo le appartenenze e le classificazioni qualsiasi esse siano, religiose, ideologiche, patriottiche, rivendico il diritto di cambiare idea, sempre. Ad appartenere a qualcosa si muore fermi. Mi piace il melting pot, mi piace l'accozzaglia di colori.
A pensarci, l'arcobaleno non accosta i colori con gusto. Mi piace potermi sentire contagiata da tutto ciò con il quale vengo a contatto. Se nei secoli ogni razza, ogni specie di fiori, insetti, animali, piante, fosse rimasta ferma al proprio origine, non avremmo quel trionfo di colori e stranezze che è il mondo. Sono fortunata a vivere in un'epoca in cui la contaminazione è più veloce, viaggia sulle fibre ottiche e sulla rete, quello che l'evoluzione avrebbe fatto in millenni, per noi, ha lavorato
come un fulmine.
Questo mese voglio parlarvi della moda rumena. Ho sempre amato le atmosfere dell'est, ed è una soddisfazione vedere come i rumeni, dopo decenni di buio e dopo anni di discriminazione, vengano fuori con un guizzo creativo così interessante.
Si è creata, in questi ultimissimi anni, anzi, nella moda è meglio parlare di stagioni, una corrente che fa tesoro della tradizione bellissima balcanica ma la reinventa in chiave avangarde, tirando fuori pezzi strani ma familiari, rigorosi ma colorati di rosso ruggine o rosa pastello.
Questo abito che oggi vi propongo è di Rozalb de Mura, design rumeno, di un paesino della Transilvania ma di istanza a Bucharest.
Un abito rosa con le spalle imbottite, mi ricorda il Giappone, la Russia, ma anche l'Olanda, più contaminato di così...

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