lunedì 11 maggio 2009

Per la mia candidatura

Il mio impegno politico come candidata indipendente nella lista dei Verdi alle elezioni per il consiglio comunale di Bologna, più che in un programma elettorale, vuole articolarsi in una più semplice lettera di intenti che indichi in pochi punti essenziali quello che mi propongo di fare per la partecipazione e lo sviluppo culturale della mia città.
Intenti che fanno naturalmente riferimento al programma dei verdi per gli aspetti che riguardano l’attività del gruppo di operatori della cultura al quale faccio capo.
Chiarisco subito che il mio gruppo costituisce, da almeno tre anni, una struttura aperta composta di giornalisti, scrittori, critici d’arte e letteratura e di artisti che operano insieme a me in tre spazi connessi tra di loro, pur nella loro autonomia operativa: il salotto culturale che ho fondato nella mia abitazione in Via Carducci 16, la Scuola di Scrittura Creativa Rosa Stanton presso il complesso della chiesa di San Martino e l’omonimo Blog in internet.
I tre spazi si muovono in una prospettiva di sperimentazione creativa capace di aprire orizzonti di professionalità nel campo dell’esercizio dell’informazione culturale a tutti livelli e di valorizzazione di giovani talenti che spesso non trovano sufficiente udienza presso le istituzioni pubbliche, troppo opache e troppo funzionali ad una politica sorda alle novità del fare cultura in un contesto urbano che ne sta smarrendo sempre più il senso profondo.
Infatti, la composizione umana della nostra impresa culturale è data prevalentemente da giovani e da donne che partecipano vivamente al tessuto vivo della città.
Da questo punto di vista ci proponiamo infatti di far uscire alla superfice quello che con una metafora dinamica amiamo chiamare il fenomeno carsico che caratterizza il tessuto sociale della città, formato da un incredibile, per molti cittadini, irradiarsi di rivoli di originali iniziative creative che meritano di essere apprezzate dalla fruizione della nostra cittadinanza.
E’ un modo, il nostro, di valorizzare un mondo privato del fare cultura verso una realtà pubblica delle istituzione che sappia riformarsi traendone innovazione e ispirazione per orizzonti di cultura e di creatività.
Per noi il passaggio dal privato al pubblico significa rispondere alla domanda sempre più insoddisfatta di un pubblico che a Bologna esiste, ma che non trova più udienza partecipativa e trova sempre più repressa la sua grande voglia di fruire e di provare un rinnovato piacere partecipativo del tempo libero in spazi finalmente liberati da obsoleti impedimenti di ordine politico ed ideologico che bloccano il flusso di idee e di progetti di qualità che non riescono a realizzarsi.
Da questo punto di vista rivendichiamo per la città l’accensione di una politica nuova dell’attenzione, che significa anche l’innesco di una curiosità ormai sopita da parte di una cittadinanza distratta, oltre che dalle peggiorate condizioni economiche anche da fenomeni di bassa comunicazione che puntano a distogliere il pubblico da una politica vera nella città di Bologna.
Noi, coerentemente con l’originario impegno ecologico dei Verdi, auspichiamo una sanità della vita quotidiana dei nostri corpi di cittadini in ambienti urbani ugualmente disinquinati.
Ma, considerato il nostro operare specifico nel settore del fare cultura, puntiamo, soprattutto ad una ecologia del pensare e del creare artistico, ma non dimentico delle possibilità della nostra presenza fisica nel territorio.
Vogliamo Realizzare il sogno di una parte, di un partito nel territorio, aperto alle diverse realtà creative della città di Bologna e disponibile alla loro realizzazione innovativa in un orizzonte di progettualità veramente partecipata.

2 commenti:

La Wanda ha detto...

le wandale sono con te

KatiaC ha detto...

Se ti serve un servizio fotografico, avrei in mente una sessione spiritosa ma seria ai Giardini Margherita :-)
Fammi un fischio

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