giovedì 23 ottobre 2008

Estremamente




I 14 Ottomila
a cura di Antonella Passoni


Undici ottomila. Nives Meroi e' di nuovo la donna che ne ha saliti di piu'. Con suo marito Romano Benet e l'amico di sempre Luca Vuerich, nella giornata di venerdi' 3 ottobre e' arrivata in cima al Manaslu, 8163 metri. Lei e Romano sono allo stesso tempo la coppia e la cordata piu' "alta" del mondo, non ce ne sono altri che siano stati legati alla stessa corda su undici delle vette oltre gli ottomila metri.Dopo la brutta avventura dell’inverno scorso al Makalu, dove Nives era stata vittima di un banale quanto pericoloso incidente che le era costato la frattura di una gamba, questo segna il ritorno in Himalaya della fortissima coppia di alpinisti tarvisiani.Con loro c’è anche Leila Meroi, sorella di Nives, che continuerà la sua ricerca già iniziata nel 2004 sull’Edema Cerebrale d’Alta Quota (HACE). Uno studio che potendo sfruttare il laboratorio privilegiato dell’alta quota, come Leila spiega: "può ricavare molto, sia per salvaguardare l’incolumità di trekker e alpinisti, sia per studiare da vicino le modificazioni che l’organismo umano subisce in condizioni di forte stress".

Tratto dal sito di Nives Meroi

CRONACA
5 ottobre 2008

Qualcuno si ricorda la pubblicità della Sig.ra Luisa, quella che 'arriva presto, finisce presto e di solito non pulisce il water'?... In questo momento mi sento un po' così: siamo arrivati al campo base il 21 settembre, il 4 ottobre abbiamo raggiunto la cima e alle 20, campo e immondizie in spalla, eravamo già al campo base. E adesso? A parte le stupidaggini, ce l'abbiamo fatta. Grazie alla (come sempre) preziosissima analisi meteo dell'amico Marcello, che annunciava una buona finestra di bel tempo, abbiamo deciso di provare. Sapevamo che era un po' presto, che l'acclimatamento non era ancora raggiunto, ma alle 6:30 am del 2 ottobre siamo partiti dal campo base alla volta del nostro deposito a quota 6300 m circa. Il giorno successivo siamo saliti un altro po' fino attorno ai 6900 m, poco sopra il C3 delle altre spedizioni. Un po' bassi in realtà, perchè le spedizioni fanno ancora un campo, il C4, attorno ai 7500 m, e da lì partono per la cima. Ma siccome il paesaggio Himalayano è completamente diverso quando è visto da sotto il peso di uno zaino... Dunque bivacco a 6900 m - pentolini di neve, test di Leila e infine preparativi per la partenza.A mezzanotte sveglia, solita lunga vestizione e alle 02:00 a.m. tutti e tre fuori dalla tenda. Il vento della notte aveva già tappato le tracce degli sherpa del giorno prima.Saliamo al buio e per fortuna non fa molto freddo. Verso le 05:00 a.m. sbuchiamo sul pianoro del C4. Una lunga fila di alpinisti e sherpa (o meglio 'sherpa e alpinisti') era già in cammino e qualcuno era già rientrato alle tende perchè 'non era giornata'.Da qui il freddo ha cominciato a farsi sentire, ma la salita è proseguita regolare fino alla cima, che abbiamo raggiunto alle 09:30 a.m. Sulla cima eravamo solo noi tre, mentre tutti gli altri si sono fermati sull'anticima. Moltissime persone, la gran parte con l'ossigeno, le bombole erano disseminate lungo la salita come le briciole di pollicino.Ci siamo abbracciati e gustati la cima e poi abbiamo iniziato a scendere. Abbiamo raggiunto il nostro campo (Marcello aveva azzeccato addirittura la piccola nevicata pomeridiana), l'abbiamo smontato, caricato gli zaini e poi proseguito.Alle 18 eravamo all'altezza del C1, da lì abbiamo chiamato Leila, che per tutti i giorni ci aveva seguito e sostenuto e le abbiamo annunciato il nostro arrivo e detto di chiedere a Prem, il nostro cuoco, un piatto di pasta per cena.Di notte le strade sembrano sempre più lunghe e il tratto fino al CB non finiva più. Alle 20 finalmente arriviamo al campo e ad attenderci, oltre a Leila e al piatto di pasta, una mitica torta che potete vedere in allegato.
Nives




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