domenica 22 giugno 2008

OFF#LIMITS


KABIR
A cura di:
Diomira Pizzamiglio

KABIR
“Lo dichiaro ben forte a chi mi vorrà credere: non avere parola sulle labbra che non ti sia dentro al cuore!”


Oggi è una calda giornata d'estate, forse la prima dopo un lungo periodo di piogga.
Ormai sembrava non volesse più arrivare, l'estate.
Invece, eccola!
Calda, intensa e luminosa.
E mi pareva appropriato stamani proporVi il pensiero altrettanto intenso caldo e luminoso di Kabir.
Kabir, poeta inidano nato nel 1440 da una famiglia di tessitori musulmani, divenne discepolo del Guru Ramananda, un saggio vishnuita devoto a Rama. Fu quindi educato a concepire l’Islam e l’Induismo come due vie convergenti verso un’unica verità.
Divenne mistico, poeta e musicista celebre per il disprezzo che manifestava vigorosamente verso le rigorose affiliazioni religiose; sono numerose le sue esortazioni a ignorare tanto il Corano quanto i Veda per seguire semplicemente la via Sahaj, ossia la naturale unità in Dio.
Alla sua morte, nel 1518, indù e musulmani si contesero il corpo per i riti funebri. La leggenda vuole che, quando sollevarono il sudario che lo ricopriva, trovarono al suo posto solo fiori. I musulmani ne seppellirono metà e gli indù cremarono l'altra parte. A Maghar, nei pressi di Gorakhpur nell' Uttar Pradesh, la tomba e il memoriale della cremazione sorgono fianco a fianco.
Rabindranath Tagore, a riscoprì e diffuse in Occidente l’altezza della poesia. e degli
gli insegnamenti di Kabir attraverso la traduzione in inglese dei suoi Canti, che diventarono ben presto un vero e proprio libro di culto.

I canti di Kabir
a cura di R.Tagore
ed. Boroli Editore 2002

4 commenti:

maggie ha detto...

...è molto iteressante la storia di Kabir...e la leggenda ha un gusto squisitamente fiabesco... passerò in libreria!

Maddalena ha detto...

Bella la frase che hai evidenziato. Mi fa rabbia notare che ci siano tante persone con un'anima così profonda, come quella di kabir, come la tua e quella di tanti altri, che però non hanno un'eco così importante, come quella di chi invece un'anima non ce l'ha ...

Diomira Pizzamiglio ha detto...

Il successo, la fortuna e il clamore sono cose terrene.
L'anima è eterna.

Alessandra Lumachelli ha detto...

grazie Diomira..

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