mercoledì 10 ottobre 2007

NOTE BLU


IL BLUES: IL CANTO DEL DIAVOLO?
a cura di Ilenia Firetto

Con il termine Spiritual, parola utilizzata in modo, forse, indiscriminato, si vollero indicare tutti i canti, che avessero per oggetto la religione, provenienti dagli schiavi d’America.
Sappiamo, già, che l’unica consolazione di questa gente era la religione e frequentando la Chiesa i neri conobbero i canti liturgici, in particolar modo, i corali di tradizione protestante.
Spiritual non significa “religioso” bensì “interiore”.
Il concetto di spiritual attraversa tutta la produzione musicale afroamericana, possiamo anche affermare che il Blues sia uno spiritual, nel senso che proviene dal profondo dell’animo umano, espressione del suo profondo sentire ed è per questo che si può definire “spiritualità”.
Ma…facciamo un passo indietro.
Vi ricordate i ring shouts, le riunioni nelle quali i neri cantavano e ballavano in cerchio?
Durante queste riunioni i partecipanti, nel ballare, non potevano incrociare i piedi in quanto, se così avessero fatto, avrebbero “danzato”: avrebbero, così, reso omaggio al demonio.
A questa gente era stato insegnato che la musica profana, così come la danza, erano diaboliche ( proibizione, comunque, imposta non dai padroni bianchi ma dagli stessi neri o dalle loro guide religiose ).
Persino alcuni strumenti, il banjo ed il violino di cui i neri erano dei maestri, erano considerati strumenti del diavolo e devil songs erano i canti che per vari decenni risuonarono nelle piantagioni.
John Wesley, il fondatore della Chiesa metodista, avrebbe detto “ E’ un peccato che Satana debba avere le migliori canzoni”.
Proprio a causa di ciò, le cerimonie si svolgevano la notte, di solito in baracche isolate, spesso in mezzo ai boschi e questa gente ricorreva agli espedienti più strani per non far percepire alcun rumore. Quasi sempre, infatti, all’ingresso veniva collocata una tinozza per il bucato, capovolta, che, sollevata da terra, avrebbe dovuto attutire il rumore, “inghiottire” i suoni, spegnendoli.
E’ questo fu proprio un sintomo di quel complesso di colpa che segnò, per lunghi decenni, i neri americani che, fino in epoca recente, provavano vergogna della loro musica in particolare del Blues e del Jazz.
Con le influenze della musica popolare europea e della musica liturgica, il modo africano di cantare si trasformò a poco a poco, dando, così, origine ad un ibrido musicale fenomenale che furono i Negro Spirituals ed il Blues.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Ile, ho ricevuto il tuo msg, ma sono senza soldi perchè mi sto vietando di ricaricare il telefono (così evito di chiamare chi non dovrei)...cmq, rispetto a quanto mi hai scritto, quando vuoi ti passo a trovare...2 chiacchiere...o passa tu se vuoi...!!
finita la comunicazione di servizio e mi scuso per la strumentalizzazione del blog...ti dico che gli aneddoti descritti mi sono piaciuti molto, sono interessanti e mi piacerebbe saperne di più...
ti abbraccio.

IleniaF ha detto...

Grazie Maggie,
il bello della storia del jazz sta proprio in questo. Le storie che descrivo non annoiano, ma anzi appassionano tanto e soprattutto da queste c'è molto da imparare. E' un modo per avvicinarci alle culture che a noi sono sempre apparse lontane e a volte incomprensibili.
Per l'altro discorso ne riparliamo e comunque grazie!

Diomira Pizzamiglio ha detto...

Non mi ricordo il nome di quella scrittrice, che però è parecchio famosa, che ha scritto pagine e pagine di libri sul significato dei colori.
Però sostanzialmente diceva che il blu è il colore dell'anima e che quando desideriamo immergerci in tale colore siamo in una fase molto spirituale.
Accidenti non ricordo proprio l'autrice.

Bel pezzo Ile.
Baci D.

IleniaF ha detto...

Grazie Diomi,
sai che questo non lo sapevo.
Vedi c'è sempre tanto da imparare!
Mi hai incuriosita, adesso vorrei proprio sapere perchè è stato dato questo significato al colore blu e se c'è qualche nesso con il genere musicale.
Grazie ancora.

Diomira Pizzamiglio ha detto...

pensa anche al periodo blu di Picasso.
Era in una fase depressiva.
Il blu si associa alle tenebre, alla morte e all'abbraccio col cielo.
Peccato che non ricordi il nome di quella TIPA!
TI ABBRACCIO

Maddalena ha detto...

Non si dice anche il profondo blu, è sicuramente qualcosa di "dentro" .

Anonimo ha detto...

a glam spiritual post :)

IleniaF ha detto...

Anto non ti smentisci mai!

Maria Cristina Campagna ha detto...

Interessante. Mi apri gli occhi su argomenti che avrei sempre voluto esplorare. Grazie e baci

Anonimo ha detto...

Bel post Ilenia, davvero.
Ti leggo sempre con attenzione sai.
Aspetto nuove puntate!!
Credo che il blu abbia molti significati: interiorità e secondo me, in questo caso, blu della notte.
Baci Ely

IleniaF ha detto...

Ragazze grazie a tutte, mi fa tanto piacere che i miei post vi interessino, d'altronde il motivo che mi ha spinto ha scrivere di Blues e Jazz credo che sia scaturito dal profondo del mio animo, la grande passione che nutro per questa musica.
Dal mio primo ascolto, l'ho sentita subito molto vicina al mio carattere ed al mio spirito.
Grazie davvero!

Anonimo ha detto...

Cara Ilenia,
leggo il blog da qualche tempo, ma purtroppo causa della mia perenne mancanza di tempo, non ho mai trovato il momento giusto per scriverti/vi due righe.
Trovo semplicemente incredibile che io stia riuscendo grazie a questo blog, ad avvicinarmi/incuriosirmi verso argomenti quali il jazz e/o il blues...argomenti comprendenti grandi storie del passato musicale che ci stanno dietro,storie legate a fatti e a persone del passato appartenenti ad una cultura musicale a me sconosciuta.
La mia e' sempre stata una vera e propria pigrizia musicale,e' proprio questa la definizione corretta!
I neri sono sempre riusciti grazie alla loro magnifica voce, a scaldare, e a comunicare la vera musica, mettendoci la propria anima, e la loro grinta.
A presto,
e...continuate cosi' !!!

IleniaF ha detto...

Cara Raffa,
permettimi di abbreviare il tuo nome, ti ringrazio moltissimo e non può farmi altro che gran piacere sentirti dire che i miei racconti sulla storia del blues e del jazz ti stanno avvicinando a questo genere di musica che non avevi avuto modo di apprezzare e comprendere appieno.
Riuscire ad avvicinarsi a tale musica non è da tutti, ci vuole molta sensibilità d'animo e dalle tue parole si denota che tu debba averne e tanta.
Sono contenta di averti tra i miei lettori e spero che i miei prossimi articoli riescano ancor di più a coinvolgerti ed a farti amare questa musica che oserei definire "lo specchio dell'anima" di un popolo che ha subito e continua tutt'ora a subire, sofferenze indelebili.
Ciao,
Ile.

Adriana ha detto...

Hey!
Interessante...
Ci vorrebbe una seratina blues, magari con the man I love... o con le amiche, meglio. No Ile?
Bello spazietto, complimenti.
Adesso esco con lo zio Menfis e Big Joe, mi portano al cotton club.
Beijinhos.

PS: ho un racconto blues che magari ti farò leggere, è breve.

IleniaF ha detto...

Cara Adri, che piacere ricevere la tua visita!!!!
Aspetto di vederti quanto prima e così mi farai leggere il tuo racconto.

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