mercoledì 14 aprile 2010

Bruciapensieri


di Gregorio Scalise


Niente e così sia
Titolo celebre, “ niente e così sia” indica la rassegnazione davanti al niente, “ nostro niente che sei nel niente, sia venerato il tuo nome”.. Ma, come si sa, il niente non esiste, esiste semmai la fine delle cose, il loro cambiamento o il loro perdurare in un nulla di fatto. Tale potrebbe essere il periodo che stiamo attraversando. Anni fa era percepito solo da alcune anime belle, poi da un numero maggiore di persone, adesso sia avvia a diventare una sensazione di massa. I discorsi su questa fine in genere sono simili, il lamento quasi identico,la improrogabilità annunciata da tutti. Personalmente, avevo posto questo non divertente traguardo all’11 settembre 2001. Eravamo entrati, molto malvolentieri, nella contemporaneità e non era stata una scelta quanto l’urto di un fatto drammatico. Dopo qualche mese di lutto,si ricorderà, tutto era continuato come prima, si guardava alla vita come veniva, non era successo niente. Encomiabile spinta vitalistica , dicono che fra i paesi europei il meno sensibile fosse proprio l’Italia. E adesso? I cosiddetti valori, già da tempo un po’ logori, si stanno stracciando sempre di più. Si procede ricucendo brandelli, comprimendo materiale di vario genere che non vuol saperne di restare “ unito” ( e tanto meno “ coeso”). Sembrano tutti degli artisti, o forse solo degli stracciaroli. La figura più aderente potrebbe essere quella del venditore anni ’50, oss, peciots, pel de cunel ( ossa, stracci, pelle di coniglio. Friulano) Quale è il motivo? Il motivo è che nulla tiene e che tutto si sfilaccia. Si sta logorando la Chiesa sotto la spinta incalzante e severa degli Stati Uniti, non tengono certi riti ( matrimoni,cerimonie in genere) non tengono più la liturgia politica, il senso di lealtà e amicizia, la solidarietà,il lavoro,la misura, l’equilibrio. Tutto sembra sciogliersi fra le mani, sbucano all’improvviso comportamenti e risultati diversi da quelli che ci si attendeva, la burocrazia aumenta e grazie all’informatica diventa anche petulante . In altre parole certe previsioni di 50, 30 anni fa, si stanno realizzando.Tanto che si resta imbarazzati sul giudizio: è la previsione che giunge a realizzazione o è la pressione (della previsione) che ha reso reale quanto invece era semplicemente ipotetico? E’ tutto vero o stiamo facendo finta? Le previsioni nere ci sono sempre state, con particolare invadenza nel ‘900. Nietzsche prima e poi Camus con l’assurdo non sono stati dolci di sale. In effetti sembravano scherzi da intellettuali in vena di accenti lugubri, ora pare che il “ previsto” si stia realizzando.Le cose sfuggono dalle mani come briciole di mercurio, le persone più care ti deludono,le fregature abbondano,è raro che ci sia una buona notizia, ai tg l’elenco dei morti ammazzati ( e non in guerra) è piuttosto consistente,chi ci rimette di più la ghirba sembra che siano le donne e i bambini. Allora: immaginiamo in nero oppure tutto va inguaribilmente verso il peggio? Abbiamo una gran voglia di gustare e pregustare la fine, ne scorgiamo ovunque i segni inquietanti o invece non si tratta del solito vecchio mondo sempre ladro e assassino? “ Nostro niente che sei nel niente”, si diceva. Si tratta della preghiera del barista in uno dei “49 racconti” di Hemingway, “A clean,well-lighted pale” (Un posto pulito, illuminato bene). Una delle caratteristiche della letteratura americana, diceva Moravia, è l’incapacità di sviluppare il mondo della loro adolescenza. Azzeccano un paio di libri e poi restano al palo (forse anche per Roth tutto sommato è così.) Resterebbero a una concezione non culturale del mondo. Ma sia Melville che la Dickinson continuarono a scrivere senza cadere nell’imitazione di se stessi.Guardando al mondo attraverso la lenta letteraria, azione sicuramente discutibile, si può anche arrivare alla conclusione di una “ americanizzazione” del mondo e neppure nelle sue parti migliori. Una specie di cultura decadente,ricca di lamento, e, per colmo di ironia anche di derivazione nettamente europea…solo per intenderci alla D’ Annunzio o alla Malreaux….

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un bellissimo pezzo, grazie Gregorio. Un bel regalo per Rosa Stanton.

PFG

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...