mercoledì 8 aprile 2009

Lettera per l'Abruzzo

di Katia Ceccarelli

L'Abruzzo è una di quelle regioni di cui si sente parlare poco. Una di quelle zone in cui sembra non succeda mai niente, qualcuno non sa se considerarla Sud oppure Centro.Magari è entrambe le cose: generosa come il Sud, operosa come il Centro.Gli abruzzesi sanno che quando si dice Abruzzo si risponde "forte e gentile" e chi ha avuto modo di trascorrere qualche periodo di vacanza da noi ha capito il perché di questa definizione.Eppure di fatti nel corso della storia ne sono successi tanti. L'Abruzzo è un regione abituata a resistere ma anche ad accogliere. L'ultima fortezza borbonica al confine con lo Stato pontificio- Civitella del Tronto - resistette più di un anno all'assedio delle truppe "piemontesi" ma quando alla fine divenne italiana, fu quasi subito dimenticata dal nuovo Stato.Quindi gli abruzzesi hanno sempre risolto da soli, non siamo gente che chiede, la dignità è tutto.Tuttavia qui si è fatto fronte all'integrazione sociale con altri popoli con determinazione e spontaneità. Dal secondo dopoguerra in poi l'Abruzzo ha accolto vietnamiti, albanesi, cinesi, slavi come accade nelle terre di confine perché da noi il mare Adriatico, più che dividere, unisce. Con tenerezza ci siamo accorti che una tradizione pasquale dedicata ai bambini, quella del dolce fatto a forma di bambola o cavalluccio con l'uovo in mezzo (le pupe) è identica a un'antica usanza croata. A Pescara esistono interi quartieri di Rom stanziali da tempo immemore e sono pescaresi. In questi giorni avrete sentito voci dai luoghi del disastro, alcune di quelle voci hanno accenti particolari: è gente che vive in Abruzzo da anni ma che viene da tante parti del mondo. Ecco, a noi abruzzesi non è mai venuto in mente di fare le ronde.Tanti dei nostri ragazzi sono stati alpini perché le montagne abruzzesi sono alte ma anche antiche. Eppure la loro durezza e la loro severità da un lato preserva una ricchezza di fauna e flora unica in tutto il paese. Per questo motivo da noi fare la Guardia Forestale è la risposta dei bambini quando si chiede loro: che vuoi fare da grande?Non è per stupido orgoglio che l'Abruzzo non ha mai chiesto niente ma per una forma di discrezione che è innata nel carattere dei suoi abitanti: forti quando si tratta di faticare senza disturbare e gentile quando si tratta di accogliere con un pezzo di pane e un bicchiere di vino chiunque bussi alla nostra porta.Questa dignità non può essere messa da parte pur nell'immenso dolore. Nessuno tenderà la mano per elemosinare aiuto ma voi datelo lo stesso perché questa è brava gente.



Secondo dopoguerra- Abruzzo. Mio nonno con una squadra di compaesani impegnati a ricostruire le strade devastate dalla guerra.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie infinite x il tuo pezzo e le tue parole. Se vedi il commento sotto al mio di Pinocchio ho lanciato l'idea di scrivere un POST DI SILENZIO...in commemorazione dei morti e in rispetto dell'accaduto.
Da Abruzzese, capisco bene quello che scrivi e sono soprattutto daccordo in Abruzzesi come: " gentili e forti ". E' una magnifica terra e auguro a tutti loro di rialzarsi presto. Gli sono vicina col cuore e l'anima, che haimè è stata ferita dal lutto di parenti dell'Aquila.
grazie.
linda

Maddalena ha detto...

Bella l'idea del silenzio, mi piace molto.

Anonimo ha detto...

sono davvero vicina alla popolazione dell'Abruzzo, e spero con tutto il cuore che la ricostruzione avvenga con serietà da parte del governo e non con le solite speculazioni indegne.

Anonimo ha detto...

Io sono di Roma, ma da più di vent'anni ho una casetta in Abruzzo, vicino l'Aquila, nella quale trascorriamo i fine settimana e le vacanze estive. Sono molto affezionata a quei luoghi ed a molte persone, il paese dove andiamo noi non ha subito danni, ma la gente era preoccupata. Anch'io ho conosciuto delle persone eccezionali, di gran cuore e di gran carattere, con una forza interiore che credo solo la consapevolezza di essere umili, ed attaccati alla semplice realtà quotidiana possa concretamente dare, senza frasi di circostanza e senza altra retorica. Forza Abruzzo! Il Signore vi è vicino.
Vale.

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