venerdì 25 gennaio 2008
TEA TIME
COME ROSE D'INVERNO
a cura di Maria Luisa Pozzi
Come rose d’inverno di Maria Serena Mazza
Edizione Comunicarte
Ho scovato questo libro nel bookshop del palazzo dei Diamanti a Ferrara. Non l’avevo notato. Un formato discreto, una copertina cardinalizia, alcune fregi d’argento. Intrigante il titolo, però, riferito, come specificato nel sottotitolo, a Le signore della corte estense nel 400.
Se vi piace la storia, quella che si rivela nella vita degli individui, allora questo è il libro per voi.
Ci sono storie di donne famose in “Come rose d’inverno”. Eleonora, Isabella e Beatrice d’Este e altre signore della corte estense appaiono in primo piano, mentre, di solito, sono collocate sullo sfondo della grande STORIA, quella tutta maiuscola, che coinvolge nazioni papi e imperatori.
Qui impariamo, invece, che spesso sono loro, nella penombra, a gestire lo stato - per conto del marito assente o di un figlio minorenne – e sono sempre loro, e non i loro rozzi signori, impegnate a coltivare le arti e le lettere.
Sono mogli, madri, sovrane e come tali si comportano nella vita pubblica. Ma il loro vero sentire si rivela nel privato: le loro lettere, in parte riportate nel libro che vi propongo, rivelano i loro pensieri, le loro speranze, le loro paure i loro rimpianti. Spose bambine, affrontano realtà sconosciute, incontrano sposi mai visti e spesso molto più anziani di loro. Hanno il grande compito di procreare eredi maschi e temono il fallimento della sterilità o della nascita di figlie femmine. Temono le rivali con cui gareggiano in eleganza e ornamenti
Alcuni esempi.
Eleonora d’Aragona, moglie di Ercole d’Este, lodata dal marito
- con cui spesso collabora nella gestione dello stato - per la sua “prudentia et bona maniera”, fa dipingere, nelle stanze della fredda e nebbiosa Ferrara, le allegre vedute di Napoli, sua città natale.
Beatrice, figlia di Eleonora ed Ercole, per la nascita della quale non viene data nessuna festa ( si aspettava l’erede maschio) scrive, da adulta, alla madre, “Credo che io non sia bastarda et peiore delli altri fillioli”.
Isabella, la bellissima primogenita di Eleonora e sorella di Beatrice, sposa di Francesco Gonzaga, signore di Mantova, dice saggiamente, “Chi ha marito e stato bisogna che abbia anche fatiche”. Poi però rivaleggia con la sorella nell’eleganza degli abiti e dei gioielli, probabilmente gelosa di una sorella minore andata sposa al potente Ludovico il Moro, signore di Milano.
Aspetti privati che ci rivelano nella loro umanità queste tre donne che, nella vita pubblica, andranno a trattare, in nome dei loro stati, con la potente Repubblica veneziana.
Altri grandi donne estensi ricordate nel libro della Mazzi: Ricciarda di Saluzzo che, con la sua attesa paziente e con la sua tessitura di alleanze, riuscirà a dare il ducato al figlio Ercole; Parisina Malatesta, decapitata per avere tradito il vecchio marito con il giovane figliastro; Lucrezia Borgia che, a Ferrara, ritrova il suo onore.
Un bellissimo testo che riesce a coniugare la grande Storia con la storia private di donne abili e coraggiose.
Il perché del titolo: si racconta che per l’arrivo della sua sposa bambina, Beatrice d’Este, Ludovico il Moro facesse spargere petali di rosa sui campi nevosi di un rigido febbraio. Fiori fragili, destinati a essere bruciati dal gelo, come la vita di queste donne estensi, destinate a rimanere nell’ombra, malgrado le doti di intelligenza, capacità e cultura. Sempre accortamente attente a non uscirne, da quell’ombra, per non suscitare la gelosia dei loro signori.
Buona lettura
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5 commenti:
molto carino questo intervento. davvero ineressante.
I tuoi consigli sono sempre ben accetti.
passano i secoli, ma le donne continuano a sentire rivali le altre donne,ad appoggiare i figli maschi a sfavore delle femmine ed a restare a tessere nell'ombra di mariti più o meno illuminati.l'era della sorellanza che porrà fine al patriarcato è ancora lontana da venire..libro che prenderò e che mi farà arrabbiare ancora..grazie maria luisa,sobria ed elegante come sempre.
Grazie a tutte, carissime. E' già il secondo ringraziamento che posto .... e non appare.
Che mistero sarà mai questo?
Maria Luisa
Thank you for thiss
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