lunedì 18 gennaio 2010

Archi.D.Arte

La colonna portante
a cura di Margherita Matera


L’immagine che ho scelto oggi è un autoritratto di Frida Kahlo in cui la sua testa viene sostenuta da una colonna ionica, infilata all’interno del corpo. Capace di sostenere un capo pesante, di reggere delle idee superbe. Una colonna spezzata eppure ricucita.
Frida è riuscita a rendere il principio cardine del costruito. Si è eretta come un tempio, uno di quelli della valle dell’agrigentino. Strutture che hanno subito il tempo.
Ho iniziato a pensare a quanto tutto sia sostenuto da qualcosa, a quanto l’idea della colonna sia un’idea primordiale, insita nella geometria dell’uomo o in quella degli alberi che devono sostenersi una chioma.
La colonna può essere più o meno articolata, come il tronco di un ulivo, attorcigliato, contorto….tortile… colonna barocca a sostegno di un tempio cristiano.
Può essere regolare, precisa, calcolata. Pilastro di un grattacielo pagano.
Può indossare un abito classico, con lunga gonna a pieghe scanalate e cappello dorico, schiacciata da un architrave possente.
Può curvarsi ad arco, per reggere un’altra curva e un’altra ancora, fino a diventare essenza gotica di un’architettura introspettiva.
Colonna sonora di una serata in compagnia. Colonna d’Ercole per l’inizio e la fine di un mondo. Quello personale. Quello sul quale si naviga.
Travestita da albero di una barca. A sostegno del vento. Colonna senza bisogno di terreno su cui pesare.
Colonna femminile, sinuosa come solo il corpo di una donna può essere, eppure forte, carica di emozioni. Corpo su pilastri di tacchi a spillo. Madre di una vita. La propria.
Così Frida si dipinge il corpo migliore, esorcizzando il proprio dramma fisico e immaginandosi pilastro portante e portato della propria storia, quella che ci ha raccontato specchiandosi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

le sopraciglia sono ali?
Antonella

Ludovica ha detto...

I tuoi spunti sono davvero acuti e originali, poi io ho un debole per Frida..

Anonimo ha detto...

hai altre donne-artiste "scomode" da farci conoscere? sarebbe cosa molto gradita..
Antonella

maggie ha detto...

@Antonella:
gli autoritratti di Frida la vedono spesso "accigliata", in parte ricordano il segno infantile con il quale si disegnano i gabbiani o le rondini :-) in parte sono come una maschera. Le sopracciglia, comunque, erano un segno distintivo dell'artista.
Di donne ce ne sono un'infinità, scomode....beh, non c'è bisogno di essere "artiste" per esserlo...basta essere donne ;-).
Volentieri vi scriverò di belle ed eccentriche personalità.

maggie ha detto...

@ Ludovica:
Grazie mille...anch'io adoro Frida, anzi, se non l'hai letto, ti consiglio "Frida Kahlo" di Rauda Jamis :-)

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