giovedì 23 luglio 2009

NON HO L'ETA'


Il Fato…l’Estate
A cura di Chiara Cappellato

Un luglio sempre meno civilizzato. Una settimana di ferie in città.
Lunedì: l’abitudinaria esce alle 7.00, inspira-espira-inspira, qualche chilometro a piedi-traettoria caffè. Una cordiale quanto timida coppia di giovani gestori cinesi. Impossibile, curiosa come sono, non legare spontaneamente.
Un’altra abitudinaria.
La sottoscritta, capo chino su letture, ma vigile, osserva il giungere di una variopinta ombra.
Siede, le servono un macchiato. Sguardo basso. Evita di farsi notare?
Dieci minuti: le monetine in anticipo sul tavolo, piccoli sorsi per la bevanda calda, un arrivederci con voce esile. Fluttua, leggero fantasma, come è apparso.
Indago da Michela-Cina; non sa nulla. –“Ogni giorno, stessa ora, stesso modo”-.
Che il suo desiderio sia: “Non disturbare”- “Non notatemi”.
“Acqua e sapone”, capelli grigi, mini-tracolla, calzature comode da passeggio, gonna a fiori, unico ninnolo la fede al dito. Occhi celesti, profondi, quelli che penetrano dentro.
Mi ascolto e provo una deliziosa attrazione. Voglia di sorriderle. Contatto umano.
Il giorno seguente con tattica, pago il macchiato (spudorata), attendo l’arrivo.
Tutto fila secondo il piano e lei si avvicina a ringraziare.
Anticipo spiegazioni gesticolando eccitata, mi presento, porgo scuse per la sprovvedutezza, racconto di me e dell’interesse suscitato da un’attempata signora, sola con il suo caffè.
Abbiamo in comune qualcosa, vero? Lo sento. Scopriamolo insieme.
Imbarazzo in Cesira, una voce delicata esprime in un italiano non abitudinario. Via, e il nostro amato dialetto? Sediamo vicine, inizio IO a parlare come a una zia/nonna/amica/estranea. Scherziamo sul fatto che entrambe siamo donne, del piacere solitario di una rinfrescante passeggiata , un ottimo caffè, un simpatico bar, per poi rientrare ciascuna nel suo ruolo.
Lei cammina per le gambe, io per ritrovare benessere mentale e fisico e staccare un po’ la pungente spina. Promessa di ritrovarci il giorno seguente. La settimana che vola tra un racconto del lavoro in banca, una famiglia numerosa, lontana, in campagna, un marito mancato giovane.
Uno scorrere silenzioso del tempo, due occhioni che riflettono purezza, un incarnato terso e luminoso non martoriato dal trucco quotidiano.
Dentro di me la invidio. Perché è paga delle piccole cose autentiche, dei sicuri ritmi quotidiani, mentre noi, donzelle affannate alla frenetica ricerca di un qualcosa che emozioni di più, che stimoli di più.
Che sia custode della vera Armonia Femminile?
Il sabato il nostro appuntamento. E ci conosciamo solo per nome, ci diamo del “lei”! Stupendo.
Eccola arrivare; un sorrisone che avvolge quanto un abbraccio materno.
Inizia LEI con i racconti. Un matrimonio al quale dovrà partecipare, della parrucchiera che fattura uno sproposito per colore, taglio e piega. Dell’abitino blu, di fratelli e nipoti che da tempo non vede.
Che grande dono sa offrire questa piccola-grande Old. Ridimensionando il mio essere, introducendo femminilità intima, pacata poiché paga. La trasmette con il volto, con la Bellezza che non si deteriora mai e che aumenta con il susseguirsi delle stagioni.
Una potenza che noi donne custodiamo ma non valorizziamo.
Mi chiedo: come mi devo istruire per essere così, per trasmettere sicurezza, calma?
Il mio IO è ancora un turbine e questi istanti di eterea condivisione spirituale, lo stringersi le mani, qualche secondo in silenzio, mi fanno crescere, rendono questo IO determinato e soprattutto riequilibrato.
Grazie Cesira, amica, compagna. Grazie alle donne che superano la diffidenza tra estranee e dal cuore offrono amicizia, attenzione per il prossimo e insegnano le piccole-grandi vicende della vita.
Come la mia piccola-grande Cesira.
Auguro anche a voi di incontrarne una…nell’estate cittadina o vacanziera

2 commenti:

Maddalena ha detto...

Che bella storia!!!!Ma Cappe quella nella foto sei tu? Dai tuoi scritti ti immaginavo diversa, una persona robusta, perchè sei tosta; invece sei un fiore esile e minuto :-)

Cappe ha detto...

Sì maddy, nella foto Cesira e io.
Comunque sappi che "Donna cocciuta e testarda sono"...
Grazie lo considero il tuo commento un lodevole complimento.
E comunque avevo voglia di raccontare una storia semplice, autentica nei sentimenti.
Stamattina la nostra Cesira era tutta in verde acua marina. Un altro fiore.
Bacioni
Cappe

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