mercoledì 23 gennaio 2008

BRICIOLE D'ESTETICA


LA MADONNA SCOMPARSA
A cura di Vladimiro Zocca

In un serrato rimando di particolari, affiorati dal pozzo profondo della memoria, il colore nero della medioevale veste di Grimilde, nel suo duplice ruolo di regina, matrigna di Biancaneve, e di strega del male, mi ha riportato a una mia recente indagine sul misterioso culto delle Madonne Nere, fiorito in Europa, a partire dal nono secolo, caratterizzate dal fatto che avevano la pelle nera. Colorazione che sembra trovare una valida motivazione simbolica nelle associazioni funerarie, infernali, sessuali e occulte delle dee, tipicamente terrestri, originariamente rappresentate da queste statue, prevalentemente intagliate in legno: la egiziana Iside, la greca Artemide e la romana Cibele; fuse, poi, nel culto cristiano di Maria.
Il particolare del colore mi richiama improvvisamente alla mente che da bambino ho avuto a che fare con una madonna nera. Allora, sono già in età adulta, interrogo mia madre e vengo a sapere che, appena nato, sono stato consacrato dalla mia prozia soubrette, che, non a caso, si chiama Maria, ad una enigmatica madonna, presente da sempre nella navata di destra del duomo di Massa, la mia città natale, con il dono alla madonna stessa di una massiccia collana di oro antico.
Subito, un frammento di immagine mi illumina la sguardo interiore: un tessuto nero sul quale fa spicco l’oro, vividamente opaco, di grani intagliati ruvidamente a piccoli parallelepipedi che si distendono in un arco di filo fino alla vita. La curiosità è troppo forte; siamo in estate e decido con mia moglie e la bambina di fare una gita in Versilia. Devo assolutamente rischiarare questa parte nascosta della mia esistenza. Alla ricerca di un momento originario della mia identità.
Al fine, ci troviamo davanti al biancore rinascimentale del Duomo, quasi un evidenziatore di pietra del, forse, concettuale nero prezioso che nasconde al suo interno. Entriamo; sono piuttosto emozionato e vado, come guidato da una forza misteriosa, verso un punto preciso della navata di destra. Ma della madonna neanche l’ombra.
Disturbo due beghine, molto attempate che, inginocchiate, pregano con molto impegno; dovrebbero sapere, ma di questa madonna non hanno mai saputo niente. Sono deluso, penso, allora, che quella immagine della collana sul nero sia solo un riflesso della mia fantasia troppo alterata. Sono già le due di pomeriggio e il duomo è pressoché deserto, quando vedo un vecchietto, ricurvo di anni, che spazza il pavimento di marmo al confine dell’abside. Mi si apre il cuore, è il vecchio sagrestano e mi dice che la madonna esiste, ma non sta più lì da diversi anni; tuttavia è disposto, in via eccezionale, a mostrarcela. Ci invita a seguirlo, conducendoci su per una stretta e ripida scala di pietra che si inerpica, nascosta in un fianco della chiesa. Arriviamo davanti ad una porticina di legno massiccio; tira fuori una grossa chiave arrugginita e apre.
Rimango senza fiato, improvvisamente, in fondo ad una piccola galleria, poco più di un corto corridoio dalla volta molto bassa, mi appare una figura, a prima vista terrificante, una dama con vestito lungo fino ai piedi, nero, molto ben modellato su un corpo flessuoso e attillato su un vitino da modella; si trafigge il petto con un pugnale dorato a croce latina, il volto di fanciulla è bianco come la porcellana ed è impassibile. Mi sembra di assistere ad un brano di un film dell’orrore; poi, prevale la calma del mio senso per l’arte, la paragono a una di quelle austere fanciulle ugonotte di qualche pittore olandese. Però, è lei, la mia madonna nera. Relegata in un antro sconosciuto, forse a voler nascondere, negare la terribile femminilità, temibile per molti uomini, specialmente di chiesa, che fa parte del nostro essere più profondo.

7 commenti:

Giulia Lu Mancini ha detto...

Che bella questa tua storia Vladimiro, mi è piaciuta molto!

maggie ha detto...

Anche a me è piaciuta molto la tua storia, ma soprattutto mi incuriosisce il culto delle Madonne Nere, cercherò di approfondire...!

maggie ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Maddalena ha detto...

Almeno tra le Madonne non si fanno discriminazioni!!

Anonimo ha detto...

SEI SEMPRE MOLTO INTERESSANTE NEI TUOI POST. IO PENSO ALLA NOSTRA DOLCE MADONNA COME UNA BELLA DONNA DALLA PELLE COLOR NOCE, OCCHI D'AMBRA, COME LA TERRA NELLA QUALE E' NATA.
CAPPE

Anonimo ha detto...

A Cappe,
penso chein pochi tratti tu abbia dato un'immagine pittorica di com' erano, probabilmente, le prime madonne nere. Da Vladimiro

Anonimo ha detto...

a Maddalena,
effettivamente le madonne nere rappresentano l'uguaglianza dei sessi, forse con una prevalenza femminile, almeno alle origini.
Da Vladimiro

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