lunedì 27 ottobre 2008

NON HO L'ETA'


IL RITMO GIUSTO

A cura di Chiara Cappellato

Autunno.
Madre Natura si veste per il riposo con colori ambrati, frutti tondi e succosi, brume e silenzi che si dilatano. Delicatezza che invoca desiderio di casa, concretezza, semplicità. Voglia di coperte.
E per noi Wonder Women che all’alba iniziamo già disperate la quotidiana corsa che mi fa sentire perennemente in ritardo sulla vita nonché un’impedita cronica?
Con la tazza del caffè in una mano, infilo le calze che scopro bucate, accendo la lavastoviglie, rispondo a sms, afferro l’agendina con gli impegni e le promesse di aperitivi con amici che non vedo da tempo.
Entro nella centrifuga che è la mia giornata, conscia di essere già stanca e isterica.
Non so voi; a me sembra di inseguire un tempo che non c’è e che, quando c’è, non basta mai.
Mi viene da ridere…viviamo una realtà che non lascia tregua. O la lasciamo fare?
Se invece ci fermassimo a pensare, ad ascoltare, a guardare, a rallentare?
R-a-l-l-e-n-t-a-r-e, lentezza, ritmo andante-adagio.
Devo provarci, devo segnarlo in rosso nell’agendina: si comincia con “La Domenica”.
Anche in questo campo le Nonne fanno scuola. Pure quelle irriducibili e indaffarate “La Domenica” vanno piano.
Discutevo con Angelina, che incontro in chiesa ogni settimana. Vedova, 87 anni, single da discrete frequentazioni sociali. Raccontava dei tempi passati. Del sonno domenicale, sacra e antica felicità che attenuava le fatiche dei campi.
Del mangiare e del bere. Il pasto della festa concepito come una piccola cerimonia: una pietanza più elaborata del solito consumata non per rimpinzarsi, la tovaglia speciale, la torta nel forno. A deliziare i cinque sensi e l’anima.
Trattenersi a tavola con il caffè nel servizio “buono” anche se si è sole, concedersi un pisolino.
La pace della Domenica inizia dentro di noi. E’gioia di recuperare energie e tempo a nostro piacere. E’dedicarsi alle attività che gratificano: passioni manuali e non, letture, circondate da oggetti per noi significativi.
Infinite e personali le possibilità di riappropriarsi del senso del tempo e del concetto di ritmo giusto. In totale libertà mentale. Si nota anche nei volti distesi delle persone che passeggiano sotto casa o si fermano sul sagrato con un sorriso. Piccolezze, infime banalità.
Il pomeriggio poi le Super Over danzano al centro anziani, sferruzzano per il mercatino missionario a gambe all’aria davanti alla tv, passeggiano insieme per poi assaporare una cioccolata in pasticceria.
Tutto è legittimo. Soprattutto dovuto.
Riappropriamoci delle nostre ore e godiamo delle sensazioni che fioriscono in noi.
Re-impariamo dalle nostre ave.
E voi? Siete quelle della gita a tutti i costi, lavori domestici allo sfinimento, pizza per asporto?
Io inizio, provo. Rinvio il bucato il lunedì e dilato i pori assaporando la casa, un libro, un paesaggio, parole scambiate senza fretta, ascoltando con i sensi. Ammetto è quasi impossibile convertirsi alla tregua domenicale.
Mi confortate?

6 commenti:

Maddalena ha detto...

Io ti conforto alla grande dicendoti che mi sento come te, in una lavatrice in perenne centrifuga; e al tempo stesso anelo dei ritmi diversi, delle relazioni personali e sociali più umane. Tuttavia fatico molto a prendere le distanze da un mondo che sembra fatto a posta per snaturarci, fatico, ma non desisto!!

Cappe ha detto...

A volte mi chiedo se è solo questione di buona volontà. Perchè ci sono individui lenti e calmi che alla fine fanno ciò che anche io devo fare. Non capisco. Che sia un affanno prerogativa delle Donne?

Maddalena ha detto...

Io mi sono fatta questa idea: non ci sono le vie di mezzo. Non è possibile volere fare tutto come facciamo noi e poi essere anche calme; o si riduce il numero di attività oppure si è frenetiche e stressate, non è possibile diversamente. Ti dirò di più, visto che le super donne non esistono in natura, e che le ore della giornata sono 24 per tutti, non ci credo a chi riesce a svolgere mille attività, ad essere una perfetta madre, moglie e donna di casa, non è materialmente possibile. Consoliamoci.

Anonimo ha detto...

ci provo,ma non riesco a rallentarmi..la domenica se ho tempo(notare il..se ho tempo..cristo!)mi porto avanti con gli impegni domestici..ma avanti dove e per chi e per cosa...pazzesco..ma è così.
antonella

Cappe ha detto...

Sbagliamo noi per prime, perchè siamo schiacciate dal modello culturale delle nostre mammine (casalinghe stile 'brava brava Maria Rosa...'che impasta dolci e gnocchi) con i sensi di colpa e le nostre aspriazioni legittime. Sbagliamo noi se viziamo gli ometti di casa...che dite?

Anonimo ha detto...

Qualche pizza da asporto qualche volta me la faccio, apatto di essere immerso in quei colori ambrati che in questi giorni circondano la tua città.Verrò un giorno a salutarti.
Da Vladimiro

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