mercoledì 17 febbraio 2010

EstremaMente

di Antonella Passoni

Oltre il libro
Le lacrime scendevano sulla pagina del libro e tagliavano i cuori di chi ascoltava, erano lamine sulla neve e la traccia che lasciavano era bianca, pulita; i ricordi uscivano violenti e le parole vibravano, come un bosco di faggi quando i rami rinascono di verde.
E’ nel mese d’Aprile che i prati sono pieni di fiori, ogni anno aspetto il loro arrivo, anche se in fondo all’anima, vorrei che l’inverno non finisse mai, che il lago rimanesse bianco e freddo.

La primavera è crudele perché i suoi giorni sono vivi, nell’aria c’è l’odore della rugiada e tutto nasce. Non sono ancora pronta, non posso affrontare la nuova luce, sono ferma nel passato, nel passaggio dalla notte al giorno, dove il sorriso si è spento, perso nello scorrere del destino e non ritornerà.
Quelle lacrime erano di speranza ,di chi aspetta un segno e crede che qualcosa ancora rimane; lacrime di chi trova l’amico nel sole che attraversa i boschi e riconosce il suo profilo nel vento che muove la neve.
Erano troppe per essere solo l’emozione di una sera e continuavano a uscire, bagnavo le mani, la terra, scendevano nei fiumi e ridavano vita alle anime indurite dal dolore.
Lacrime antiche, ritrovate dopo tanto e appartenevano a tutti. Si erano nascoste in una scatola di ricordi, insieme ai colori, e l’azzurro è il più consumato; da sempre, nei disegni dei bambini, i cieli sono grandi. E dentro questo cielo, ora ingiusto e aspro, ho visto due aquile volare verso l’alto, tra cerchi e spirali.Ho ascoltato i racconti delle due regine per capire e danzare con loro.



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