venerdì 24 ottobre 2008

DI MAMMA (NON) CE N'E' UNA SOLA



L’impudenza del poeta
a cura di Anna Grazia Giannuzzi


Mia figlia mi rifiuta. Sono imbarazzante e noiosa, difficile da sopportare. Sono la mamma di una figlia adolescente.
Le mia domanda del mese è questa: mi sembra che la genitorialità adottiva sia paragonata a quella biologica, le varie tappe sono state sovrapposte le une alle altre trascurando che si tratta di due esperienze relazioni fondamentalmente diverse, nelle quali è necessario riconoscere ruoli, situazioni e compiti specifici.
Ora, come faccio io che sono mamma di mia figlia da meno di tre anni, a confrontarmi con lei che è entrata nell’adolescenza e, mentre sta cercando di accettarmi ed amarmi come mamma, deve, nello stesso tempo, entrare in conflitto con me, perché deve diventare adulta e non può continuare ad immedesimarsi; deve distinguersi da me nel bene e nel male?
Le domande a dire la verità sarebbero molte di più.
Quali sono gli elementi distintivi della genitorialità adottiva? Come si costruisce la relazione genitori e figli adottivi? Quali sono le somiglianze e delle differenze con la genitorialità biologica? Qual è il ruolo del genitore adottivo nelle diverse fasi di sviluppo delle esperienze famigliari e di crescita del bambino?
La famiglia biologica non può essere un punto di riferimento, o per lo meno non può essere l’unico: a meno di non volere che esperienze normali nelle famiglie adottive non vengano considerati quali disfunzioni delle famiglie biologiche. E conseguentemente, la famiglia adottiva sarebbe una famiglia biologica che per definizione funziona male.
La famiglia adottiva ha, invece, bisogno di riconoscere, capire ed accettare gli aspetti-chiave della sua propria esperienza, come eventi intrinseci e caratteristici, piuttosto che come lievi sfumature di diversità dalla famiglia biologica. L’unica certezza in una famiglia adottiva è che l’incontro avviene tra persone che hanno in comune una discontinuità di affetti.
Un esempio: due bambini avevano rispettivamente tre e sei anni quando hanno perso la mamma. Sono rimasti con il papà tossicodipendente e la nonna per tre anni. Poi sono stati in due famiglie affidatarie. Sono poi stati sette mesi in Italia con una prima famiglia adottiva che non ha retto e li ha allontanati, lasciando decretare un nuovo abbandono.
Poi tre mesi in una struttura assistenziale pubblica e da circa quattro mesi fanno famiglia con una mia amica e suo marito.
Noi adulti riusciamo a spiegarci la sofferenza e spesso ciò nonostante non ce la facciamo, scattano nevrosi, attacchi di panico, depressione e altri disturbi; per i bambini capire è quasi impossibile.
Alla mia amica toccherà di aiutare i figli a superare tutto questo dolore al quale non sanno dare un nome e che esprimono con comportamenti apparentemente assurdi. È questo che fanno i genitori adottivi.
Quanto a me? Non lo so, ma ho scelto di raccontare a mia figlia il dolore che mi dà il suo comportamento. Le ho chiesto scusa e perdono per due schiaffoni che mi sono scappati – e a dire il vero non riesco a perdonarmi io – e oggi pomeriggio usciamo a comprare due paia di scarpe. Uno che piace a lei e l’altro che piace a me.

C’è un altro cielo,
Sempre sereno e bello,
E c’è un altro sole,
Sebbene ci sia buio;
Non pensare a foreste fradice, Austin,
Non pensare a campagne silenziose –
Qui c’è una minuscola foresta,
Con foglie sempre verdi;
Qui un giardino c’è più luminoso,
Non toccato dal gelo;
Tra i suoi fiori perenni
Odo la luminosa ape ronzare;
Fratello mio, ti prego,
Vieni nel mio giardino!
Emily Dickinson
There is another sky,
Ever serene and fair,
And there is another sunshine,
Tho’ it be darkness there;
Never mind faded forests, Austin,
Never mind silent fields –
Here is a little forest,
Whose leaf is ever green;
Here is a brighter garden,
Where not a frost has been;
In it’s unfading flowers
I hear the bright bee hum;
Prithee, my Brother,
Into my garden come!

1 commento:

Maddalena ha detto...

Da perfetta ignorante in tema di adozioni mi verrebbe da dirti che ti trovi nella stessa situazione di una mamma biologica con figli di quell'età; per cui credo che il tuo buon senso sia ciò che devi seguire e poi chi non fa non falla!!

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