giovedì 14 febbraio 2008

BRICIOLE D'ESTETICA


IL MIO PRIMO FANTASMA
A cura di Valdimiro Zocca

Sono convinto che sia un fenomeno di estetica anche il percepire o intravedere qualcosa che sembra trascendere la normale sensibilità quotidiana.
E’ quello che mi è capitato diversi anni fa, appena fidanzato, nella villa dei miei futuri suoceri, sui colli Euganei, proprio nella zona dove esiste un’altra villa, quella nella quale Ugo Foscolo ha scritto “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”.
Siamo in agosto e l’ambiente, anche se la costruzione risale al ‘500, è di stile vagamente neoclassico, piuttosto che romantico, in un clima molto accattivante, con nulla di tetro o di inquietante tipico delle case molto vecchie.
Sono ospite della ragazza che diventerà, da lì a pochi anni, mia moglie.
La sera è impegnata in una ricca cena festosa nella grande sala da pranzo. Ci sono diversi ospiti, parenti di mia moglie. Verso mezzanotte ci ritiriamo tutti nel reparto notte al piano superiore, io con mio cognato, nell’ultima camera in fondo al corridoio, la camera degli scapoli. Lì i due letti sono separati, a mo’ di grande comodino unico, da una pesante cassettiera ottocentesca di noce. Rilassati, conversiamo per un po’. Sono ormai le due e mezza e ci diamo la buona notte. Qualche minuto per raccogliere il sonno, quando il silenzio viene rotto dal rumore di uno sciacquettio che viene dai due bagni appaiati, preceduti da un vestibolo, al centro del corridoio.
Ma “chi è che fa il bagno a quest’ora?”’ ci domandiamo stupiti. Nel frattempo sentiamo il tonfo secco di un oggetto dhe cade. Allora, mi alzo per andare a vedere. Il corridoio è immerso nelle tenebre appena rotte dalla luce della luna che filtra dalle porte finestre ad arco alle due estremità del corridoio. Appena raggiungo il vestibolo, lo scorrere dell’acqua cessa come per incanto. Anche i due bagni sono a luci spente e al loro interno non trovo nessuno. Accendo la luce e li perlustro accuratamente; riscontro che il lavandino e la vasca del bagno di sinistra sono bagnati. Quasi inciampo in una spazzola per i capelli, forse l’oggetto che abbiamo sentito cadere. Sono un pò perplesso, ma ho sonno e non do peso alla strana circostanza.
Ritorno in camera e ridò la buona notte ad Antonio. Sono passati circa dieci minuti, quando la maniglia cigola leggermente: la porta si spalanca. E’ buio pesto, tuttavia vediamo avanzare una figura lattescente dalla fioca luminosità, sembra una donna dai capelli lunghi e la camicia da notte, bianca, lunga fino alle caviglie. Il viso non si vede, solo l’ovale senza fisionomia, si nota sotto la lunga chioma. Mi colpiscono i piccoli tonfi sordi dei piedi nudi che sembrano calcare il pavimento. La figura si ferma tra i due letti. Io provo brividi di piacere, la situazione mi affascina in modo irresistibile. L’incantesimo viene rotto da Antonio che accende la luce: incredibile! Tra i due letti non c’è nessuno. Antonio scende dal letto con i capelli ritti e gli occhi fuori dalla testa; mi chiede: “Hai visto tu quello che ho visto io”, “come no”, rispondo. Il mio compagno di stanza non si dà per vinto, guarda sotto i letti, apre l’armadio, tira anche i cassetti del comò. Niente. Esco nel corridoio, ma dormono tutti chiusi nel buio delle loro camere. E’ stata un’allucinazione? Impossibile, i particolari della visione che confrontiamo tra di noi fino all’alba hanno una precisa corrispondenza.
La mattina successiva ci troviamo tutti a colazione e io e Antonio raccontiamo l’avventura. Interesse e incredulità. Tuttavia, alcuni degli ospiti hanno sentito lo scorrere notturno dell’acqua nel bagno. Solo lo zio Lino, il fratello genovese di mio suocero, rimane serio; è rimasto turbato dalla visita, fatta il giorno prima, al piccolo cimitero, situato su un colle ridente sovrastante il paese, addossato ad una cappella del ‘700. Era andato a cercare la tomba della cugina morta, proprio in quella in villa, a diciotto anni. Ma erano passati cinquant’anni e la tomba era scomparsa. Forse avevo trovato il collegamento giusto. A questo proposito, devo dire che in quel periodo ero dedito a studi di logica e sugli aspetti razionali del pensiero umano.
Due ipotesi mi si affacciarono, subito, alla mente, una quasi razionale: l’immagine apparsa nella notte era la materializzazione del desiderio frustrato dello zio; l’altra più anglosassone – nel senso “noir” del termine -: ci era venuto a trovare proprio il fantasma della cugina morta, rievocata, in quella circostanza, dal turbamento dello zio, abitante occulta della villa, per l’eternità. Ma perché venire a trovare proprio me? Forse perché sapeva che la visita mi avrebbe fatto piacere; Mio cognato non ha mai più voluto parlare di quella storia. Io, a mia volta, continuo a passare pezzi di estate in quella villa; mi capita spesso di dormire in quella camera in fondo al corridoio, la più tranquilla, ma negletta da tutti, nella speranza di ricevere ancora la visita eccitante del mio primo fantasma.

8 commenti:

Maddalena ha detto...

Io morirei di paura, mi terrorizzano i vivi, figurati i morti!

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

Più della donna fantasma, mi inquietano le reazioni delle persone! Comunque mai avute, finora, esperienze del genere e chi può dire come reagirei?

Giulia Lu Mancini ha detto...

io sarei morta di paura...

Anonimo ha detto...

Ho notato che Maddalena e Lù hanno colto nella mia vicenda l'elemento della paura; però mi preme far notare - e qui rispondo anche ad Anna Grazia - che per me in quell'esperienza ha contato subito quello che c'era sotto la cortina nera della paura.
provare il piacere di penetrare il mistero.
Da Vladimiro

Anonimo ha detto...

non osavo sbilanciarmi per non cadere nello spiritualoide..però mannaggia,io le intelligenze d'oltre cortina le vedo le ascolto le accolgo..insomma..non siamo soli.
antonella

Anonimo ha detto...

So che la chiamano conte Vlad...

P.F.G.

Anonimo ha detto...

Cara P.F.G., spero,tuttavia,di essere un po' meno crudele del Conte Vlad, il più celebre vampiro della storia e grande impalatore di infedeli.
da Vladimiro

Anonimo ha detto...

Da quando ho perso mio padre spesso cerco di individuare dei segnali per capire se ho intorno a me la sua presenza, anche se lo sogno spesso la notte,il giorno non mi sembra di avvertire nulla. Un pò mi dispiace ma credo di essere troppo razionale, benché credente, perché qualche entità mi si possa manifestare. Comunque se capitasse un pò mi inquieterebbe. VALERIA

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