martedì 10 giugno 2008

EstremaMente




"LA SIGNORA DEL VUOTO" Regia di Jean Afanassieff
a cura di Antonella Passoni

Più volte campionessa del mondo di arrampicata sportiva, Lynn Hill ha legato il suo nome dal 1994 ad un’impresa storica quanto la prima salita all’Everest senza ossigeno. Nel 1994 scalò i mille metri di El Capitan in Yosemite, per la via del Nose. La californiana realizzò la salita in un solo giorno e interamente libera, senza appigli per la progressione, ma servendosi soltanto di ancoraggi come protezione in caso di caduta.Realizzare la via del Nose in un giorno si credeva un’impresa impossibile. In un’intervista, ad una giornalista di Donne in viaggio che le faceva notare il rischio dell’impresa, Hill rispose: “Ho voluto dimostrare che con spirito aperto era possibile. Ho voluto usare tutto quello che avevo imparato su calcare, granito, in gara e applicarlo su questa via storica, la prima salita su El Capitan, nel ’58.
Farla in un giorno è difficile,perché tutta la difficoltà comincia dopo 21 tiri, e lì se cominci a sbagliare perché sei stanco e deconcentrato perdi tutto. Sotto il tetto devi cercare ogni possibilità e se dici che non è possibile, non cerchi. È uno sforzo più di tipo mentale. Ho voluto combinare la salita con il film e con lo spirito di cercare e credere”.Il film, appunto. “La signora del vuoto”, diretto da Jean Afanassieff, documenta quella che senza dubbio rimane una della più grandi imprese nel campo dell’arrampicata sportiva. Il regista permette allo spettatore di ascoltare alcune riflessioni della campionessa sull’arrampicata moderna. Il racconto della sua carriera, dalle prime competizioni all’allenamento nelle gole del Verdon, nel sud della Francia dove ora la Signora vive.

12 commenti:

KatiaC ha detto...

Beata lei, io ho le vertigini già quando sono al terzo piolo di una scala di legno.

Maddalena ha detto...

Io ho provato a fare arrampicata sulla parete della palestra dove va mio figlio, vedendo che arrampicavano dei bimbetti di cinque anni, sono partita spavalda, arrivata a metà, circa cinque metri, ho cominciato a starnazzare che volevo scendere ... una figura ...

Amicia ha detto...

Io ho le vertigini e soffro di ipertensione: ottimo alibi per non tentarci nemmeno!

Anonimo ha detto...

che sagome che siete :):) Maddalena non desistere, tutti si inizia così..poi pian piano le paure si vincono,parola di fifotta!
Antonella

Anonimo ha detto...

Beata lei. Io soffro terribilmente di vertigini. Quando sono in aereo non riesco neppure a guardare fuori.
LB

IleniaF ha detto...

E brava La Hill!!! Che coraggio.
Io mi associo a Katia, già quando mi metto su un tavolo all'inpiedi per cambiare anche solo una lampadina, mi prendono le vertigini. Anche se mi piacerebbe molto provare a farla, magari, Anto, puoi insegnarmi tu!

KatiaC ha detto...

In realtà il mio problema è quello che si chiama alta tensione, credo.
Cioè quella irrefrenabile voglia di gettarsi nel vuoto. Devo assolutamente stare lontana dalle "altezze" sennò...ciao.

Anonimo ha detto...

mhhh..ti garantisco che quando ti ritrovi con 1.000 mt sotto il sedere, l'unica irrefrenabile voglia, è solo quella di stare attaccati alla corda..believe me:):)
antonella

IleniaF ha detto...

Anto io ti credo, mi fido ciecamente!!! :-)

Diomira Pizzamiglio ha detto...

Anche io ti credo sulla parola Anto cara.
Va bene lo stesso se mi attacco ad una penna o alla tastiera del pc e risalgo un foglio bianco?
Ma se scivoli via una pagina dopo l'altra, un articolo dietro l'altro non cadi, vinci il campiello o il pulitzer.

Anonimo ha detto...

certo che va bene Diomira,vai,scala i tuoi fogli e continua vincere!
Antonella

maggie ha detto...

"la signora del vuoto"...è un titolo veramente accattivante...poi, dopo aver letto questo post, sono ancora più curiosa...

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