martedì 26 maggio 2009

EQUILIBRISMI QUOTIDIANI



L'inquietudine
a cura di Maddalena Morandi

Con questa calura, i pensieri mi si fondono in testa e si assemblano tra di loro rendendo difficile analizzarli singolarmente per poi scrivere qualcosa di sensato. Queste temperature collose, fanno si che tutto appiccichi, anche il cervello.
Tuttavia tento di distogliere la vostra mente parlandovi giusto di qualcosa di leggero (...), l'inquietudine.
Dal dizionario leggo che è lo stato d'animo di chi è inquieto (bè fin lì, ci arrivavo anch'io ...) e l'inquieto è chi è agitato, impensierito, turbato. Mi soffermo sull'ultima definizione perchè mi piace. Io da equilibrista quale sono mi ritrovo spesso ad essere inquieta, ma per me è sinonimo di agitazione, invece vorrei sapere da voi come vivete l'inquietudine nel senso di turbamento. Io sono turbata quando vengo tradita da una persona. Prendete il termine tradimento nella sua accezione più ampia, quando viene meno la fiducia per una persona in seguito ad un comportamento che ci arreca dolore, qualunque dolore.
Care inquiete fatemi sapere.

6 commenti:

Maddalena ha detto...

Ragazze mi sono dimenticata di scrivere che c'è anche la festa dell'iquietudine, con omonimo sito, leggere per credere.

Anonimo ha detto...

quello che mi arreca disagio e inquietudine è oggi, l'incapacità di difendermi dall'incarognimento degli umani:vasto,imprevedibile ,che disorienta.
che sia tutta colpa del caldo?mah..
Antonella

Cappe ha detto...

La mia inquietudine è lo scontrarsi tra legittime aspeirazioni, anche banali, e il tempo che manca, i doveri che incombono, la vita che spesso è un macigno troppo pesante.
Ce la faro?!
Cappe

Maddalena ha detto...

Per Antonella: temo che il caldo non abbia colpa, la gente è cattiva sostanzialmente perchè è insoddisfatta, frustrata in quanto non ha potuto realizzare le proprie aspirazioni e desideri, che sarebbero legittimi, se in realtà non fossero stravolti da quello che ci viene inculcato costantemente: soldi, sesso, potere, fisico ecc. tutto e subito. Se i nostri desii, fossero più normali forse riusciremmo ad essere anche più buoni, o almeno meno cattivi.

Maddalena ha detto...

Per Cappe: mia cara sfondi una porta aperta, anche io mi sento spesso come te, sommersa e oppressa da tutti i doveri; tuttavia nel mio caso è che io cerco di fare tutto e non riuscendoci, sono sempre in affanno. Ma ce la faremo di sicuro. Magari cercando di spremerci un pò meno. Mio cognato dice " occhio, la vita è una e la fines" (finisce).

Anonimo ha detto...

good start

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