martedì 18 dicembre 2007

BRICIOLE D'ESTETICA


IL TEMPO MORMORA
A cura di Vladimiro Zocca

Sono passati tanti anni da quando vivevo beatamente immerso nella meravigliosa incoscienza della mia infanzia. E adesso mi rendo conto che fare estetica sul tempo passato vuol dire giocare con l’illusione di ricostruire momenti di vita, consapevole che non ritorneranno mai tali e quali li ho vissuti. Molto si perde lungo il filo di nebbia della memoria, e molto viene modificato dal richiamo lontano degli anni. Tutto ciò ha un sapore agrodolce: agro per l’impossibilità di un’autentica restituzione, dolce perché la magia della memoria, trastullandosi con i miei ricordi, mi dà la sensazione di creare, di sceneggiare situazioni, forse già vissute in un’altra vita, ma nuove sotto l’azione vivificante dei sensi del tempo presente.I luoghi e le cose non sono più gli stessi; solo le emozioni di quei momenti irripetibili si portano dietro, indelebili, i sapori, i suoni, i colori com’erano allora. Ma, nonostante tutto, continuo ad ascoltare il mormorare del tempo che scorre. A volte mi lascia in mano brandelli di stagioni delle quali cerco, pieno di desiderio, tracce di vita nel tempo dell’oggi.
Trovo solo delle somiglianze che, tuttavia, mi fanno provare l’incantesimo della rimembranza che si rapprende, spesso invisibile, irriconoscibile, nelle persone, negli animali, negli alberi, nelle case, nelle strade, nelle luci e nelle penombre che mi circondano. E’ il gioco mitico, talvolta perverso, del tempo che se ne va via da me. Un tempo che, mentre fugge con apparente impertinenza, non riesco a trattenere, nonostante tutte le mie lusinghe e i miei inganni, e mi lascia solo briciole di sensazioni, di sentimenti, di emozioni, di passioni e, anche, di sereni istanti di quiete.
Ma sono briciole che, nella magia dello scrivere, si fanno perle, diamanti, antichi cristalli di rocca. Mi portano fuori del tempo, in un tempo interno tutto mio, forse il tempo-non tempo dai suoni, dai colori, dai sapori a mille a mille delle Grandi Madri. Un tempo infinito che va sull’immensa onda del desiderare, un tempo dello stupore che non finisce mai.


Il quadro: Il ricordo dei ricordi d'infanzia

1 commento:

Anonimo ha detto...

emozionale,onirico,fiabesco..che stile!

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