a cura di Katia Ceccarelli
Ai vecchi fa bene mangiare nello stesso modo in cui dormono: poco e spesso.
Con l’età che avanza è sempre più difficile farsi una bella dormita profonda e di otto ore filate.
Alcuni dicono che è perché i vecchi hanno un’inconscia convinzione che la morte arrivi di notte e si abbandonano ai pisolini mattutini e pomeridiani perché “di giorno non si muore”.
Andrea Camilleri ha capito il senso profondo di questo sintomo di vecchiaia che è più inquietante e subdolo delle rughe o dei capelli bianchi.
Nei suoi romanzi il “Sonno” è ricorrente e denota la qualità della vita di vari personaggi e soprattutto del commissario Montalbano.
Il cane di terracotta è un romanzo del 1996 in cui il riferimento al sonno è dei più nobili, è il sonno eterno che culla l’amore di due giovani uccisi durante la seconda guerra mondiale, deposti in una grotta segreta con grande devozione da un loro amico secondo la tradizione di un mito mediterraneo, quello dei Sette dormienti.
Nella tradizione cristiana i dormienti sono dei giovani di Efeso che durante le persecuzioni da parte dell’imperatore Decio vengono murati vivi in una grotta. La Provvidenza però regala loro un sonno lungo duecento anni e al loro risveglio, durante il regno dell’ormai cristiano Teodosio II, i Sette diventano testimoni della Resurrezione pur morendo lo stesso giorno del loro ritorno alla luce.Il mito è conosciuto e interpretato anche nell’Islam in quella che è nota come la “Sura della caverna”, la XVIII del Corano quella cui fa riferimento Camilleri citando anche il cane Kytmyr che tuttavia è presente anche nelle altre versioni della leggenda come compagno e guardiano dei giovani dormienti.Il cane di terracotta non è però l’unico omaggio attento al sonno, scopriamo infatti seguendo le vicissitudini personali del commissario Montalbano che gli anni passano anche per lui e se prima aveva sempre goduto di in un sonno profondo e ristoratore dal quale era spesso risvegliato bruscamente dalla telefonata dell’agente Catarella, ora il commissario di Vigàta sente che sta invecchiando. Ne La vampa d’agosto – 2006 - è un uomo che si scopre fragile, ha cinquantacinque anni e la sua fedeltà storica e anche un po’ ingombrante per la lontana Livia vacilla come la continuità del suo sonno. Montalbano si gira e rigira nel letto non solo per il caldo ma perché non riesce più a dormire come prima. Le Ali della sfinge – 2007 – prosegue nel nuovo corso della mezza età di Montalbano:“Ora appena isava le palpebre, immediatamente le ricalava e sinni stava allo scuro per qualichi secondo, mentre una volta, appena rapriva l’occhi, li mantiniva aperti, squasi tanticchia sbarracati, per agguantare avidamente la luci del jorno”.
Montalbano non dorme più come una volta e guida sempre più piano, rallenta il suo cammino per risparmiare vita, il suo sonno è più breve per guadagnare altro tempo.
Il sonno muta e cambia anche la sensibilità nei confronti della vita, Salvo Montalbano guarda indietro e parla con se stesso. Leggo Camilleri spesso alla sera prima di dormire ma ora, a differenza di prima, gusto il momento in cui la mia mente dal rendiconto del quotidiano scivola verso il sonno.
Nella tradizione cristiana i dormienti sono dei giovani di Efeso che durante le persecuzioni da parte dell’imperatore Decio vengono murati vivi in una grotta. La Provvidenza però regala loro un sonno lungo duecento anni e al loro risveglio, durante il regno dell’ormai cristiano Teodosio II, i Sette diventano testimoni della Resurrezione pur morendo lo stesso giorno del loro ritorno alla luce.Il mito è conosciuto e interpretato anche nell’Islam in quella che è nota come la “Sura della caverna”, la XVIII del Corano quella cui fa riferimento Camilleri citando anche il cane Kytmyr che tuttavia è presente anche nelle altre versioni della leggenda come compagno e guardiano dei giovani dormienti.Il cane di terracotta non è però l’unico omaggio attento al sonno, scopriamo infatti seguendo le vicissitudini personali del commissario Montalbano che gli anni passano anche per lui e se prima aveva sempre goduto di in un sonno profondo e ristoratore dal quale era spesso risvegliato bruscamente dalla telefonata dell’agente Catarella, ora il commissario di Vigàta sente che sta invecchiando. Ne La vampa d’agosto – 2006 - è un uomo che si scopre fragile, ha cinquantacinque anni e la sua fedeltà storica e anche un po’ ingombrante per la lontana Livia vacilla come la continuità del suo sonno. Montalbano si gira e rigira nel letto non solo per il caldo ma perché non riesce più a dormire come prima. Le Ali della sfinge – 2007 – prosegue nel nuovo corso della mezza età di Montalbano:“Ora appena isava le palpebre, immediatamente le ricalava e sinni stava allo scuro per qualichi secondo, mentre una volta, appena rapriva l’occhi, li mantiniva aperti, squasi tanticchia sbarracati, per agguantare avidamente la luci del jorno”.
Montalbano non dorme più come una volta e guida sempre più piano, rallenta il suo cammino per risparmiare vita, il suo sonno è più breve per guadagnare altro tempo.
Il sonno muta e cambia anche la sensibilità nei confronti della vita, Salvo Montalbano guarda indietro e parla con se stesso. Leggo Camilleri spesso alla sera prima di dormire ma ora, a differenza di prima, gusto il momento in cui la mia mente dal rendiconto del quotidiano scivola verso il sonno.
Foto di Katia Ceccarelli
12 commenti:
molto interessante questa leggenda dei due amanti.
Cara Katia è sempre un piacere leggerti, soprattutto perchè ci dai la possibilità di imparare tanto.
Non conoscevo il mito dei sette dormienti, e dovrei forse vergognarmene essendo siciliana e l'ho trovato molto interessante, infatti adesso andrò a documentarmi meglio.
Molto significativo l'epilogo, il loro ritorno alla luce che coincide con la loro morte, tipico del cristianesimo, di una rinascita oltre la vita.
Certo un pò mi scoraggia il sapere che il non riuscire più a dormire profondamente è sintomo di vecchiaia che avanza, forse dovrei iniziare ad accettare che gli anni passano e che il nostro corpo si trasforma per adeguarsi al nostro stile di vita...un pò triste.
CHE BELLO!
MA SOPRATTUTTO è ESTREMAMENTE INTERESSANTE.
LE LEGGENDE SONO SEMPRE AVVOLTE DA UN IMPENETRABILE ALONE DI MISTERO
Sono affascinata dalle leggende, grazie katia per farcele conoscere.
Grazie a tutte voi che mi fate sentire il vostro affetto e ela vostra stima
Anche io non conoscevo la leggenda dei sette dormienti.
Mi rattrista il loro risveglio e morte immediata.
Il loro risveglio dunque non è servito a nulla?
Ciao
Tiziana
Per saperne di più circa i sette dormienti:
http://www.medioevo.com/index.php?option=com_medioevocontent&task=view&id=190&Itemid=37&limit=1&limitstart=1&lang=it
Cara amicia,
è bella la leggenda dei sette dormienti proprio per questa loro morte apparente, in realtà loro si sarebbero addormentati ed il significato della loro morte immediatamente coincidente con il loro risveglio invece è proprio legata, secondo me, al valore che alla morte viene data dalla religione cristiana.
La morte che coincide con la resurrezione.
Ho letto un pò la storia sui vari siti, tra i quali anche quello da te indicato, vi consiglio di approfondire la lettura sul mito, è davvero interessante.
Sì Ilenia. Approfondirò meglio.
E' bello questo scambio. Ci si arricchisce molto.
Grazie
Tiziana
@Blue: per quanto riguarda la storia dei due amanti bisogna ringraziare Camilleri.
@Maddalena: io ho solo approfondito uno spunto dato da una lettura ma è così in fondo che si impara.
Si Tiziana, hai pienamente ragione, ed è proprio questo il senso del blog, ci vien data la possibilità di scambiarsi le proprie conoscenze reciprocamente!
Grazie a te per l'intervento!
anch'io mi sono informata sulla legenda dei 7 dormienti...la cosa che mi affascina molto è il fatto che sia ripreso anche nell'Islam...forse è questo il vero senso dello scambio... :)
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