mercoledì 4 febbraio 2009

NON HO L'ETA'


“Le vecchie bambole sono la memoria di uno stato d’animo”

MENO COSE PIU’ RELAZIONI

A Cura di Chiara Cappellato

Moderazione, sobrietà e un pizzico di modestia.
Virtù e atteggiamenti meditati – purtroppo mortificate negli ultimi anni -che sento di dover ritrovare e praticare grazie al prezioso contributo di saggezza, equilibrio e buon senso delle Grandi Nonne. Quelle che incontro in parrocchia, al supermercato sotto casa con un sorriso e due parole, le inquiline nel condominio dove sono nata. Generazione del ’20 e del ’30 custode di memorie di quel passato recente al quale, con piacevole esercizio, possiamo concedere di riaffiorare.
Quello dei vestiti scambiati e adattati, delle ferie estive in città, della vecchia automobile di famiglia. Dell’Italia ancora in parte in bianco e nero. Semplicità che vorrei tornasse a fare parte del mio presente fino a occupare una prerogativa nell’espressione della mia identità e dello stile di vita di cui ho bisogno e intendo condurre. Concetti: ambiente, riciclare, sprechi.
Pensate: siamo o no noi donne il fulcro del nucleo familiare e sociale?
Negli uffici, nelle associazioni, nello sport, nell’educazione e nella cura di bimbi e anziani.
E’ evidente come tutto ruota attorno al nostro manifestarci, al saper fare due cose insieme e bene. Ai molteplici ruoli, ma soprattutto stimoli ed esempi che siamo per l’Altro.
Moderazione contro la frenesia del mondo economico e tecnologico, distacco dagli eccessi che contraddistinguono il nostro tempo. Ora c’è la Crisi – in senso lato -. Un’opportunità? Chissà…
Crisi deriva dal greco e significa Scelta.
Moderazione sinonimo di misura, vivere secondo i propri gusti e mezzi. Assaporare ciò che piace senza sentirsi out, diverse, esultando nel sentirci libere nell’inventiva, nella specificità che ci rende uniche.
L’arte del poco: praticabile o prerogativa delle Vecchie Madri segnate da una vita di sacrifici e privazioni?
Potrebbe diventare medicina per riappropriarsi del proprio Io, scacciato l’imbarazzo idiota, di quelle infime scelte contro corrente che comportano rifiuto per l’omologazione?
Ci vuole la Crisi per trovare il coraggio di non attaccarci alle mode e ai media, per offenderci nel sentirsi definite “consumatori”?
Beata la Grande Nonna che indossa con naturalezza e femminilità il maglione datato 10 anni, gelosa dell’attenzione nel custodirlo perché costato tanto?
Sobrietà: obbligo del caro vita o opportunità per valutare se, quanto e dove spendere e, quindi, se ostentare o meno? Arte del poco da praticare con fierezza?
Io ci credo…
Magari riscopriremo la gioia di un desiderio appagato a posteriori, il piacere e il senso dell’attesa.
Utopia da buoni sentimenti?
Dite la vostra, mi piacerebbe essere consolata.
In fondo un minimo di sobrietà permette di dilatare lo spazio a favore della condivisione, calibrando la messa a fuoco dalle cose alle relazioni.
La domenica, snobbando le patatine fritte del centro commerciale, a riempire tazze di the con biscotti, in cucina il focolare degli affetti per eccellenza. Cazzate?
Io un po’ci credo. E voi?
In quanto a modestia ben venga, purché non celi una dose di falsità, ostentata solo per attirare frasi complimentose.
Attendo vostre opinioni.
Una recente intervista di Goran Bregovich: “…oggi l’Italia è ricca, ma ci sono stati momenti in cui non lo era e aveva cuore.”
Baci

8 commenti:

Maddalena ha detto...

Cara Chiara, sono assolutamente con te, meno cose più relazioni, che bello se si potesse tornare ai cortili dei grandi palazzi, dove si gicava in tanti, sorvegliati a vista dalle nonne con i capelli raccolti a treccia sulla testa, con quegli abiti a fiorrellini, sedute sulle sedie impagliate, con il lavoro a maglia; lana riciclata di maglioni disfatti per essere riassemblati; periodi di minor benessere economico, ma maggior ben-essere personale. Io sto cercando con tutta me stessa di non perdere certe tradizioni umili e contadine, ma l'è duura!!!!

Cappe ha detto...

Dimmi Maddy, cosa fai per non perdere le tue tradizioni? (di dove sei?). Io amo sferruzzare, uncinettare, riciclare abiti usati con fantasia e una umile macchina da cucire, tengo vivo il mio dialetto, bazzico anche per osterie alla ricerca di... Soprattutto evoco il passato delle nonne con i valori che la società vuole farci considerare OUT. E' ora di riprenderci le nostre teste.
Baci e grazie

Anonimo ha detto...

"Forse è dimora di una Dea
ogni luogo sospeso
dove tutto si rinnova
e tutto è come un tempo"
-A.De Stefano
..mi sembrava adatta al tuo post..un abbraccio
Antonella

Cappe ha detto...

Saggezza nei versi che hai citato.
Nostalgia, dolcezza che culla.
Speranza. Io interpreto e credo che "il luogo sospeso dove..." esita dentro di noi. Se vogliamo, possiamo donargli vita reale e condividerlo con altri.
Grazie, questa poesia infonde serenità - e non a caso "la dimora" è femminile -.
Un abbraccio forte forte.
Cappe

Maddalena ha detto...

Io per non perdere le tradizioni della mia emilia, ho imparato a fare i tortellini e le tigelle; che però non faccio mai per motivi di tempo. Quello che invece cerco assolutamente di fare è ascoltare le persone anzian, mi affascina la loro saggezza ...

Cappe ha detto...

Pensa Maddy che dalla parte di papà siamo di origine Parma/Brescello/Suzzara. Ho imparato a fare i passatelli -acquistato arnese ad ok - la zucca come la cucinava la mia bisnonna, ma i tortelli li lascio fare ai miei...Io, come te, ascolto tanto le ns vecchie(i) delle miniere a cui attingere lezioni di vita, ma i veneti molto più chiusi e diffidenti, rigidi e per nulla di mente "godereccia". Anzi...
(Hai letto la poesia di Antonella')
Ciao ciao
Cappe

Anonimo ha detto...

...scusate se mi intrometto,ma mi sento chiamata in causa :)..a quale poesia ti riferivi????
baci anto

Cappe ha detto...

Anto, a quanto hai citato sopra:
...forse è dimora di una Dea
ogni luogo sospeso....

Nella mia enorme ignoranza l'ho definita poesia.
Grazie e scusa.
bacioni
Cappe

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