domenica 28 settembre 2008

La Dolce Vita di Ludovica























Body language
a cura di Ludovica Falconi

Primo post del mio secondo anno a Rosa Stanton. Per questo nuovo inizio non parlerò ne di grandi stilisti ne di abiti da sogno ma vorrei dedicare la Dolce Vita alle donne e all’amore che tutte doveremmo nutrire per il nostro corpo. E’ partendo da questo che potremo fare un buon uso della moda, quella che indossiamo ogni giorno, quella che parla di noi.
Il nostro corpo è un tempio che dovremmo trattare con rispetto, è il modo in cui dimostriamo il nostro rispetto per noi e verso gli altri, verso il mondo. Eppure, a volte, non sembra che sia trattato come merita.
Quando indossiamo qualcosa di talmente scomodo solo perché va di moda (e che neanche ci piace tanto), quando siamo mamme e vorremo rubare la freschezza degli abiti di nostra figlia adolescente con pessimi risultati, quando ci sentiamo troppo grasse, quando vorremo scambiare la nostra taglia di seno con quella di una pin up, quando lo mortifichiamo con il sesso troppo facile o quando, al contrario, abbiamo paura di viverlo senza timori e paure, ma anche quando non facciamo niente per cambiare le cose o accettiamo di condividere il nostro amore con qualcuno che non ci ama per come siamo fatte. Proviamo a guardarci allo specchio a scoprire che quello che pensiamo sia un difetto è invece un vezzo, qualcosa che abbiamo solo noi. Impariamo a valorizzarci seguendo il nostro istinto ma anche qualche consiglio da chi possiamo fidarci. Iscriviamoci in palestra e da quest’anno incominciamo ad andarci veramente, non per diventare delle fissate del fitness ma per coccolarci un po’, incanalare le nostre energie e, perché no, scoprire nuove culture attraverso la musica: danza del ventre? Salsa? Un tango?
Non permettiamo che il cibo diventi un nemico, mai, ma facciamo in modo che sia il piacere più grande, il nostro alleato per affrontare bene la vita e, magari, scegliamo il biologico.
Riscopriamo i rituali d’amore che dalla pelle arrivano al cuore. Un bagno caldo, delle candele, una crema morbida e profumata. Facciamo l’amore con tutte noi stesse e ritroviamoci, magari, a piangere di gioia. Riscopriamo le cose attraverso i nostri sensi come quando eravamo bambine, lasciamo che siano loro a consigliarci. Facile no?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello il tuo post.
No, sicuramente non è facile fare tutto ciò che tu hai descritto, ma sicuramente è molto stimolante iniziare con dei buoni propositi, è bello che qualcuno ci ricordi come coccolarci.
Vorei aggiungere una cosa a quelle che hai elencato tu:
ricordiamoci che cadere fa parte della vita, ricordiamoci di non colpevolizzarci se un giorno non riusciamo ad essere al top con noi stesse e con il nostro corpo. La cosa importante è riuscire a rialzarsi il prima possibile e ripartire da dove si era caduti e non dall'inizio del percorso.
Volersi bene significa anche saper accetare i propri limiti.
Da una donna che vive un rapporto molto conflittuale con il suo corpo.

Ludovica ha detto...

Non è facile lo so e hai detto benissimo l'importante è rialzarsi, ricominciare, ripartire
ma anche essere indulgenti quando non ce la facciamo e abbiamo bisogno di un pò più di tempo. Cara anonima noi donne siamo delle guerriere.

un abbraccio

La Wanda ha detto...

la foto è coinvolgente,ma prima di fare gli artisti impegnati, scriviamo correttamente"wat" si scrive "what" capisco gli errori di battitura in un mondo molto fast,ma qui si esprime un concetto artistico che perde della sua forza con questo errore-orrore!!!!
la wanda

Ludovica ha detto...

Wanda hai ragione, però c'è da dire che sono stati originali..ma non sarà una cosa voluta? linguaggio giovanile? non so..

La Wanda ha detto...

mia cara, credo proprio di no!

sono del comitato "avere con l'H"

sai quante potenziali storie ho interrotto per un sms scorretto tipo:
"mi piaci,mi ai colpito".....si in testa brutto ignorante!!!

gli sms sono un gran filtro!!!


ok lo slang,ma non accetto gli e/orrori di ortografia che siano in italiano, in inglese o in bantù

ti abbraccio

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