giovedì 28 gennaio 2010

NON HO L'ETA'


TOCCATA E FUGA DAL RUMORE DELLE FESTE
Riflessioni sulla musica delle festività

A cura di Chiara Cappellato

Assalto commerciale ante-feste. Rumore.
Spinta ossessiva a comprare, spendere, regalare, partire.
Aprire i portafogli prima dei cuori. Assordante martellamento. Assalto del Natale al Natale.
Io: irritata, sconvolta, delusa, quasi assuefatta eppur non del tutto rassegnata.
La mia Super Over di dicembre, che davanti a un lento tè fumante scopro essere molto rock.
Meditazioni di mezze-festività, dopo il 25 ante il 31.
Riflettiamo sul Natale di oggi, di un tempo, di sempre. Esaltazione pagana del solstizio invernale, associata da numerose culture al silenzioso ritiro della Natura nel gelo per predisporsi all’esplosione primaverile, nuova, gridata. Allora, la mente umana in simbiosi con il creato, avvertiva l’esigenza di quiete per rinnovarsi e crescere seminando idee, speranze, progetti, energie.
Biologica necessità di raccoglimento che, sorseggiando, riteniamo tutti debbano provare almeno qualche minuto, almeno sfiorarla in questa frenetica superficialità, paillettes accecanti e renne parlanti.
Odierna introspezione frustata dallo stridore della società con le sue mille iniziative, eventi mondani, chiacchiere, bocche spalancate, vetrine da svaligiare.
Cappe, solitaria e musona per antonomasia, in preda all’ansia da schifo.
Elsa, dall’alto della saggezza, più facilmente la cela dietro “indisposizione da età” per declinare inviti, mangiate, baci di circostanza. Ansia che comunque benediciamo poiché rende vivi e pensanti, poiché corrisponde al bisogno di ascoltarsi e ascoltare, ritrovarsi, rigenerarsi.
Non è diventare eremiti. Molti attorno a noi avvertirebbero tale richiamo, ma… ma non hanno fegato per staccarsi, per andare contro, tapparsi orecchie e bocca, rinunciare a…assumendo sembianze da orso, alieno, orco scorbutico.
Elsa incanta descrivendo i Natali della sua infanzia post bellica, senza riscaldamento in casa, il cappottino rammendato per la S. Messa, castagne secche e guanti di lana doni del Bambino, brodo della vecchia gallina in ogni piatto, “Tu scendi dalle Stelle” di speranzosi zampognari intabarrati.
Ascolto e accolgo con invidia questa meravigliosa sinfonia del passato, convinta che sia davvero possibile ridare alle feste una musicalità più consona al nostro intimo, osservare bimbi felici con meno giocattoli, intonando filastrocche apprese dalle suore, celebrando condivisione con l’altro. Emozioni autentiche, che riscaldano, spenta la televisione a favore di una candela rossa, un libro, la coperta sul divano. Valzer lento. Magia dell’infanzia di Elsa che può risuonare e rinnovarsi nelle nostre case alla vigilia di un 2010 da accogliere con buon senso, canti natalizi della tradizione, la delicata melodia di un vecchio carillon.
Attendo volenterose opinioni.
Buon Inizio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

..post bellissimo..buon inizio anno anche a te.grazie
Antonella

Cappe ha detto...

Grazie Antonella. ''bellissimo'' forse è eccessivo...mi piace sapere che ha fatto pensare o ricordare orallentare semplicemente.
Buon 2010 a te.
Chiara

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