mercoledì 19 gennaio 2011

Porte girevoli

di Alessandro Gallo

Tempo, Estate, Ambiente

Voglio il cielo sempre azzurro e la temperatura non inferiore ai trentotto gradi. Questo voglio e questo mi aspetto dal duemilaundici. Perché? Perché così posso andare in giro a maniche corte e non bardato di mille maglioni, perché posso andare in spiaggia a vedere le ragazze prendere il sole, perché l’azzurro mi mette di buon umore. Col sole e il grande caldo poi non si dimenticano le partite a calcio con gli amici e i grandi spettacoli all’aria aperta. Tutto diverso rispetto al temibile freddo invernale.
Un paio di anni fa feci un giro nel porto di Rimini. Il sole stava per uscire di scena, era luglio e l’ambiente profumato d’aria marina. Il cielo si confondeva col mare e le barche, ormeggiate ai moli, tutte bianche per la maggior parte andavano su e giù mentre i passanti le scrutavano con un chè di interesse. Alla fine vidi un ristorante, un edificio fatto in legno tipo saloon, dove si mangiava pesce fresco anche fuori nella terrazza sul mare.
Bellissimi momenti che vorresti che si ripetessero più spesso. Sarebbe bello che il duemilaundici ti presentasse di nuovo questa scena. Noi siamo esseri viventi che fotografano ciò che di bello vedono, attraverso la retina dell’occhio e la rielaborazione del paesaggio esterno al corpo da parte del cervello. Ogni paesaggio è diverso per ogni persona e ho avuto fortuna ad interpretare così bene quello del porto di Rimini, vorrei trovarne altri di ambienti così. Questo vorrei dal duemilaundici.
Approfondire discorsi ancora incompleti da anni e che il tempo non ti permette di terminare.
Si sa che “il tempo non da il resto mai” (Negramaro) eppure cerco sempre di creare secondi da mettere da parte per poter completare alcuni racconti o dialoghi lasciati a metà con amici, solo per mancanza di questo dannato tempo, ma che cos’è quest’ultimo alla fine? È solo un meccanismo creato dall’uomo per stabilire la vita degli esseri viventi in: secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi, anni, secoli,… ma perché tu, essere finito, vieni a dirmi in quanto “tempo” generalmente posso morire o vivere? È solo questione di tempo, tempo che non significa nulla alla fine dei conti. Vorrei che il duemilaundici durasse tutta la mia vita e nessuno può dirmi nulla a riguardo poiché ho deciso che io vivo solo nel duemilaundici, non esistono ne duemiladieci ne duemiladodici. Potrei stare a parlare del tempo anche tutta la vita ma alla fine questo è un misero e insignificante scritto che cerca di capire cosa vorrebbe un giovane di ventuno anni come me quest’anno. Forse non avrete nemmeno capito ciò che volevo dire poche righe fa ma fa lo stesso non importa. Già vi ho fatto cenno di tre cose che mi piacerebbe rivivere quest’anno del resto non penso di arrivare a cinque perché non desidero altro che quelle tre cose. Estate, Ambiente e Tempo.

Tanti cari auguri di buon anno (o tempo).

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