martedì 3 giugno 2008

NON HO L'ETA'



L’UOVO

Gioiello di semplicità
Piccolo – Perfetto - Puro


A cura di Chiara Cappellato

E’ una loro festa.
Nonne-uova-tradizioni-memorie.
Perchè le invidio mentre ascolto? Racconti: verità come fiabe senza tempo.
Il dialetto è armonia, esprime le nostre radici e mi riaccompagna bambina mano nella loro mano dal fruttivendolo sulla via. Mogli con bigodini, pagnotte consegnate a casa e pagate alla fine del mese, tempi di semplicità.
Provate a fare silenzio attorno a voi, depuratevi da noia, fretta, ansia e ritroverete uguali ricordi. L’Italia degli anni ‘60 e ’70, un po’ingenua, ricca di umanità.
Palmira, corpulenta capo squadra, ha diffidato di caritatevoli inviti di figli per domenica.
Nessuna dovrà mancare. Nessuna…ovvero il gruppetto delle chiassose quasi novantenni amiche di mia nonna Marcella. Ritrovo al circolo della tombola alle ore 15.00.
50 le uova sode da cuocere. Il vinello nella damigiana.
Palmira ha premiato poche fidate – la competizione non ha età – con il compito della Torta Margherita: quella veneta, campagnola, spumosa e imbiancata di zucchero a velo, che a mangiarla ci si ingozza e gli uomini affogano nel moscato.
Maria racconta del dopoguerra, quando le famiglie numerose si prestavano zucchero e farina affinché ogni focolare potesse covare questa dolcezza tra le sue braci.
Ore 16.30 lo stop: da parte cartelle e fagioli.
E’ la loro festa.
Nell’aria un’adolescenziale trepidazione. Parlano concitate, sono ragazzine con la camicetta più carina e si scambiano insoliti complimenti.
Il piacere di ritrovare la tradizione. Ancora una volta. Memoria collettiva.
Le uova…archetipo simbolo del mistero della vita, sacralità per ogni cultura.
Dal paganesimo - cielo e terra pensati come metà dello stesso uovo - ai greci, cinesi, persiani, paesi scandinavi e del Mediterraneo, alla religione cristiana, l’uovo è dono, testimonianza di rinascita, augurio.
Andate ad accarezzarlo, forza, aprite il frigorifero! Liscia perfezione sul palmo della mano.
Le uova… fragile moneta barattata con burro per non privare i piccoli di una torta per rare occasioni. Anni di dignitosa povertà.
Le uova…povera merce di scambio al mercato, troppo preziosa per mangiarla.
E’ la loro festa.
Qui, oggi come un tempo, percepisco la condivisione nel significato più intimo e contadino.
Un ristoro sbucciando in compagnia, un pizzico di sale e un sorriso a bocca piena con pane biscotto sul tovagliolo.
Si uniscono gli uomini della briscola, il vino spumeggia a suon di mazurca e Amalia si alza ancheggiando. Così le nostre nonne ci hanno insegnato a festeggiare:gratitudine e antica complicità.
Vi do un suggerimento: regalatevi una scampagnata. Cesti in vimini, uova sode, frutta di stagione, pane casereccio, salumi e formaggi delle vostre terre. Niente pizzette, bibite gassate e untuose patatine. E’ una questione di antichi sapori, di filosofia di vita, di memorie nella riscoperta delle vostre radici, magari ricordando tutte le anziane figure femminili - nonne, zie, vicine di casa – di quando eravamo bambine.


2 commenti:

Alessandra Lumachelli ha detto...

Si', l'uovo, che meraviglia.. e' la sorpresa, e' la vita, e' il femminile ..

Cappe ha detto...

E da un lato meramente pratico quasi banale è: sano, gustoso, economico (con i tempi che corrono!), allegro, colorato e originale per i vari momenti in compagnia.

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