mercoledì 3 ottobre 2007

TEA TIME



Giorgio Scerbanenco, “I milanesi ammazzano al sabato”, La biblioteca di Repubblica-L’espresso.
a cura di Maria Luisa Pozzi

Avevo letto qualcosa di suo, tanto tempo fa. Un romanzetto rosa. Banale. Un autore come tanti che si poteva dimenticare. Da quegli anni non acquistai più nulla scritto da lui, ma è stato un errore. I suoi gialli, o noir, sono affascinanti. Ho incontrato il mio primo noir di Giorgio Scerbanenco con Repubblica. Il suo detective, Duca Lamberti, ha qualcosa del Marlowe di Raymond Chandler: deluso dalla vita, annientato dagli orrori di cui si rende colpevole la razza umana ma, malgrado tutto, ancora un idealista che crede nella giustizia e combatte in suo nome.

Il detective di Scerbanenco può essere un vero duro, anche violento, coi carnefici ma rispetta le vittime delle quali capisce i percorsi di sofferenza e ne condivide i dolori, come se lui, Duca, li avesse provati tutti.
Amata, odiata, ma sempre affascinante la Milano che esce dalle sue pagine, sempre semi-cancellata da un’eterna nebbiolina che si alza o si addensa , quasi un eco degli stati d’animo dell’investigatore, che si riflettono anche nella campagna attorno alla metropoli. Così Duca Lamberti percepisce il territorio che fa da sfondo al probabile luogo di un atroce delitto, “Guardò l’infinita piattezza della pianura col verde che stava imputridendo sotto l’imminente ondata dell’inverno. Guardò il nastro, nerastro, sporco nello sporco verde della pianura.” Tutto è sporco. Tutto è putrido, marcio corrotto. Ma c’è lui, l’investigatore che ancora crede nel riscatto dell’umanità e allora capiamo che, forse, c’è ancora un po’ di speranza anche per noi.
Grazie, Giorgio Scerbanenco, per questo noir del 1968.
E mi perdoni per questi 40 anni in cui l’ho ingiustamente ignorata.

6 commenti:

Maddalena ha detto...

Come sempre le tue recensioni sono invitanti. Questa volta lo leggo davvero.

Maria Luisa ha detto...

Grazie, Maddalena. Credo che ti piacerà. Maria Luisa

KatiaC ha detto...

Scerbanenco è un grande maestro della letteratuta aldilà delle catalogazioni di genere che il più delle volte risultano un po' strette di fronte a tanta capacità.
Di questo autore bisognerebbe leggere praticamente tutto, consiglio anche "Venere privata". E per continuare sulle atmosfere milanesi consiglio anche alcuni romanzi noir/gialli di Colaprico e Valpreda:
"La nevicata dell'85", "Quattro Gocce di Acqua Piovana", "La Primavera dei Maimorti".

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

...e pensare che quando ero giovane pensavo che scrivesse racconti "pfui" solo perchè lo avevo trovato sul giornale BELLA, che nemmeno so se esiste ancora!
qunto si può essere stupidi quando si è giovani....

Anonimo ha detto...

Ciao Maria Luisa
mi ripeterò, ma come dice Maddalena, le tue recensioni sono molto invitanti.
In questi giorni ho finalmente preso in mano il libro di Carofiglio e per il momento mi piace molto. E non si discosta per niente da come me lo avevi presentato. Complimenti!
Ely

Maria Luisa ha detto...

Grazie Katia per i tuoi consigli. Per Anna Maria: ho pensato come te.
Ely, grazie. Spero che ti piaccia Carofiglio. Un abbraccio a tutte.
Maria Luisa

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