sabato 31 ottobre 2009

Teatime









Zia Mame di Patrick Dennis

a cura di Maria Luisa Pozzi


Grandissimo successo editoriale degli anni ’50, diventa film altrettanto famoso, con protagonista Rosalind Russell, la star di quegli anni.

Zia Mame è una Mary Poppins alla rovescia alla quale viene affidato il nipote orfano, Patrick, con il compito di farne un “pilastro della società”. Ma zia Mame non è persona convenzionale e il suo fine educativo è sottrarre il nipote alle schematizzazioni educative del defunto fratello, e del suo esecutore testamentario, e di farne una persona libera.
Come prima scelta manda il nipote in una scuola dove i bambini, nudi, familiarizzano con l’altro sesso.

Il ragazzo arriva dalla zia durante il Proibizionismo e la trova a brindare con i suoi amici La segue poi nel crollo del 1929, quando lei perde tutto il suo denaro e si mette a lavorare in un grande magazzino. E proprio da Macy’s che incontra il futuro marito, un miliardario del Sud.
Vede la zia assumere i valori delle donne sudiste e il loro modo di parlare. L’aiuta quando si mette nei guai fingendo di essere, come le donne del Sud, provetta amazzone e di amare la caccia alla volpe.

Il libro è spassoso.
Questa è la descrizione della suocera di Mame, la signora Burnside (traduzione mia).

"Era costruita come un frigorifero della General Electric e, da vedere, sembrava un incrocio fra Caligola e un cacatua. Mamma Burnside aveva occhietti piccoli e rotondi, un imperioso naso a becco, la carnagione giallastra e l'alito cattivo."

Fu un libro rivoluzionario per il suo tempo. In anni in cui veniva propugnato il valore della famiglia, Mame non ce l’ha, una famiglia, se non quella che lei stessa si sceglie: il domestico cinese, la ragazza sedotta e abbandonata e il nipote orfano.
In tempi in cui il modello femminile era stare in casa e curare marito e figli, Mame affronta la rovina economica si re-inventa.Si omologa con il matrimonio miliardario e si re-inventa più volte con la vedovanza.

Ma di zia Mame e del suo creatore, non si sentì più parlare a partire dagli anni ’70.Forse il modello di comportamento di zia Mame non era abbastanza rivoluzionario per quel tempo.
Ora il testo è stato recentemente riproposto con ottimi recensioni.
L’ho letto con piacere. Si sorride e talvolta si ride, ma mi pare che manchi qualcosa. Non si avverte nessuna empatia fra i vari personaggi. Non conosciamo i loro sentimenti e le loro debolezze. Sono piacevoli figurine.
Ma io sono alla ricerca di essere umani.

Un abbraccio

Maria Luisa

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