domenica 28 ottobre 2007

9 mesi e 1/2

LUOGHI COMUNI E CONSUETUDINI DISTORTE
a cura di Ely

Oggi mi rivolgo a tutti: genitori e non.
Vi è mai capitato, dopo i primi tempi dalla nascita di un figlio, di dire o sentir dire: “Hai voluto la bicicletta? Bene, ora pedala!” ?
Ebbene, anche se difficilmente qualcuno mi abbia mai sentito lamentare sulla mia nuova condizione di genitore, a me è capitato. E ciò che ho provato è stato un misto di rabbia e di disagio e la consapevolezza che, a chi me lo diceva, gli era stato detto a suo tempo. Ma, ancor peggio, è stato cogliere quella sottile soddisfazione che si stampava sui loro volti, come se “godessero” a vedere la sorte che ti toccava e di cui prima essi stessi ne erano stati vittima... La natura umana, così complicata e così contraddittoria!

E' vero che il primo periodo è colmo, anzi oserei dire stracolmo, di notti in bianco, pannolini sporchi, latte che sgorga a fiumi (da mammelle e da tenere boccucce), ma non sarebbe ora di sfatare questi luoghi comuni, di rompere queste consuetudini distorte?! Ci si sta prendendo cura di un altro essere umano, accidenti! Si ha bisogno più di aiuto che di un gratuito sarcasmo!
Tra l'altro, una volta che ci sei dentro, come genitore intendo, ti rendi conto che attorno a questa nuova condizione si tende a creare un alone di mistero fatto apposta per sentirti poi dire: benvenuto nel club.
D'altra parte succede anche il contrario e cioè sono gli stessi neo-genitori che raccontano, quasi stupiti, della loro nuova esperienza. Come se non avessero mai avuto la minima idea di ciò che gli aspettasse.
Allora mi domando e vi domando: è vero che non sono i corsi, le letture e quant'altro a disposizione a prepararti ad un evento così importante e soprattutto così imprevedibile, ma non sarebbe meglio se la si smettesse con questa “finta” solidarietà di categoria? Non sarebbe molto più utile provare a creare, attraverso la raccolta delle esperienze passate, un patrimonio di conoscenze, una sorta di cultura genitoriale generale da poter divulgare e trasmettere e che permettesse di acquisire una certa consapevolezza? Perché non affiancare al protocollo medico per le gestanti anche un bel protocollo per i neo-genitori?
Ci sono tante di quelle persone che possiedono una ricchezza interiore innata, in tema di educazione ed accudimento, da poter colmare da sole, con la loro pazienza, il grande vuoto di quelle immense voragini sociali che ci stanno risucchiando. Insomma, con un certo impegno e con le persone giuste, questa cultura genitoriale potrebbe diventare la base per il futuro nostro e dei nostri figli.
Oltre all'amore credo sia molto importante per i genitori di oggi, fissare dei principi da osservare, avere dei valori fermi da trasmettere, avere un minimo di conoscenze su come allevare e far crescere un bambino equilibrato. Senza tralasciare il fatto che poi occorre anche dotarsi di una buona e costante dose di pazienza.
E non credo affatto, giusto per tornare alle consuetudini distorte, che il “sapere” possa trasformarsi in un diabolico deterrente a scapito del tasso di natalità, non credo proprio che possa dissuadere l'intenzione di chi decida veramente di avere una famiglia, no anzi sono convinta che prepararsi possa solo risultare un notevole vantaggio per tutti quanti.
Certo, non compenserà le notti in bianco, non muterà il fatto che ci saranno innumerevoli pannolini da cambiare e biberon da riscaldare, ma almeno non permetterà ad “altri” di farti sentire come un soggetto immaturo, sprovveduto ed incosciente. Per farla breve, come uno che non sa ancora pedalare.

Allora dico: se questa bicicletta la dobbiamo proprio pedalare, perché non farcelo insegnare?!

14 commenti:

Naima ha detto...

Ely sono d'accordissimo con te, anche io spesso mi sono detta 'ma perchè qualcuno non me lo ha insegnato prima, non mi ha spiegato come si deve fare?' All'asilo dove va la mia piccolina ora hanno organizzato dei gruppi di ascolto per genitori, durante i quali ci si confronta su uno stesso problema, si parla, si analizzano le proprie situazioni e quelle degli altri. Una ottima occasione per darsi una mano!!

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

sì, assolutamente penso che i gruppi di auto mutuo aiuto -A.M.A. - siano fondamentali, ma si fondano sul presupposto che i genitori, o comunque chi vi partecipa, sia disposto ad:
a) ammettere di avere problemi,
b) raccontarli agli altri (estranei),
c) mettere tutto in discussione per trovare una soluzione, che probabilmente è del tutto nuova e non somiglia a nulla di già sentito, e ti fa sperimentare e rischiare in prima persona. ...Ci vuole mente aperta, pochi pregiudizi, capacità di creare relazioni con gli altri basate su un solo punto in comune, che è il problema uguale per tutti, qualunque sia la provenienza e l'estrazione sociale. hai detto niente...

io non sono molto ottimista, il problema è complesso.
grazie per il tuo post.

Anonimo ha detto...

Cara Naima
sai che sei fortunata perchè almeno da te queste cose esistono e aiutano.
Spero che questa cultura dei gruppi d'ascolto si propaghi sempre più.

Anonimo ha detto...

Ciao Anna Grazia
devo ammetterlo mi vien difficile accettare il tuo pessimismo: sei troppo determinata e combattiva per esserlo davvero!
Hai ragione ci vuole mente aperta, molto aperta, per le relazioni poi be' quelle penso si possano instaurare col tempo. Per quanto riguarda l'integrazione poi di persone diverse per provenienza e estrazione sociale credo sia anche questione di mentalità, e questa è un pò più dura da plasmare. Io in genere propendo per la politica dei piccoli passi perchè permette di mettere radici e collaudare i meccanismi. Ho sempre delle idee che mi frullano in testa sull'argomento, ma ho bisogno di tempo per farle sedimentare, insomma di farle maturare al punto giusto.
Grazie a voi e per i vostri preziosi commenti.
Ely

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

cara Ely, ho appena letto su internazionale un articolo che riguarda il come si prendono le decisioni che diceva che a volte la depressione dà un certo realismo utile proprio a prendere decisioni più giuste...spero ceh per me sia così. In questo periodo la "supermamma" è un po' a terra e si interoga sul senso delle sue battaglie....

Maria Cristina Campagna ha detto...

Io al contrario sono ottimista, se qualcuno mi ha detto "hai voluto la bici...." non me lo ricordo, ma era ciò che desideravo da sempre, quindi le pedalate, anche quelle più dure ed in salita sapevo che servivano per arrivare da qualche parte.
Per quanto riguarda gli aiuti o consigli, prima di tutto ho seguito un corso preparto yoga che mi è servito tanto per rispondere alle mille domande che mi frullavano in testa, poi ho mantenuto amicizie con alcune mamme e ho letto libri. C'è bisogno di confrontarci e non sentirsi sole. Facendo poi un corso di masssaggio per il bambino ho conosciuto altre mamme con le quali sono poi diventata amica e siamo molto legate.
Baci

Giulia Lu Mancini ha detto...

cara Ely,
purtroppo fare i genitori è molto difficile, forse quelli che dicono "hai voluto la bicicletta..." lo fanno perchè anche loro si sono resi conto "dopo" di quanto fosse difficile e faticoso ecc ecc
Io penso però che un figlio sia una grande ricchezza che vale tutte le fatiche di questo mondo, quindi rispondi pure che "pedalare" ti piace molto e che è stata una tua scelta consapevole, desiderata e voluta.
baci

Naima ha detto...

anche io a volte ho un senso di sconforto, ma come dei giardinieri dobbiamo continuare a crescere le nostre piante, prima o poi le foglioline spuntano! un suggerimento dalla pedagogista, non smettere mai di raccontare loro delle favole!

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

chiarisco una cosa: NON HO DUBBI DI SORTA SUL RAPPORTO CON LE MIE FIGLIE E SUL SENSO DELLA MIA GENITORIALITA'.
HO FORTISSIMI DUBBI CHE IL MONDO POSSA CAPIRE PRIMA O POI CHE LE FAMIGLIE DEL MULINO BIANCO NON ESISTONO E CHE AL SOLO GUARDARLE UCCIDONO, CHE LE DONNE NON SONO NATE solo PER PROCREARE E CHE IL MOMENTO DEL PARTO NON è NECESSARIAMENTE QUELLO CHE Dà IL SENSO ALLA VITA DI UNA DONNA.
baci.

Anonimo ha detto...

Care ragazze
è sorprendente constatare quanto il livello d'interpretazione di un articolo possa cambiare da persona a persona! E' un arricchimento leggere i vostri commenti...
Volevo puntualizzare una cosa: con la frase/espressione "incriminata" mi riferivo al come mi veniva detto e cioè sembrava quasi che io stessi subendo una situazione che non volevo o che non immaginavo fosse così impegnativa. E il solo fatto di sentirmelo dire mi faceva davvero arrabbiare perchè lo trovavo un modo per sminuire tutto quello che c'era dietro a fatiche e notti in bianco. Per me, non dico che fosse tutto scontato, assolutamente no, ma dico per me era naturale che a qualcosa si dovesse rinunciare e non trovavo giusto che mi si rivolgessero quegli sguardi solo perchè mi vedevano stanca, magra e con due occhiaie da paura. Io ero felice così. Ecco provavo rabbia perchè non capivano che comunque eravamo noi genitori a volere tutto quello che stavamo facendo. Lo stavamo facendo per amore e al mio orgoglio rodeva che qualcuno o non lo volesse capire o proprio non lo capisse. Poi col tempo e con la crescita di mio figlio tante cose sono cambiate, si è ritornati pian piano ad un certo stile di vita più vivino a quello che avevamo prima e certi sguardi e certi commenti si sono come dire diradati.
Quindi rivolgendomi alla cara M. Cristina è proprio perchè ero io a voler pedalare che non accettavo certe battute.
E alla cara Lu' non mi riferivo a chi lo diceva dopo in quel senso perchè chi lo capisce dopo e lo dice non lo fa con ironico sarcasmo ma con una certa sana consapevolezza.
Per la cara Anna Grazia ti assicuro che io non ho mai messo in dubbio ne la tua genitorialità e ne il tuo rapporto con le tue figlie. Ti considero molto più madre di quanto tu possa credere.
Ed hai proprio ragione dovrebbero abolirle certi ipocriti ed insani illusionistici e falsi modelli familiari.
E per la cara Naima: io a volte le favole me le invento al momento!!
Spero di non essere stata troppo, come dire, prolissa!
Un bacione a tutte
Ely

Maria Cristina Campagna ha detto...

Ely, se mi hanno detto la frase (come dici tu incriminata) io sorridevo e spiegavo che era un sogno per me poter essere madre, quindi pedalavo con piacere e a quel punto erano forse loro a restare muti vedendo la luce nei miei occhi. Perchè arrabbiarsi.

Ad Anna volevo dire che l'importante è insegnare e dare ai nostri figli ciò che crediamo sia più importante e vero. A volte è anche giusto vedere le cose come realmente stanno, che c'è di male a scoprire che le donne non sono nate solo per procreare, abbiamo tanto altro da dare. E chi ha detto che le famiglie del mulino bianco non esistono, non avranno una casa meravigliosa in mezzo alla campagna, ma dentro hanno forse anche di più.
Sei grande!
Baci

Maddalena ha detto...

Cara Ely,
il mestiere di mamma è molto difficile, solo che non te lo dice nessuno. Leggevo tempo fa una risposta che la scrittrice Antonella Boralevi (che generalmente non mi piace, ma in questo frangente si), dava ad una mamma che si sentiva inadeguata, stanca, non all'altezza, nonstante avesse desiderato e amasse le sue due piccole bambine. La Boralevi in sostanza le diceva di non vergognarsi nel provare questo sentimenti, anzi di urlarli, di chiedere aiuto, di cercarsi un pò di spazio per se stessa, di non annullarsi, per il bene delle sue figlie, ma anche e soprattutto per il suo. HA RAGIONE. La maggior parte delle neo mamme che io incontravo quando avevo i miei bimbi piccoli, erano sempre tutte in tiro, sorridenti, i loro pupi dormivano tutta la notte, non avevano mai le coliche. Insomma il "Mulino Bianco". NON E' VERO. Non dicono la verità. Spesso essere mamme consta di:
1) stanchezza cronica,
2) mancanza di sonno,
3) inesistenza di tempo di tempo libero e chi più ne ha ne metta.
Quando invece incontri una mamma che non se la e non te la racconta, ti accorgi che anche lei prova, pensa, si sente come te.
Quindi cara Ely, sei solo un mamma vera che non si nasconde dietro un chilo di fondotinta o un vestito nuovo.
Hai tutta la mia solidarietà?
Tu la bicicletta la pedali eccome e quelle che te lo ricordano sono delle acide non dico cosa, per non mancare di finezza ... .
Un grosso bacio. Ti assicuro che passa.

Anonimo ha detto...

Cara M. Cristina sai se mi dovessero rivolgere oggi quella frase credo che non riuscirei proprio a prendermela, ma ti assicuro che allora quando ero appena diventata una mamma il mio equilibrio emotivo non era così imperturbabile... saranno stati la stanchezza e gli ormoni, sarà stata anche una naturale e comprensibile sicurezza, non lo so, ma certi atteggiamenti mi davano davvero fastidio.
Son contenta per te se già da subito reagivi diversamente. Siamo persone diverse e con storie diverse.
E comunque anch'io credo che esistano famiglie che vivono con amore ed armonia, ma non come quelle che ci propinano alla tv. La vita vera è fatta di tante, tante altre cose...
Bacioni
Ely

Anonimo ha detto...

Cara Maddalena mi hai fatto sorridere di cuore! Ti ringrazio, ma sta tranquilla certe fasi credo e spero di averle superate e comunque la vita pratica di mamma ti insegna molto. Ti insegna soprattutto che ci sono cose più importanti alle quali pensare...
Il mio articolo l'ho scritto perchè spesso si danno troppe cose per scontate e ho trovato giusto metterle in evidenza.
Un bacione anche a te!
Ely

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