lunedì 1 febbraio 2010

off#limits

Aktion T4: “Involucri vuoti le cui vite sono indegne di essere vissute…” A.Hitler.


A cura di
Diomira Pizzamiglio

E’ difficile iniziare a scrivere questo post, però è mio dovere farlo, perché il dovere di ogni persona viva è ricordare e testimoniare; ricordare la Shoah: ora tocca anche a me, a noi tutti a prescindere dalla data del 27 gennaio.

Quando l’ultimo sopravvissuto dei campi di sterminio lascerà questo mondo, perderemo la possibilità di ascoltare una testimonianza diretta dell’assassinio di massa perpetrato dal Terzo Reich.

E a qualche idiota verrà in mente di dire che tutto ciò non è mai accaduto.

“La Shoah non è l' annientamento del popolo ebraico , ma l'annientamento dell'intera civiltà e deve servire come punto terribile di riferimento delle coscienze del mondo .” http://www.lager.it/shoah.html

Mio padre è nato nel 1934 ed era proprio piccolo quando ebbe inizio il II conflitto mondiale. Abitava al “Bisolo” una povera e piccolissima casetta in mezzo ai campi attraversati dal Nure, nei pressi dell’aeroporto militare di San Damiano piacentino. Ha vissuto i primi anni della sua infanzia giocando fra il tiro incrociato dei partigiani nascosti sulle colline e le incursioni dei nazisti e fascisti.

Quando ero bambina mi raccontava di quei giorni in cui rinchiuso nel rifugio fuori casa aspettava che terminassero i bombardamenti aerei, mi raccontava della paura che condivideva stretto abbracciato col suo cane in una gara senza fine a chi tremava di più.
Ma poi mi raccontava anche dei suoi giochi del sapore dei dolci fatti da sua madre, del profumo della melica e le sue parole avevano una freschezza e una lucidità tale che a me pareva di rivivere insieme a lui quei momenti . Mi rivedevo sulle piante a raccogliere frutti odorosi, dolci e dissetanti, a incollare gusci di noci sotto le zampe del gatto, a sgattaiolare via sotto il lungo tavolone di legno con un tozzo di pare rubato alla cena familiare. Poi mi rivedo stretta abbracciata al cane lupo bastardo, terrorizzata e impietrita di fronte al mitra spianato del generale nazista che con un ghigno beffardo simula una raffica di spari “ta-ta-ta-ta e mi fa cenno di sparire …

E poi c’è quella fuga notturna verso le colline dai parenti nel tentativo di salvare lui febbricitante per il morbillo e gli altri figli fra cui le quattro sorelle che erano finite sulle liste per Auschwitz. Perché? Noi non siamo ebrei, gli chiedo. Qui il racconto di mio padre si interrompe, i suoi occhi fissi seguono immagini incollate nella sua mente e la sua bocca resta serrata, muta.

La Shoah iniziò con il programma T4.

“AKTION T4” era un programma di eugenetica che prevedeva la soppressione o la sterilizzazione di persone affette da malattie genetiche, inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche. Le vittime del programma T4 furono cira 200.000, di cui 70.000 disabili.

Prima ancora che fosse varato ufficialmente il piano di eutanasia la Direzione Sanitaria del Reich guidata da Leonardo Conti si mise in moto per eliminare i bambini giudicati fisicamente o psichicamente disabili. Venne creata la Commissione per le malattie genetiche ed ereditarie.

La Commissione disponeva di una rete di 500 medici sparsi in tutta la Germania e l'Austria e organizzati in quei "consultori della morte" che erano i "Centri di consulenza per la protezione del patrimonio genetico e della razza".

Il 18 agosto 1939 Conti emanava un provvedimento segreto noto con la sigla IV-B 3088/39-1079 Mi. Grazie a questa disposizione i medici dei "Centri di consulenza" dovevano essere obbligatoriamente informati dagli ospedali e dalle levatrici della nascita di bambini deformi o affetti da gravi malattie fisiche o psichiche

A dare inizio al processo di eutanasia fu un ordine scritto di Adolf Hitler datato 1° settembre 1939 su carta intestata della Cancelleria. Il testo recitava:

"Il Reichsleiter Bouhler e il dottor Brandt sono incaricati, sotto la propria responsabilità, di estendere le competenze di alcuni medici da loro nominati, autorizzandoli a concedere la morte per grazia ai malati considerati incurabili secondo l'umano giudizio, previa valutazione critica del loro stato di malattia"

La Freie Universitaet di Berlino e il Land del Brandeburgo hanno avviato il progetto di ricostruire una lista di malati mentali scomparsi, ritenendo che finora il problema non abbia ricevuto l’attenzione che meriterebbe da parte degli storici. Il progetto sarà finanziato con i soldi delle lotterie. ‘E’ da anni che volevamo fare questo, ma gli archivi di stato e molte delle necessarie fonti d’informazione sono diventate accessibili solo con la riunificazione della Germania’, ha dichiarato Guenther Morsch, storico della fondazione per la memoria del Brandeburgo, secondo cui ‘in primo luogo è un modo per rendere omaggio alle vittime; in secondo luogo un servizio alle loro famiglie; in terzo luogo un’importante ricerca storica e, infine, avrà anche uno scopo educativo’. Horst Steffens, portavoce della fondazione, ha aggiunto che i nomi di molte vittime della ‘eutanasia’ nazista sono noti, ma che poco si sa finora di quelli morti nel centro di sterminio di Brandeburgo dove trovarono la morte alcuni malati mentali ebrei.

Fonti:

http://www.olokaustos.org/guida/index.htm
http://it.wikipedia.org/
http://www.nonsoloabili.org/nazismo-storici-faranno-lista-malati-mente-uccisi-da-hitler.htm

3 commenti:

Giulia Lu Mancini ha detto...

Cara Diomira
hai fatto bene a trattare questo argomento.
Io dico che non bisogna mai abbassare la guardia e non smettere mai di ricordare quello che è accaduto. Ancora mi stupisco dell'abisso indicibile di orrore nel quale due popoli che oggi definiamo civili sono precipitati.
Eppure quando sento parlare alcuni politici italiani mi sembra che l'orrore possa sempre tornare.

Diomira Pizzamiglio ha detto...

E' una qwestione in cui nessuno si deve sentire escluso, riguarda tutti, indistintamente. La propaganda elettorale vende i fatti distorti e questo continua ad accadere.
Il genocidio è una patica tutt'oggi consumata fra nazioni dette civili.
L'orrore è che ci hanno venduto col nome di ocausto, come una questione esclusivamente ebrea,è qualcosa che non si chiama olocausto, che non è stata circost+critta asolo popolo ebraico ... le prime vittime furono proprio i figli dei tedeschi. E anche oggi la selzione continua, la pecora Dolly è il parto del progetto T4.

Anonimo ha detto...
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