martedì 4 marzo 2008

Archi.D.Arte

Il labirinto
a cura di Margherita Matera




In questi giorni ho immaginato come sarebbe trovarsi in un labirinto…
Non ci sono mai stata.
Non l’ho mai percorso, ma mi perdo ugualmente spesso. Mi sono chiesta il senso dello smarrirsi volontariamente. Disorientarsi. Questa logica è usata, per esempio, nella progettazione degli ospedali: tutti i corridoi sembrano uguali, tutte le porte, il ripetersi dei colori…l’incalzare dell’ansia…del cercare. In questo caso la spiegazione è nel voler disorientare il visitatore, perché il personale conosce il posto, sa orientarsi.
Forse ogni casa è un labirinto per i nostri ospiti. Ogni nuova città, seppur elementare, è stata per ognuno di noi un labirinto. Forse il voler riprodurre un groviglio di linee disegnate da siepi è un modo per cercarci. Per venirci incontro. Più che trovare l’uscita io proporrei di incontrarci a metà labirinto…a metà disorientamento , orientati solo dal ritrovarsi. Senza parlare. Senza rumori. Senza segnali.

Mi domando quanti di noi rispetterebbero l’appuntamento. Quanti non avrebbero bisogno di uscire dal labirinto perché quello che cercano, in realtà, è la sua stessa essenza. È un perdersi.
Proverò a progettare il mio personale labirinto decentrato e proverò a smarrirmi e trovare un centro. Senza chiedermi dov’è l’uscita, perché non la disegnerò…non arginerò la tortuosa siepe. Se mi sarò persa, allora, saprete dove ritrovarmi...

18 commenti:

Anonimo ha detto...

meta-fisica interpretazione dello spazio.sub-lime!
antonella

maggie ha detto...

Hai colto, cara Antonella...che soddisfazione!! Grazie 1000!

KatiaC ha detto...

Evocativa e puntuale. Sempre piacevole leggerti.

maggie ha detto...

Grazie Katia!
Spero riusciremo a vederci con tutte voi l'8 marzo! Mi farebbe veramente tanto piacere! Baci

Maddalena ha detto...

Perdersi per ritrovarsi, che acuta interpretazione di quello che siamo e di ciò che vorremmo essere!

maggie ha detto...

già, Maddalena...chissà se funziona realmente o è soltanto un'elucubrazione...una delle tante che mi costruisco...

IleniaF ha detto...

MA IN REALTA', CARA MAGGIE, SEI SICURA DI VOLERTI RITROVARE, O è STATO VOLUTO, IN PARTE, L'INGRESSO NEL LABIRINTO, PROPRIO PER AVERE UNA SCUSA PER POTER DIRE, NON TROVO PIù L'USCITA?

maggie ha detto...

...non se se sia giusto dire di non voler trovare l'uscita...in questo mio delirio, a tratti insensato, mi sono più concentrata sul senso del centro, che, visto da un altro punto di vista, potrebbe essere esso stesso l'uscita.
è un po' come nella vita...si cerca di andare avanti, magari a carponi, cercando di uscire da certe situazioni labirintiche...dimenticando che il problema non è l'uscita, l'allontanarsi, ma il nocciolo.Il centro del problema. Così, se si trovano persone abbastanza disponibili, si può arrivare al fulcro insieme, ma da sentieri diversi...oppure cercare da soli delle spiegazioni.
questo è quello penso, non so se sia una scusa. a questo devo ancora pensare.

Maddalena ha detto...

Ilenia e Maggie condivido in pieno, sono con voi!

Anonimo ha detto...

Bella la tua interpretazione della ricerca nello smarrimento.
E' vero il problema non è l'uscita ma il centro. Siamo tanto presi dall'affannosa ed immediata ricerca di soluzioni che spesso ci dimentichiamo qual'è la causa della ricerca. E non avere vie d'uscita potrebbe farci fermare quell'attimo in più. Per riflettere, per metabolizzare, per risolvere. Anche stando li, in mezzo.
Almeno questo è ciò che ho colto dalle tue parole.

maggie ha detto...

Ciao Ely, hai colto le mie parole...sono veramente contenta, ragazze, perchè riuscite ad avvicinarvi al mio sentire e questa partecipazione non può che farmi piacere. Grazie davvero a TUTTE, di cuore!!!

Anonimo ha detto...

I miei pensieri, sono labirinti! Percorsi veloci, a volte difficili ma sempre pieni di luce perchè piacevoli da affrontare.....non importa se non ne trovi l'uscita, cio che più conta è aver carattere.....sapere che c'è qualcuno con cui puoi parlare in ogni momento e per qualunque cosa che possa trovarsi nei nostri complicati labirinti. Mirko

maggie ha detto...

per Mirko
credo ci siano infiniti modi di entrare, stare, uscire da un labirinto. Qualche domenica fa ho visto una mostra di Mirò che mi ha fatto pensare quanto, con la ricerca di un'immagine, si riesca a perdersi, fino alla sperimentazione di segni, fino ad enfatizzare la confusione. Uno dei suoi quadri poteva essere benissimo l'immagine di questo post. A volte la parola rende poco, la figura di più. A volte non c'è bisogno di sviscerare argomenti. Basta segnare.

Anonimo ha detto...

Sai Maggie, mentre leggevo, sempre con grande piacere, questo ulteriore tuo post mi è tornato in mente un esercizietto che al liceo facemmo in una delle prime lezioni di informatica del triennio: creare un labirinto perfetto (in quel caso definito come il più semplice tipo di labirinto che un computer possa generare e risolvere ).
Perfetto è quel labirinto definito in modo tale che abbia uno ed un solo percorso da un punto qualsiasi ad un altro punto: per questa ragione ritengo sia difficile si possa giungere al solito punto da sentieri diversi; forse in tempi diversi sì, forse da direzioni diverse anche, ma non seguendo un altro percorso.
Il fatto che ci sia un solo percorso da un punto ad un altro significa che il labirinto non ha sezioni inaccessibili, non ha percorsi circolari, non ha aree aperte.
Durante quell’esercizio di creazione del nostro “labirinto perfetto” partimmo da una griglia 12x16 (192 celle quindi, 192 diverse posizioni in cui ci potremmo collocare se invece di un labirinto volessimo porci in una griglia – tante, eh?). Si passò poi ad abbattere una parete, un’altra ancora, impostare il primo bordo, poi quello successivo, cercando sempre di rispettare la definizione di “perfetto”.
Dopo aver rappresentato la griglia come una array, cercammo la più semplice formula (algoritmo) che ci consentisse di creare il nostro labirinto
È noto che il più semplice algoritmo per la generazione di labirinti, funziona in questo modo: 1) si parte da una cella casuale nella griglia; 2) si cerca una cella casuale ad essa adiacente in cui non si è ancora passati; 3) se ne viene trovata una, spostarsi su questa abbattendo la parete tra le celle; se non ne viene trovata nessuna, tornare indietro alla cella precedente; 4) ripetere i passi 2 e 3 finché non sarà stata visitata ogni cella nella griglia.
Mi è capitato spesso di pensare che
1) la cella casuale sia la nostra posizione nel mondo, laddove il nostro percorso di vita ci ha portati, dove siamo giunti attraverso le nostre esperienze.
2) la cella casuale adiacente alla prima sia quanto non abbiamo ancora compiuto e vorremmo fare e che è lì, pronto ad essere sperimentato;
3) se è così l’abbattimento del muro per raggiungerla non è altro che il compiere il nostro percorso: ecco perché se adiacente alla cella in cui siamo non ve n’è nessuna che non abbiamo percorso non deve essere un dramma tornare sui propri passi. Talvolta è più difficile riconoscere di aver imboccato la strada sbagliata piuttosto che continuare a sbagliare.
4) avanti così, finché tutta la griglia dove ci siamo collocati non sia stata percorsa..

Quando termineremo la nostra ricerca, quando avremo percorso e visitato ogni singola cella, l'algoritmo sarà completato. Ogni cella sarà stata visitata e nessuna sarà inaccessibile. Inoltre, mentre testiamo ogni possibile mossa per vedere se siamo già stati in una determinata cella, l'algoritmo preserva la creazione di ogni area aperta, o percorsi che girano intorno a se stessi, mettendoci al riparo da ricadute cicliche in errori o percorsi e luoghi sbagliati.

Possiamo quindi mettere i punti di inizio e di fine ovunque vogliamo. Questo è un altro vantaggio di un labirinto perfetto. Da adesso, per definizione, uno e un solo percorso esisterà tra due punti nel labirinto, noi sappiamo che data una coppia inizio/fine un'unica soluzione al labirinto deve esistere, ma questa potrà essere scoperta solo alla fine, quando usciremo, se e allorché vorremo farlo.
Certo quello appena descritto è un labirinto perfetto, raramente riusciamo a crearlo: ma perché porci dei limiti..?

Un bacio, buona settimana
Alessio

maggie ha detto...

Ciao Alessio! anche se un po' in ritardo rispetto al tuo commento, volevo ugualmente ringraziarti. I tuoi interventi sono sempre ricchi di aneddoti e riflessioni che ampliano tanto l'argomento del mio post. In più racconti in modo lucido e chiaro:è un piacere averti come ospite qui! Grazie!

Anonimo ha detto...

grazie mille..
e scusa davvero se talvolta sono un po' invasivo e mi lascio prendere la mano, spaziando probabilmente anche in maniera innoportuna.. Ma è quello che fa la mia mente leggendo quello che posti: spazia, riflette..
grazie per questa opportunità che ci dai!

Ale

maggie ha detto...

No, Ale, non preoccuparti, anzi, mi fa veramente piacere lasciare che gli altri commentino e pensino leggendomi, perchè alla fine i miei post sono delle piccole molle di riflessione...Mi piace pensare che anche chi li legge, senza commentarli, viaggi, almeno per un attimo, con le proprie idee, prendendo come spunto un'immagine o una parola incontrate qui.

maxwell ha detto...

il mio nome è Maxwell e sono qui per testimoniare su carte bancomat vuote, ero alla ricerca attraverso internet in altri per trovare un finanziatore prestito, e mi sono imbattuto in un acticle su un blog parlando di carte bancomat vuote, non ho mai creduto a tutte queste cose la mia vita, ma a causa della mia attuale situazione di dover trovare un modo per pagare tutte le mie fatture in quel momento, ho deciso di fare un tentativo. Ma non credere a quello che è accaduto dopo, ho contattato gli hacker tramite l'indirizzo di posta elettronica fornito sul blog e ho ottenuto subito una risposta, mi è stato detto che la scheda può ritirare quasi 3000 dollari per ritirare, ero così felice di sentire che e chiedo quello che era il procedere per ottenere la carta, e mi hanno dato tutte le informazioni che mi servono. Ho preso un rischio molto grande solo per vedere come andrà a finire, ho pagato il costo di attivazione, che mi è stato chiesto di pagare e dopo che ho recivced una mail da una società di fornitura di inviare il mio Indirizzo dove volevo la mia carta di essere delievered a, l'ho fatto e mi è stato confidare in Dio che dovrebbe essere reale, dopo 48 ore ho ricevuto un pacco ed ecco che era una carta e libretto di istruzioni. mi sono collegato rapidamente in internet e ho fatto acquistare on-line con la carta e funziona e anche andato a bancomat più vicino per provare ed è anche lavorato. Sono così felice e libero da tutti i miei debiti. Grazie ad cardscodehackers@gmail.com~~V~~singular~~3rd è possibile contattare se avete bisogno di aiuto.

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