domenica 9 settembre 2007

Marilyn

Wonder Woman
Da sempre l’arte attinge alla realtà come una fonte inesauribile, quasi come quella dell’eterna giovinezza. In fondo a questo pozzo mitico ci sono i personaggi più veri, quotidiani, dei quali non ci curiamo, se non quando li vediamo su quel magico schermo impersonati da gente non comune, della quale hanno sublimato le battaglie quotidiane rendendoli supereroi. È così che la donna di tutti i giorni diventa Wonder Woman.

Wonder Woman è un personaggio dei fumetti creato da William Moultom Marston nel 1941, pubblicato dalla DC Comics, ma in Tv aveva il volto (e le curve) di Lynda Carter, che ha popolato i sogni erotici di milioni di adolescenti.
Come reagirebbero questi uomini se sapessero che l’ispirazione veniva dalla stessa donna che raccoglieva i loro calzini sporchi da sotto il letto, cercando di fare finta di non notare “certe” riviste?
Assurdo? Non credo.
Analizziamo il personaggio Wonder Womanm al secolo Diana Prince: ha una forza e una resistenza sovrumana, simile a quella che dimostrano tutte le donne che arrancano stoiche su per la scala di un condominio cariche della spesa monumentale settimanale (lo stesso non si può dire degli uomini che suonano al citofono e chiedono di andare loro incontro per essere alleggeriti).
Diana/Wonder guarisce dalle ferite autonomamente, proprio come tutte le donne che devono farsi passare la febbre per badare all’uomo che boccheggia per un raffreddore; Wonder Woman va a una velocità supersonica, la stessa che le donne devono percorrere per andare dietro alle aspirapolvere impazzite e all’uomo che si è scordato portafogli e cellulare un attimo prima di uscire quando gli erano stati messi in bella vista nello svuota-tasche.
Diana ha una buona resistenza a incantesimi e veleni, e le donne qualsiasi alle maledizioni delle amiche invidiose e ai veleni delle colleghe; la nostra supereroina può afferrare una freccia a mezz’aria e le donne un bicchiere che precipita a seguito di una mossa maldestra dell’uomo in cucina. Wonder Woman parla tutte le lingue terrestri, le donne imparano anche il linguaggio composto da bronci, mugugni, borbottii e mosillabi di un uomo indisposto. Per non parlare di guanti, cerchietto, polsiere e cinta che Diana Prince usa come armi, mentre una donna può trasformare qualsiasi cosa in arma: dal pomello della stufa alla cornice di monili indiani.
A Diana Prince era necessario sfilarsi gli occhiali, sciogliere il delicato chignon e svelare un costume sgargiante nascosto sotto il tailleur per diventare una bomba sexy (il tutto con una giravolta)… ecco… questa è forse l’unica nota di fantasia che il buon vecchio Marston si è concesso.
Prima di venire assalito da schiere di blogger indignate per i luoghi comuni a cui ho fatto ricorso in questo post, voglio dire a nostra difesa (mia e di Marston) che i nostri intenti erano pro-femminismo. Marston, teorico femminista, voleva un contraltare a Superman e Batman, un simbolo per le donne e delle donne, un modello che fosse in grado di portare avanti con forza le loro idee ed il loro mondo. Ammetto che i miei intenti possano essere meno elevati, ma se avete sorriso e vi siete riconosciute in queste situazioni: complimenti, siete delle supereroine e non lo sapevate!
Sigla!



10 commenti:

IleniaF ha detto...

Fabio sei grandissimo!
Mi sei proprio piaciuto, così come il personaggio di cui parli nel tuo post!!!!!
Hai pienamente ragione, le donne sono delle wonder ogni giorno, ma son pochi quelli che lo riconoscono.
Mettere la sigla....hai avuto una gran bella idea.
Baci.

Maddalena ha detto...

Fabio sei un ragazzo in gamba. Non è da tutti (gli uomini)avere il coraggio di queste affermazioni veritiere. A presto.

Giulia Lu Mancini ha detto...

ciao Fabio
il tuo post mi è piaciuto un sacco.
Mi sono riconosciuta molto nella donna che arranca con la spesa su per le scale e nella rincorsa al marito che dimentica tutto ecc ecc
complimenti davvero!
baci

Anonimo ha detto...

Ciao Fabio bentornato anche a te!
Complimenti il tuo articolo mi è piaciuto moltissimo... e mi ha fatto sorridere non poco!!
E mi sono anche riconosciuta in tante cose che hai detto.
Credo che un giorno ci riuscirà anche la giravolta della trasformazione... per il momento pochi secondi non bastano ancora!
A presto
Ely

cicobyo ha detto...

Ciao ragazze, sono contento che vi sia piaciuto e divertito. D'altro canto non si può affrontare un tema come questo senza un po' di umorismo. Ho pensato che con il ritorno dalle vacanze la mia rubrica potesse avere un taglio più ironico e chi meglio di uno dei tre maschietti del blog poteva dare la visione delle donne "da sotto il balcone"?

IleniaF ha detto...

Ciao Fabio,
tra i tre "maschietti" non potevi essere che tu!
Mi ripeterò, ma sei proprio un grande!

^Ranocchietta^ ha detto...

Faccio volentieri a meno di arrancare sulle scale con le buste della spesa.
Infatti se c’è qualcuno in casa, citofono e cinguetto “mi aiuti?”.
Posso stare sdraiata per un’ intera giornata e chiedere il pranzo a letto se ho 37° di febbre.
Non cerco le chiavi di nessuno, perché sono troppo impegnata a cercare le mie….
Il mio disordine è così infernale, che più di un maschietto è rimasto allibito vedendo la mia stanza….
Però ci so fare con i veleni e adoro le armi, soprattutto quelle improvvisate.
Non sono una donna? Mi devo preoccupare?

cicobyo ha detto...

Sei una donna, sei una supereroina, solo che non sei Wonder Woman, sei più una Sirena, capace di attirare gli uomini con il fascino del "caos creativo", con l'astuzia dell'"occhio dolce (perchè affebbrato)", con la classe del "chi mi ama mi segua"... Canta Monica, canta!

^Ranocchietta^ ha detto...

Sono stonata.......

Gruppo A ha detto...

http://adifferentkindofrabbit.blogspot.com/

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