Capire i figli e fare la cosa giusta.
A cura di Maddalena Morandi
Sono andata a un incontro sull'educazione dei figli, tenuto dallo psicologo mantovano Osvaldo Poli. Devo dire che rimango piacevolemente stupita quando un uomo si dimostra così capace di entrare nella psicologia femminile, è uno strizza cervelli direte voi, è il suo mestiere; invece no mi pare che lui abbia un quid in più. Ti snocciola argomenti duri, dolorosi con una lievità e ironia, ma al tempo stesso profondità che incanta.
Lui sostiene che la virtù della prudenza, intesa come capacità di comprendere la realtà, sia un elemento indispensabile per condurre i figli ad una maturazione consapevole. I genitori devono prima di tutto avere il coraggio di conoscere i figli come realmente sono, con uno sguardo limpido, che permetta di riconoscere i loro difetti e permettere loro di accettarli. Cito dal suo libro "la verità non è una sostanza pericolosa, da cui i figli devono essere tenuti lontano, come dal flacone della candeggina. L'accettazione della realtà necessariamente li "ferisce" aiutandoli a riconoscere di essere uomini e non semidei, senza costituire necessariamente un trauma da cui difenderli." Insomma noi genitori, nell'intento di accrescere l' autostima dei figli, siamo portati a proteggerli troppo da tutto, anche da se stessi e dai loro difetti, evitando che con occhio veritiero si vedano come realmente sono, con pregi, ma anche e soprattutto con difetti.
Questa operazione di introspezione realistica la deve compiere a priori il genitore per se stesso.
Già la verità fa male, ma aiuta a comprendere e accettare la realtà.Vi consiglio caldamente di leggere i suoi libri, soprattutto di assistere alle sue conferenze, perchè passerete due ore ridendo di cuore, di quelli che sono i nostri difetti, ma avendo una chiave di lettura per migliorarli.
3 commenti:
Interessante, sono molto attenta a chi scrive parole sui bambini e sono curiosa di leggere qualcosa di questo psicologo. Hai qualche titolo?
Baci
"la verità non è una sostanza pericolosa, da cui i figli devono essere tenuti lontano, come dal flacone della candeggina. L'accettazione della realtà necessariamente li "ferisce" aiutandoli a riconoscere di essere uomini e non semidei, senza costituire necessariamente un trauma da cui difenderli."
Questa affermazione è fondamentale per noi madri adottive, ed è anche una delle cose più difficli con cui dobbiamo fare i conti, infatti il traume lo hanno già subito...
Il tipo mi piace e cercherò di leggerlo e di informarmi se magari viene anche a Trento.
Grazie di averlo segnalato.
Maria Cristina, se vuoi dei titoli vai sul suo sito www.osvaldopoli.com e per farti un'idea puoi anche scaricare un sacco di materiale; per Anna Grazia l'affermazione a cui ti riferisci
vale per tutte noi mamme in quanto tali siamo tutte uguali; sul suo sito ci sono anche le date e i luoghi in cui tiene i suoi incontri.
Baci a tutte.
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