lunedì 16 marzo 2009

Estremamente



Io muoio. Io vivo.
a cura di Antonella Passoni


Dimmi, di che colore sono oggi i tuoi occhi? Verdi perché il tuo cuore è pacato oppure grigi perché vuoi farti ancora del male?
Le anime che per caso si intersecano, si rincorrono senza sapere il motivo; per capire, basta guardare in fondo al cuore, tra le radici degli alberi. Dal tepore delle felci, uno scheletro ricoperto di muschio si sveglia, salta da un tronco all’altro facendo rumore d’ossa. Ha fame di verità e lo aspetto, gli regalo l’esperienza e l’intuito profondo. Vorrei nutrire anche il passato, perché vada via per sempre e non ritorni a fare ombra alla mia luce.
Passerà anche il nostro tempo e tutto è già un ricordo.
Le mie gambe corrono in fondo al fiume, si fermeranno quando sarò sabbia e foglie di faggio.
I pescatori useranno le mie foglie per fare collane da bruciare, riscalderanno le stanze e il fumo si disperderà nell’aria; ritornerò pioggia dentro i torrenti, superficie di ghiaccio ai bordi dei laghi.
Quante volte ho contato le stelle che nella notte si spengono, non piango quando le vedo sparire, so che ritornano e negli occhi, avranno lo sguardo di chi ha visto.
Quando scendo dentro il mio corpo, trovo le verità che non capivo. Volti che insegnano, fuochi che sostengono e il mio sguardo si espande, come una nuvola dentro la valle.
Ora mi conosco e non ho paura di quello che vedo; non mi sento orfana, come una poesia buttata in mezzo alla strada.
Le cicogne scambiano le destinazioni e le anime cadute nei luoghi sbagliati si legano con le altre simili. Il sodalizio dura l’ombra della notte, poi la vita porta altrove e dimenticano.
Nulla cambia, le impronte sono sempre le stesse e tutto si ripete;l’arcobaleno si spegne e ritorna la pioggia senza colore, anche le ossa si sgretolano e ritornano polvere.
Nemmeno i passi di un ballo latino, potranno restituirmi l’innocenza di ogni inizio, dove tutto accade per caso, senza attesa. Quando ogni momento vive senza la necessità delle parole, nutrito soltanto dal calore del cuore e il domani è un posto lontano, che non appartiene.
Questa sera non andrò via, rimarrò sull’altalena a guardare i miei piedi. Sono quelli di una bambina.

2 commenti:

Maddalena ha detto...

Antonella, sono senza parole, ma piena si struggimento, che belle parole, dolci, dure, vere.

Anonimo ha detto...

Cara Maddalena,sei sempre puntuale.Hai un cuore grande.Grazie.
Antonella

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