venerdì 30 aprile 2010

EstremaMente


di Antonella Passoni


Ri-nasco
Mi sono tolta gli occhi e li messi dentro un secchio, trascinerò il mio cadavere in fondo al cortile, tra le biciclette e i pattini a rotelle e le mie orbite saranno piene d’acqua e fango. Da dentro il secchio, guarderò nel vomito di capodanno, nel caviale e nella saliva di mogli che sognano schiene da stendere; vedrò resti di ostriche e noia e diamanti appesi alle orecchie, ostaggi di anniversari rispettosi.
Dodici figli, apostoli di vanto e orgoglio, con anglosassone educandato, comperano a buon prezzo emozioni nei bagni profumati e sfidando chiedono al padre cosa si prova a uccidere. E ti chiedi perché. Meglio stare fermi, domani si gioca a golf e tutto si dimentica.Del passato resta una ferita che a volte brucia come un filo d’erba tirato sulle mani, un ricordo bianco come un vecchio taglio sulla pancia, perso tra una parola e l’altra, mentre il viso invecchia e si annoia. Le ossa dei fianchi, dense di piaceri contaminati, ora staranno in pace, sparse nell’orto, tra le radici degli alberi, insieme a sapori di cui non ti accorgi e odori che non senti. Sai che non finisce così, nella banalità del paragonarmi al tutto, a un qualsiasi sorriso o chiacchiera, non sarò dispersa nella discarica dei ricordi colpevoli e incontrerai le mie vertebre sulla spiaggia, rotonde e bianche ,lavorate dal sale e dall’acqua.
Sarò il femore che usi come remo e le tibie faranno rumore sul fondale della tua mente; sarò ossa da ardere di notte, per fare luce sui peccati/calore da evitare, per sentirti integro e giusto. Sono un rapace ma non produco uova da covare; per caso ho volato sull’albero del tuo parcheggio, anche se in alto non guardi mai, nemmeno quando nevica.

2 commenti:

Ludovica ha detto...

hai trasformato le parole in lame, mi sembrava di essere in quel secchio. sei bravissima, complimenti.

Anonimo ha detto...

..grazie..grazie..grazie
Anto

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