giovedì 31 maggio 2007

Note Blu


THE SOUL OF THE BLUES

di Ilenia Firetto

“ Ecco, si fa un gran silenzio. Si sente solo il suono di un pianoforte. E’ un blues.
Mi sento teso. Mi chiedo: che aspetto avrà? Io non l’ho mai vista prima d’ora. Poi sento la sua voce e, accidenti, capisco che questa è la mia grande giornata.
Sto ascoltando quanto c’è di meglio e per giunta la vedo. Risplendente è la parola, l’unica che possa descriverla. Non è bella, naturalmente, ma per me lo è. Una bianca, scintillante toilette, un gran donnone: domina completamente il palcoscenico e l’intero uditorio quando canta Yellow dog blues.
Non si può spiegare a parole il suo canto, la sua voce. Essa non ha bisogno di un microfono, non lo usa. Non sono, però, sicuro che quei maledetti cosi fossero già in circolazione, quell’anno. Tutti la sentono bene. Questa donna canta con tutto il cuore. Non mi lascia distrarre per un istante. Mentre canta, cammina lentamente per il palcoscenico. La testa è leggermente inclinata.
Da dove mi trovo, non riesco a capire se ha gli occhi chiusi o aperti.
Avanti, avanti, un numero dopo l’altro, sempre lo stesso silenzio, una grande interpretazione, un applauso assordante. Non vorremmo che finisse mai ”.*
Chi ha scritto l’articolo è stato un pianista, Art Hodes, un jazzman che ebbe la fortuna di poter ascoltare Bessie Smith dal vivo.
Ho voluto introdurre in questa maniera il mio pezzo proprio per farvi capire la vera essenza di questa musica, delle emozioni che ti strappa da dentro e ti butta fuori, ma soprattutto di quanto importante sia l’interpretazione che viene data da chi canta.
Le cantanti che hanno fatto la storia del blues, soprattutto le dive quali Bessie Smith e Ma Raney, cantavano delle canzoni con testi simili a quelle interpretate dagli uomini, ma era la loro caratteristica femminile ad offrire uno slancio ed una partecipazione nettamente superiore a quella maschile.
Il blues è qualcosa che si sente dentro, che si ha dentro.
Bessie Smith, ad esempio, che non a caso, fu soprannominata “l’imperatrice del blues”, metteva una profondità emotiva tale nelle sue interpretazioni, da riuscire a trascinarti nel mondo in cui nacque e crebbe, un mondo fatto di povertà e miseria.
Lei cantava la vita intorno a sé, il destino duro e doloroso della sua gente. Le parole delle sue canzoni non erano così com’erano, lei riusciva a farle proprie, le faceva diventare le “ sue parole ”.
Lei fece cantare l’anima.
Volontariamente, questa volta, ho voluto discostarmi dai miei soliti articoli, avrei dovuto continuare con la storia del blues, ma mi è venuto spontaneo voler soffermarmi sul vero valore e significato di questa musica, su quello che ha dato e continua a dare a me ed a tutte le persone che sanno “ascoltare”.
Nella lapide di Bessie Smith furono incise queste parole: “ La più grande cantante di blues al mondo non smetterà mai di cantare”.

Vorrei rivolgere una preghiera a chi si vanta di essere una cantante:
Non zittite Bessie Smith, non imbavagliate l’anima, imparate ad ascoltarla!







* Da un articolo di Art Hodes apparso nel mensile “Jazz Record” , Chicago, settembre 1947

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Insegnaci ad ascoltare.Ti ascolteremo.

Anonimo ha detto...

Sai, mi piacerebbe che tu mi elencassi qualche canzone da ascoltare per avvicinarmi meglio a ciò che ci racconti...
Anch'io ti ascolterò.
Ely

IleniaF ha detto...

Cara Anto, non credo che serva qualcuno che ti insegni, abbiamo già dentro la capacità di ascoltare.
Dipende dalla sensibilità e dall'orecchio della persona che ascolta riuscire a sentire e a vedere oltre le parole!

IleniaF ha detto...

Ciao Ely, posso consigliarti la mia cantante preferita, colei che mi ha insegnato ad ascoltare:
Billie Holiday!!!!!
Ascolta The man I love e God Bless the child, capirai tanto!!!!

Anonimo ha detto...

Grazie Ilenia
appena posso farò in modo di ascoltarla e poi ti farò sapere.

Diomira Pizzamiglio ha detto...

Le voci nere sono voci angeliche che scuotono l'anima e ti fanno emozionare ....anche senza aver capito una parola. E' la musica del cuore che ha un linguaggio universale e non ha bisogno di traduzioni.
Adoro il blues, il jazz, il rok, il funk.....adoro la musica.
E tu interpreti alla grande i sentimenti che contiene.

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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