sabato 7 luglio 2007

9 mesi e 1/2

LETTURE ISPIRATRICI - T. B. Brazelton
a cura di Ely

Quando iniziai la gravidanza le mie letture si spostarono categoricamente sull'argomento maternità, educazione, salute del bambino e quant'altro ci potesse ruotare attorno.
Ero avida di informazioni, nozioni, metodi, stili educativi e per la mia ricerca acquistavo, oltre ai libri, diverse riviste specializzate. Tra tutte ho preferito INSIEME, ed è proprio tra quelle pagine che conobbi il pediatra al quale mi sono ispirata in questo lungo ed importante cammino: T. Berry Brazelton.
Ammetto di aver conservato gelosamente quel numero perché ne ho tratto delle informazioni preziose e molto, molto utili.
E dato che proprio in questi giorni me lo sono ritrovata tra le mani, ho deciso di raccontarvi di questo grande pediatra e del suo enorme contributo nel campo della pediatria e della psichiatria infantile.
Perciò, attendendomi a quanto scritto allora in quell'intervista, vi riporto qui di seguito quelle che io definisco LETTURE ISPIRATRICI.


T. Berry Brazelton, altrimenti detto negli Stati Uniti “il pediatra d'America”, ha fatto del legame tra madre e bambino il punto focale del suo prestigioso lavoro.
Dall'intervista "FATE PAZZIE D'AMORE PER LORO!", ho sintetizzato i punti fondamentali ed ho riportato testualmente ed in corsivo quei passaggi che ho ritenuto più significativi.

T. B. Brazelton afferma che il neonato è una persona che ha dal primo istante una sua personalità ed un suo stile che influenza il suo modo di comunicare.
Asserisce che, nonostante tutti gli sforzi, i genitori sbagliano settanta volte su cento e che così deve essere perché è difficile intendersi in ogni momento.
“Questa è la retorica della maternità, non la sua realtà”.
Inoltre è proprio da queste occasioni che il bambino apprende ed i genitori imparano a capire meglio il proprio figlio.
I genitori devono credere in se stessi e nelle proprie capacità perché solo loro, essendo a stretto contatto col neonato possono coglierne le variabili personali e quindi rispondere meglio alle loro esigenze. Il comportamento del bambino dà indizi ai genitori su come rispondere a loro volta, e questo "gioco" rinsalda ulteriormente il loro legame.
Legame che è alla base per la nascita nel futuro di un forte sentimento di autostima del bambino per la sua motivazione ad imparare. In più questo apprendimento alimenta la sua capacità futura di controllare gli impulsi. L'interazione umana difatti fornisce ai bambini, per i primi anni di vita, l'insegnamento più importante. Non c'è oggetto o gioco tecnologico che possa competere. Quando ci sono relazioni stabili di accudimento i bambini inoltre imparano a entrare in intimità e a essere empatici, cioè a mettersi nei panni degli altri. Perciò questi primi legami, forti e sicuri, insegnano anche al bambino a pensare. Insomma su questi primi legami emotivi, sul loro successo, poggia non solo la capacità cognitiva ma la maggior parte delle capacità intellettive di un bambino.

Continuando egli dice che lo sviluppo del bambino non segue una linea continua ma procede a sbalzi e consolidamenti. E nei primi tre anni di vita questi momenti si verificano spesso ed in ogni direzione del suo sviluppo.
Prima di un progresso c'è sempre una fase di regressione in cui il bambino torna indietro in comportamenti che aveva già abbandonato. E per i genitori questa non è una facile situazione.
“Come sarebbe più facile se la mamma sapesse già quello che lo aspetta!” esclama per sottolineare quanto sarebbe importante il ruolo che potrebbero svolgere i pediatri, in questo senso, se anticipassero ai genitori queste nuove situazioni.
Ma chi si rivolge ad un pediatra oggi sa bene quanto questo sia irrealizzabile: troppi pazienti e pochissimo tempo a disposizione per ognuno di loro preclude ogni possibilità di creare relazioni con i bambini e con i genitori.
Per T. B. Brazelton infatti: “la chiave di tutto è entrare prima di tutto in sintonia con loro: allora le madri si fidano di me, e posso aiutarle.”

E concludendo io aggiungo: "chissà se nel prossimo futuro i pediatri, i loro pazienti ed i genitori potranno godere di questo privilegio!? Sarebbe veramente un grande aiuto."


Personalmente ho approfondito la conoscenza dei metodi di questo grande pediatra leggendo alcuni dei suoi libri. Uno in particolare però mi ha aiutato di più: I BISOGNI IRRINUNCIABILI DEI BAMBINI di T. B. Brazelton e S. Greespan.
E' un libro rivolto sia ai genitori sia a coloro che praticano professioni impegnate nel campo pediatrico. E' quindi per certi versi di difficile lettura. Ma come in ogni buona lettura che si rispetti, si prende ciò che più ci colpisce.

Io più che altro ho appreso e, credendoci fortemente, ho applicato molti dei suoi insegnamenti.
Anche se, e di questo ne sono più che mai convinta, alla fine ciò che conta, oltre al grande amore per i propri figli, è l'armonia nella coppia, la salute, l'energia, una buona dose di pazienza e... chi ne ha più ne metta!!
Voi cosa ne dite?

Ringrazio ancora la giornalista Luisa Brambilla, autrice di questa intervista, e naturalmente ringrazio il buon “pediatra d'America” che tanto ha fatto anche in Italia e nel mondo (navigando lo scoprirete).



8 commenti:

Naima ha detto...

Io ho sempre cercato di affidarmi al mio istinto di madre, mi sembra di sentire qualcosa, che non si spiega a parole, di capire quello che è da fare.

Anonimo ha detto...

Cara Naima sono d'accordo con te, l'istinto materno non si spiega a parole ma coi fatti, con le azioni di tutti i giorni, ed a volte di tutte le ore, col risolvere le situazioni che non ti saresti mai aspettata, col gestire quei momenti che non avresti mai pensato di incontrare, eccetera eccetera eccetera.
Per quanto mi riguarda però tutto ciò che ho potuto leggere poi l'ho fatto mio e l'ho miscelato a quell'istinto materno e forse è proprio per istinto che mi sono immersa in quei libri.
Ti assicuro che sapere in anticipo certi comportamenti si può rivelare un ottimo strumento.
E comunque da come avrai potuto leggere nel mio post, va bene la lettura, va bene informarsi ma prima di tutto ci siamo noi con tutte le variabili possibili della vita.
Per me quindi w l'istinto materno ma w anche la lettura!

Naima ha detto...

conosci di michel odent 'il bebè è un mammifero?', sulla spontaneità del parto e della crescita. A me è piaciuto molto. 'Riscoprire le origini animali dell'essere umano significa anche preservare i suoi istinti ecologici e quindi favorire lo sviluppo di una umanità che, forse, sarà in grado di mettere fine alla pervicace distruzione della Terra.' - per restare in tema... baci

Anonimo ha detto...

No, non lo conosco ma da come lo descrivi dev'essere un buon libro.
Credo che ognuno di noi inconsciamente cerchi delle letture che più si avvicinano al proprio modo di essere.
Ci aiutano nel consolidamento di quello in cui crediamo.
E la conoscenza è una bella cosa.
Comunque m segno il titolo perchè mi hai incuriosita. Ai tempi d'oggi sembrerebbe quasi una favola.

Sai in questa calda domenica mi è piaciuto questo scambio di opinioni con te... baci anche da me

Giulia Lu Mancini ha detto...

Questa è una teoria davvero interessante e che condivido, ho letto anch'io (ma non ricordo l'autore) che i bambini hanno già una loro specifica personalità e che l'interazione con l'ambiente e i genitori può si determinarne alcuni aspetti, ma non è rilevante come si crede.
Penso sia vero, se penso a come sono diversa nel carattere dalle mie sorelle, eppure abbiamo avuto gli stessi genitori e la stessa educazione, questa cosa l'ho potuta constatare anche per i miei nipotini (adesso un pò meno "ini")...

Anonimo ha detto...

Anch'io ho letto e mi sono informata quando aspettavo e dopo. Mi fa piacere sapere che ci sono sempre più mamme informate anche se non sono mai troppe e troppo spesso non vedono e non sentono. In più da noi i pediatri consigliano solo terapie farmacologiche senza guardare spesso l'aspetto psicologico che è fondamentale. Ben vengano pediatri come questo. Sperando che sempre più mamme ascoltino!
Baci

M. Cristina

Anonimo ha detto...

Ciao Lu'
si è proprio così. E' che se parla troppo poco di quest'aspetto. Sottovalutandone l'enorme importanza. Aiutare un bambino a crescere rispettandone la sua personalità e aiutare un uomo di domani ad avere un suo equilibrio.
Ma credo che ci voglia ancora molta strada prima che ci si sensibilizzi a dovere su questo punto.
Io quando posso ne parlo.

Per Maddalena
hai ragione c'è poca predisposizione all'informazione ed è vero i pediatri si limitano spesso a curare e basta. Credo che questo sia un problema di numero e di tempo ed a volte, purtroppo e fortunatamente non per tutti, di superficialità classificando una mamma che pone domande come una mamma apprensiva e ansiosa. A me è successo anche di cambiare diversi specialisti per la loro superficiale diagnosi e non accontentarmi di ciò che mi veniva detto. Forse avrò sbagliato forse no ma come dice anche Naima quando è l'istinto materno che prende il sopravvento tu lo segui.
Bacioni
Ely

Unknown ha detto...

è poprio vero! io, mamma da qualche mese, più che un manuale a cui affidarmi o un pediatra che mi detti le regole, preferisco leggere libri scritti da altre madri... perchè se è vero che i bambini sono tutti diversi, è anche vero che alcuni sono problemi comuni e soltanto una mamma che li ha vissuti può permettersi di suggerire qualcosa...
w tutte le mamme del mondo!!!

matilda

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