mercoledì 23 giugno 2010

Estremamente




Danze
di Antonella Passoni


La pioggia oggi è pesante, scende afosa e non libera l’aria dalla cupezza. Respiro piombo e umido. Avrei ceduto una fetta di cervello, per ridarti il movimento e toglierti dall’oblio. Era crudele vederti piegato sulla sedia, con gli occhi dentro un mondo scuro. Adesso non so dove ti sei perso, forse scappi ancora di nascosto e la notte batti i pugni sui ricordi ossessivi e dannati. Ti immagino stanco, con un occhio spento e l’altro in ascolto. Forse dormi con la testa appoggiata al palmo della mano scossa, mentre un asciugamano pietoso pulisce il tuo sonno. Spezzato come un tronco corroso ora sei là, pieno di muschio, chiuso dentro un altro legno, lucido e finto. Non è tuo e non gli appartieni;nulla ti costringerà al silenzio.
Oggi ho potato le rose e ho fatto di nuovo i conti col mio trascorso, è colorato e indecente come un vomito sui bordi del lavandino .
Piangerti ora è inutile, avrei dovuto farlo prima, ma non ne ho avuto il coraggio. Dispersa nelle acque buie, l’anima muore e svanisce e poi rinasce qui, nel mio giardino, in mezzo alle rose. Le gialle erano tue, un dono prima che la crudeltà della follia portasse nel nulla tutta la tua vita.
Conto i petali e aspetto nuovi rintocchi, mentre accolgo il profumo del gelsomino.
E tu, inconsapevole novizio, accarezzami la testa mentre la bocca scende sulla spalla, slegami i capelli e liberali dal passato. Rendimi inerme, incapace di decidere e portami via, portami dove le rose hanno il tuo sapore. Sei l’unico che ho perché non ti ho mai avuto.

3 commenti:

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

grande foto! pezzo suggestivo...

Anna Grazia Giannuzzi ha detto...

grande foto! pezzo suggestivo...

Anonimo ha detto...

danze da ridondanze..grazie per il "suggestivo"
a.

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