mercoledì 20 gennaio 2010

DOMINO CAFFE'




Ogni scrittore si sceglie un suo destino
a cura di Hope

Scrittori si nasce.
Nel senso che uno sceglie di vivere in un mondo parallelo da cui ogni tanto spuntano personaggi e dialoghi e situazioni inconsce, che sopravvivono esclusivamente se infilate a forza su un pezzo di carta, nero su bianco. Posseduti e tirati per i capelli non vi è altra soluzione che stare ad ascoltare ogni sillaba strillata e sussurrata nella nostra testa e convincersi che non si è solo pazzi visionari ma qualcosa di peggio. O di meglio a seconda di come uno guardi la faccenda.

Nella migliore delle ipotesi il formidabile intruglio rimarrà al sicuro in qualche cassetto privato che non vedrà mai la luce. E di questo, credetemi, l’umanità ce ne sarà grata in eterno. All’insaputa del genere umano, potremo accarezzare quel plico segreto con dita leggere e lasciare che le nostre illusioni diventino pirotecnici fuochi artificiali destinati al nostro privato godimento.
Nell’ipotesi meno cruenta le pagine vergate con tanto sudore e lacrime verranno propinate con generosa e talora schietta insistenza ad amici compiacenti, a conoscenti, al parentado prossimo e ad ignari vicini di casa. Ci faranno lodi sperticate o ci diranno per cortesia che non hanno ancora iniziato a leggere. Guardatevi bene da entrambe le categorie e sappiate cogliere i segni che il destino ci invia per salvaguardarci dalle irreparabili figure di merda.
Nell’illusione di aver creato il più grande capolavoro della storia della letteratura o di aver se non altro dato libero sfogo ad una pulsione irrefrenabile di cui in qualche maniera dobbiamo rendere partecipi gli altri – o liberarci – ci sfiorerà l’idea di inviare la zuppa a una casa editrice scelta a caso e - se siamo diventati improvvisamente credenti - di accendere una candela in chiesa. In attesa del miracolo che cambi la nostra piatta esistenza e la trasformi nella più straordinaria e incredibile avventura di tutti i tempi.
Quest’ultima ipotesi sarà per voi croce e delizia.
Ecco perché sono assolutamente convinta che ogni scrittore o pseudo tale si sceglie un proprio destino.
Imperterrito acquista un biglietto per un treno senza un solo posto a sedere, viaggiando scomodo, per una lunga tratta piena di scossoni, con parecchi scambi, la toilette temporaneamente guasta, senza un bagaglio sufficiente e soprattutto senza accorgersi che sul biglietto ancora al sicuro tra le sue mani, nessuno ha avuto la decenza di scrivere la destinazione.
Quello che chiederei io è di trovare un buon compagno di viaggio con cui passare il tempo in chiacchiere e ottime letture. Anche senza una destinazione sicura, avrei buone probabilità di imparare qualcosa.
Per tutti quelli che credono che il pericolo è il loro mestiere e che sotto la camicia indossano la maglietta della salute con la faccia di Superman, sarà bene che si aggrappino con entrambe le mani da qualche parte e che si tengano saldamente in piedi, che incollino il naso al finestrino e aguzzino la vista.
Oltre la nebbia, potrebbe esserci davvero qualcosa all’orizzonte.

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