mercoledì 28 novembre 2007
MEMORIE RESISTENTI
Per non farci dimenticare presto...
PRENDERCI SUL SERIO
a cura di Simonetta Ramacciani
E' stata un'emozione grande, sabato.
Le donne, con un tam tam incessante hanno ritrovato la determinazione di tornare a far sentire la loro voce.
La piazza piena, eravamo tante, ci si riconosce, ci si ritrova.
Colorate, allegre, gioiose.
Ma anche determinate, e senza peli sulla lingua, pronte a non farsi strumentalizzare da partiti o loro rappresentanti arrivate in mise da barbie per prendere magari i 'meriti' della mobilitazione.
Il dibattito che è partito da lontano, sull'opportunità o meno della scelta separatista ha effettivamente dimostrato che per questa volta sono le donne a dover scendere in piazza.
Da sole. Non come scelta di 'nicchia', ma per gridare forte che la violenza ci colpisce non come un problema di sicurezza e di ordine pubblico, ma come genere. E in modo indiscriminato.
Dentro le case, senza permessi di 'soggiorno', nelle maniere più classiche e radicate nella cultura che ci vede corpi da offendere, mutilare, oltraggiare. Se ci si rifiuta, se ci si rivendica, se si diventa autonome e si prova a contare.
E l'obiettivo principale della manifestazione è proprio quello di dimostrare tutta la nostra rinnovata determinazione a diventare protagoniste del cambiamento di prospettiva, per delle leggi che ci tutelino davvero, e per ricominciare a lasciare dei segni diversi alla cultura che ci vede ormai ritornate indietro di anni, come immaginario, come modelli, come comportamenti socialmente riconosciuti, soprattutto dai media.
Incontrarci in piazza è stato un segno di forza, che non deve rimanere relegato alla 'storia' di cronache dimenticate sui titoli dei giornali che ancora una volta hanno dimostrato quanto siano strumentali e di parte.
Ci tengo a precisare per tutte coloro non hanno partecipato al corteo che l'organizzazione dello stesso è stato frutto di una mobilitazione dal basso, spontanea, segno di una ripresa della consapevolezza che per affrontare il problema della nostra sicurezza non si può delegare a nessuno, nemmeno a quelle donne che siedono sui banchi del governo, e che si sono rese complici di aver firmato il 'pacchetto sicurezza', che non ci rappresenta, che non rispecchia la vera radice delle violenze sulle donne, che per la stragrande maggioranza si consumano proprio in casa nostra. Da padri, mariti, ex amanti, conoscenti.
Al solito, gli organi di informazione si sono soffermati sulle modalità con le quali la piazza ha scelto di non permettere a nessuno di appropiarsi dei contenuti espressi, mettendoci bandiere o rivendicandole. E mi riferisco alle deputate presenti, al ministro delle pari opportunità, e alla Prestigiacomo.
Essere donne di per se non significa essere 'sorelle' tout court. E delle proprie scelte politiche ce se ne assume la responsabilità.
E si rischia anche di essere fischiate e allonatanate da una piazza che non le riconosce.
Vi prendete lo spazio televisivo. Inventate stratagemmi per stare sui giornali un'altro po'. Per promuovere la vostra faccia e per spacciare come utile la vostra funzione. E non riconoscerete mai che una piazza come quella di sabato vi ha lasciate delegittimate, prive di una funzione, completamente sprovviste dell'alibi che usate per dichiarare che rappresentate le cittadine. Il corteo è passato. Se non sei funzionale al potere, il potere - rappresentato anche dalle "donne" di potere e lo avevamo detto mannaggiavvoi - ti toglie spazio pubblico e ti condanna all'invisibilità.
I numeri e le polemiche passano in terzultima pagina.
Oggi un lutto, una celebrazione del patriarcato sommerge tutto quanto.
In Afghanistan un militare in "missione di pace" esplode e muore.
Che volete che gliene freghi a tutti oramai delle donne che subiscono violenze?
Il padre dei due bambini di gravina di puglia, ora accusato di essere l'autore del loro omicidio, era stato più volte denunciato dalla moglie come violento, e per questo si era rivolta al centro di accoglienza per donne maltrattate, eppure nessun provvedimento è scattato. Fino a che non si arriva alla 'consumazione' dei delitti.
Perciò impediamo che si taccia su questo. Non dimentichiamo presto.
Andiamo avanti, possibilmente insieme.
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4 commenti:
Purtroppo del valore della manifestazione poco è trapelato.
Hanno fatto eco i fischi alle ministre e l'allontanemento delgi uomini ....
Ma non importa tutto ciò non deve fermare le donne in piazza e nelle case.
Non importa, andiamo avanti!
Baci a tutte noi!
Grazie Simonetta per averci reso testimoni, dal lato di chi era veramente presente e partecipe alla manifestazione, delle sensazioni trapelate tra tutte le donne presenti, perchè purtroppo la tv, come hai perfettamente detto, ha dato spazio ed ha accentuato soprattutto i fischi rivolti alle Politichesse" presenti.
Cara Simonetta siamo tante, fermamente convinte che insieme possiamo farcela!
mi è dispiaciuto veramente tanto non partecipare attivamente alla manifestazione e non essere riuscita (causa impegni importanti) nemmeno a seguire i commenti del tg (perchè non ho acceso tv,radio...mondo...per 5giorni)..ora che sono tornata sulla terra mi ha fatto piacere leggere questo post...per non dimenticarci!!!spero di esserci alla prossima.davvero.
Alla fine, è solo l'espressione della rabbia che resta nell'immagine di tutti.Finiamo sempre col passare per adolescenti immature,incapaci di controllare l'emotività,incapaci di usare la forza dell'intelligenza.Così non ci prendono sul serio e sorridono di noi.Peccato.
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