giovedì 9 aprile 2009

TEA TIME




















Uno strano librino. Titolo “Europeana”. Sottotitolo “Breve storia del XX secolo.” Pagine 150.
A cura di Maria Luisa Pozzi.

Condensare in 150 pagine la storia di quel secolo tormentato sembra impossibile. Ma Patrik Ourednik ci riesce. Raccontandoci anche fatti che non conoscevamo, ad esempio che la Croce Rossa sapeva dei campi di sterminio già dal 1942 ma decisero di non diffondere l’informazione temendo che i tedeschi potesse sfruttare la cosa per gettare discredito sulle organizzazioni umanitarie.
Ci fa anche sorridere, talvolta, come quando, con un tono che si indovina distaccato e impersonale, narra della guerra nella ex-Yugoslavia.
"Gli attacchi aerei sulla Serbia sono durati settantotto giorni e si trattò del primo conflitto in Europa dal 1945 e anche della prima guerra senza caduti sul fronte dei vincitori e gli strateghi militari dicevano che era una promessa per l’avvenire e che d’ora in avanti nessuno sarebbe morto in guerra a parte i nemici".
Non male, vero?
Ricordate Buster Keaton, il comico dalla faccia impassibile? L’attore del cinema muto? Compie le azioni più ridicole e assurde senza mai mostrare alcun coinvolgimento emotivo. Così fa Ourednik, con la scrittura.

Un esempio: parlando delle innovazioni introdotte dopo la Rivoluzione di Ottobre scrive:
“E nel 1917 i comunisti inventarono i tribunali rivoluzionari che giudicavano i traditori e gli elementi sovversivi e riuscivano ad emettere fino a trecentocinquanta condanne a morte in mezza giornata e questo sarebbe stato impossibile per un tribunale all’antica”.

Cosa ne dite?
Lo stile è semplice, lineare pieno di coordinate; molti suoi periodi si aprono con la congiunzione “E”. Una volta che vi orientate negli eventi storici, rinunciando a cercare nelle pagine una qualsiasi sequenza temporale, la lettura è veloce e coinvolgente.
Ma attente a non cadere nella trappola dello scrittore ventriloquo. Ourdnik assume la voce di chi parlava al tempo di cui narra: dei film degli anni ’50 scrive che “i protagonisti dei film si accoppiavano soprattutto nei campi di grano perché i campi di grano sapevano di giovinezza e della vita nuova che attendeva i giovani eroi e il vento spettinava le spighe e il sole tramontava lentamente e il seno delle donne si gonfiava.”
La fine è strepitosa e ve la riporto. Parla di una nuova teoria sulla fine della storia. La citazione comincia con la solita congiunzione.
“E che il cittadino era a tutti gli effetti un consumatore e che il consumatore era a tutti gli effetti un cittadino e che tutte le forme di organizzazione della società tendevano verso la democrazia liberale che a sua volta avrebbe condotto alla scomparsa di tutte le forme autoritarie di governo e alla libertà politica ed economica e all’uguaglianza ed a una nuova era della storia dell’umanità e che allora la storia non avrebbe più avuto ragione di esistere. Ma molti non conoscevano questa teoria e continuavano a fare storia come se niente fosse.”

Mettete questo libretto dentro un uovo di Pasqua e regalatelo alla persona che amate e stimate di più.

Un abbraccio a tutte e buona Pasqua.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...mi sembra una buona scelta, leggerò il libretto consigliato non appena possibile ..in effetti c'è bisogno di qualche argomento solido. Cordialmente, a presto, Gregorio scalise

Maria Luisa ha detto...

Lo ha letto? Le è piaciuto? Codalità Maria Luisa Pozzi

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