lunedì 10 maggio 2010

Il verso della moda

Di Alessandra Lepri


Il verso della moda



Palcoscenico del tempo. Il tema ha a che fare con la moda. Eccome, da qualsiasi verso lo si legga, nel bene e nel male. La moda si evolve nel tempo, lo filtra e lo restituisce attraverso immagini. La moda si nutre del tempo e con la variabile tempostravolge la percezione delle cose. Nel linguaggio della moda il bello coincide con il nuovo, e anche se per certi tratti si può ricondurre all'arte, è l'unico sistema che cambia pelle ogni sei mesi, inesorabilmente. E se la passione per il "vintage" può sembrare una contraddizione, in realtàsi tratta di una riscoperta da parte di generazioni che non hanno potuto permotivi anagrafici avere indossato un petit robe noir di Chanel, un tailleurbar di Christian Dior o un tuxedo di Yves Saint Laurent. La moda con i suoi corsi e ricorsi cita, plagia, si ispira o si deforma nelle mani dei grandi maestri dello stile, i pochi grandi che lasciano un segno. Oggi diremo "sicontamina". La più originale contaminazione della moda non sta tanto nelle infinite citazioni di cui di veste, ma nell'avere mutuato dal teatro laforma di comunicazione con cui ancora oggi dialoga con l'esterno, la sfilata. Dal Novecento gli abiti vengono mostrati su un palcoscenico, interpretati da attori silenziosi che camminano. Il pubblico è seduto e osserva gli abiti che si muovono e raccontano lo spirito della collezione, il fruscio dei vestiti è nascosto da colonne sonore che ritmano i passi. Tante sono le parti in gioco, protagonisti e registi, attori e comparse, maschere e spettatori. Una liturgia che si ripete da un secolo. Alla finedello spettacolo escono i protagonisti, esce l'autore e il pubblico applaude, la critica esalta o stronca e la passerella rimane vuota in attesadi un'altra rappresentazione. Di quello spettacolo resteranno le immagini, che passeranno presto di moda, invecchieranno e poi, ma soltanto dopo moltotempo, diventeranno storia. Le immagini della sfilata condizioneranno a tal punto che ci si farà complici della contaminazione, ci si compiacerà di infettarci con il virus irresistibile delle tendenze, che deformerà il nostro senso estetico e ci farà sembrare bello anche ciò che abbiamo giuratodi detestare. Nessuno sarà immune dall'ondata virulenta del dernier cri...

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero: il farsi e disfarsi della moda, prima di rappresentare le sue contaminazione sulle ribalte della vita, ha bisogno delle maschere che ne occultino i momenti dell'elaborazione e del suo prendere parte alla realtà viva del corpo. Operazione che è meno attraente del prodotto, del taglio, del modello già finito.
Un caro saluto da Vladimiro

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